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MONDO

La crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia

Bielorussia, duemila migranti trasferiti. Nuovo colloquio tra Putin e Lukashenko

Varsavia accusa la Russia: si "finge" mediatrice. Nato: "Usare persone innocenti è cinico e disumano"

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Un accampamento improvvisato al confine della Bielorussia con la Polonia è stato sgomberato. Circa duemila migranti, in condizioni di congelamento per le temperature vicine allo zero, hanno trascorso la notte in un centro logistico. Più di 1.000 persone erano state già trasferite nel centro martedì sera. Molti altri, diverse centinaia, sono stati rimpatriati in Iraq dopo che avevano perso la speranza di raggiungere l'Europa attraverso la vicina Polonia. Nel capannone che li accoglie i migranti ricevono, secondo le guardie di frontiera bielorusse, "pasti caldi, vestiti caldi e beni di prima necessità". 

Secondo Minsk e le immagini fornite dal ministero della Difesa polacco, il campo alla frontiera tra Polonia e Bielorussia ospita in totale circa 7.000 migranti. "Oggi ci sono circa 7.000 rifugiati - ha affermato la portavoce di Lukashenko, Natalya Eismont - nel territorio della Bielorussia. Di questi circa 2.000 erano nel cosiddetto campo improvvisato sul confine".



La situazione al confine ha creato forti tensioni tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti da una parte e tra la Bielorussia e l'alleato russo dall'altra, con i migranti lasciati a temperature sotto lo zero e 11 persone morte per gli stenti, tra cui un bambino siriano di un anno.

Secondo la portavoce di Lukashenko, l'Unione europea starebbe creando un corridoio umanitario per i 2.000 rifugiati che sono adesso nel campo. "Stiamo lavorando per assistere, per quanto possibile e se vogliono, per rimpatriare gli altri 5.000. Angela Merkel, secondo gli accordi, tratterà con l'Ue, anche l'organizzazione di un corridoio umanitario in Germania", ha detto, sottolineando che circa 400 rifugiati, per la precisione 374, hanno acconsentito a tornare a casa in aereo, e che la maggioranza sono cittadini iracheni.

"É un problema europeo e la Germania non farà da sola", ha riferito una fonte governativa all'Afp. Horst Seehofer, ministro degli Interni tedesco, in un altro intervento da Varsavia, ha escluso qualsiasi ipotesi che la Germania si prenda in carico i 2.000 migranti.

Nelle ultime ore, secondo le guardie di frontiera di Varsavia, due gruppi di migranti, il più numeroso di quali di circa 500 persone, "hanno cercato di attraversare" il confine e 45 persone sono state fermate. Gli agenti polacchi denunciano anche lanci di pietre da parte dei migranti e riferiscono del ferimento non grave di quattro di loro. 

Telefonata Putin - Lukashenko
Intanto il presidente russo, Vladimir Putin, ha avuto un nuovo colloquio telefonico con il suo omologo bielorusso,  Alexander Lukashenko. I due hanno sottolineato l'importanza della cooperazione tra Minsk e l'Unione Europea e hanno al contempo espresso ferma condanna per le azioni intraprese dalle forze di frontiera polacche contro i migranti. Il presidente Alexander Lukashenko ha informato Vladimir Putin sulle mosse di Minsk per risolvere la crisi migratoria e sulla sua conversazione con Angela Merkel, fa sapere il Cremlino.



Mijatovic (Consiglio d'Europa): "Agire con urgenza"
"La situazione umanitaria e del rispetto dei diritti umani lungo il confine della Polonia con la Bielorussia è allarmante, e occorre agire con urgenza per proteggere la vita delle persone bloccate in questa zona", ha detto Dunja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, al termine della missione che ha condotto negli ultimi quattro giorni in Polonia. 

"I diritti fondamentali delle persone al confine sono stati spazzati via e dimenticati", denuncia Mijatovic, sottolineando inoltre che il divieto d'accesso alle zone limitrofe al confine impedisce alle organizzazioni internazionali e alle ong di monitorare il rispetto dei diritti e portare assistenza umanitaria. Mentre il divieto imposto ai media "alimenta la disinformazione e rinforza un senso di insicurezza".   

La commissaria chiede quindi alle autorità di consentire immediatamente il loro accesso alla zona e anche di indagare sui rapporti che indicano la presenza di gruppi di vigilantes che mettono a rischio la vita di migranti e quanti li assistono oltre che dei giornalisti. Infine la commissaria fa appello affinché la Polonia riformi la legge che permette di respingere immediatamente quanti entrano sul suo territorio senza passare dai punti d'ingresso ufficiali. 

