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POLITICA

L'ex segretario dem al convegno dall’area riformista del partito

Bersani punzecchia Renzi: "Il Pd non è nato alla Leopolda", e critica il patto del Nazareno

L'accordo con Berlusconi serve a far salire Mediaset in borsa, e al premier: "Nessuno può dare lezioni di innovazione alla sinistra di governo"

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Pierluigi Bersani
"Forse nessuno si è accordo che l’altro giorno dopo l’incontro del patto del Nazareno, la Borsa ha perso il 2,9% mentre Mediaset ha guadagnato il 6%". E' un Pierluigi Bersani caustico quello che, dall'assemblea milanese dell'area riformista del Pd, torna a criticare l'accordo Renzi-Berlusconi e la politica del presidente del Consiglio.

"Non c’è bisogno del patto del Nazareno - ha poi aggiunto l'ex segretario dem -, ma di fare le riforme e farle con tutti, parlando con tutti. Non c’è bisogno di legarsi a una forma che sia un patto". Bersani ha quindi sottolineato il rischio "che ci possa essere un trasversalismo paludoso, che lascia ai margini chi urla. Non può funzionare così il Paese. Abbiamo bisogno di un bipolarismo reale, due progetti di Paese per fare in modo che la democrazia respiri. La democrazia cammina su due gambe".

Poi, sempre dal palco di Milano, altre battute polemiche all'indirizzo del segretario attuale dei democratici: il premier Renzi. "Il Pd  non è nato alla Leopolda - ha detto Bersani tornando a parlare dell'iniziativa ideata alcuni anni fa dall'ex sindaco di Firenze -, ma è stato un incontro di culture riformiste, non fra modernizzatori e cavernicoli" . "Nessuno - ha continuato l'ex leader - può permettersi di dare lezioni di innovazioni alla sinistra del governo, se parliamo di fatti e non di chiacchiere. Il Pd è casa nostra sul serio. Certo la nostra ispirazione certe volte ha difficoltà perché è difficile cantare fuori dal coro quando i cori sono assordanti. Cerchiamo di lanciare un messaggio di unità delle culture che si possono richiamare alla sinistra di governo e teniamo accesa la fiammella. Se non c’è la fiammella, fra cinque anni viene giù tutto".