Polonia: "Informazioni manipolate"
Secondo la Polonia, fin dall'inizio della crisi, la parte bielorussa, sostenuta dalla propaganda russa, ha cercato di manipolare l'informazione. "Sebbene la maggior parte dei migranti siano giovani uomini dell'Iraq, i servizi e la propaganda bielorussi espongono bambini e donne, sperando che le immagini esercitino ulteriore pressione psicologica sul governo della Repubblica di Polonia”, ha detto a LaPresse Stanislaw Zaryn, portavoce del Ministro Coordinatore dei Servizi speciali di Varsavia.

“La Polonia, e più in generale l'Occidente, vengono accusati di aver causato una ‘crisi migratoria’, di violare il diritto internazionale e di aggressione. L’annuncio dell' “inchiesta” di Minsk sull'uso della forza da parte di Varsavia “dopo i recenti attacchi a soldati e ufficiali polacchi fa parte delle azioni volte a diffondere menzogne sulla responsabilità polacca di azioni aggressive”, ha aggiunto Zaryn.

Gli scontri al confine
Zaryn ha parlato degli scontri di martedì: "Gli stranieri, ispirati e istigati dai servizi bielorussi, hanno attaccato il confine polacco. E’ stato un attacco di una portata senza precedenti. Sono state le azioni più pericolose e aggressive finora. La parte polacca ha adottato misure adeguate in conformità con i regolamenti nazionali. Chi distrugge le recinzioni alle frontiere, attacca fisicamente gli agenti dei servizi in divisa, deve fare i conti con una risposta univoca. La Polonia ha il diritto di difendersi”, ha detto, parlando dell’uso di gas lacrimogeni e idranti contro i migranti che martedì hanno provato a forzare il confine tra Polonia e Bielorussia.



"Durante l'attacco condotto da un gruppo di stranieri, una dozzina di polacchi sono rimasti feriti. La loro vita non è in pericolo, anche se alcuni di loro sono stati colpiti alla testa con pietre e sono stati portati in ospedale. Contiamo sulla loro rapida guarigione. Sono persone forti che possono gestire le situazioni più difficili”, ha aggiunto Zaryn che ha precisato che "attualmente il confine polacco è difeso da diverse migliaia di agenti della guardia di frontiera, della polizia e di soldati dell'esercito polacco. La situazione è tesa, e vengono prese decisioni adeguate alle sfide. Se necessario, saranno inviate ulteriori truppe al confine”. 

"La situazione resta grave, soprattutto perché siamo consapevoli che la Bielorussia non sarebbe in grado di condurre un'operazione così ampia contro l'Occidente senza il sostegno e l'approvazione del Cremlino”, ha detto il portavoce rispondendo alla domanda se la Polonia chiederà l’intervento degli alleati. “Le azioni del regime di Alexander Lukashenko devono essere analizzate nel contesto della politica aggressiva della Russia nei confronti dell'Europa centrale. Mosca sta cercando di destabilizzare la nostra regione e rafforzare la sua influenza. Ciò significa che questa crisi può durare a lungo”, ha avvertito il portavoce.

Regno Unito invia militari in aiuto della Polonia
"Sono circa 150 i militari britannici in partenza per la Polonia, incaricati - secondo il governo di Boris Johnson - di aiutare l'alleato Nato a rafforzare i propri confini di fronte al flusso dei migranti che premono dalla Bielorussia. Lo ha precisato oggi il ministro della Difesa, Ben Wallace, dopo l'annuncio più generico dato nei giorni scorsi dal suo dicastero a Londra. Wallace ha confermato che si tratta di genieri del corpo dei British Army Royal Engineers. "Ragazzi che scavano, non unità combattenti", ha detto alla Bbc, ribadendo che il lorocompito sarà quello di dare una mano ai polacchi nell'innalzamento di nuove barriere lungo la frontiera orientale con Minsk. 

Stoltenberg: "Usare persone innocenti è cinico e disumano"
Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che, intervistato dal Corriere della Sera, ha offerto solidarietà alla Polonia e a tutti i membri della Nato coinvolti. "Siamo profondamente preoccupati della situazione al confine tra Polonia e Bielorussia. Fatti analoghi si sono verificati lungo linee di frontiera tra Lituania, Lettonia e Bielorussia", ha detto.

"Il Consiglio Atlantico ha diffuso una forte dichiarazione di condanna del regime di Lukashenko per l'impiego di persone innocenti e vulnerabili come strumenti per tattiche ibride volte a esercitare pressioni su Stati confinanti. Questo è cinico e inumano", ha aggiunto spiegando che la Nato ha inviato in Lituania una squadra di esperti  e che la situazione è monitorata.



Stoltenberg ha poi detto: "Da quando vi è stata l'illegale annessione della Crimea abbiamo realizzato il più grande rafforzamento della nostra difesa collettiva nella parte orientale dell'Alleanza, dispiegando battaglioni pronti al combattimento in Paesi baltici, in Polonia e aumentando la presenza in Romania e nella regione del Mar Nero. Sono tutte risposte valide alle azioni aggressive della Russia - dice -. Difensive, trasparenti, ma dimostrano la determinazione della Nato nel proteggere gli alleati".