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ITALIA

Bimbo morto a Novara, indagati la madre e il suo compagno

Il reato ipotizzato dalla procura è omicidio volontario. I due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L'esame autoptico ha rivelato lesioni non da caduta. Il piccolo aveva quasi la stessa età di Mehmed, il bimbo ucciso dal padre a Milano due giorni fa e per il quale il gip proprio oggi ha emesso la misura cautelare in carcere

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Omicidio volontario: è il reato ipotizzato dalla Procura di Novara che ha aperto un fascicolo sulla morte del bimbo di neppure due anni morto ieri mattina all'arrivo in ospedale. Indagati la madre del piccolo e il suo compagno.

Nell'interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il procuratore capo di Novara, Marilinda Mineccia, invita alla prudenza: "Siamo alle fasi preliminari dell'indagine, è presto per avanzare accuse precise. Prima di ogni cosa dovremo attendere l'esame autoptico".

E il risultato dell'autopsia è giunto proprio oggi in serata. Quelle riportate dal bimbo non sono lesioni da caduta, ai soccorritori del 118 la madre aveva detto che il figlio era caduto dal letto..

Lesioni non da caduta
Presenta lesioni molto gravi, non compatibili con una caduta dal letto, il corpicino di Leonardo, il bambino di quasi due anni per la cui morte la Procura di Novara ha indagato la madre e il compagno. E' questo, secondo quanto si apprende, l'esito dell'autopsia effettuata oggi pomeriggio sul bambino presso la Medicina legale dell'Asl di Novara.

Il fatto
La telefonata per chiedere l'intervento del 118 è arrivata a metà mattina. "Venite, fate presto, mio figlio sta male", le parole pronunciate alla cornetta da una voce concitata. I soccorsi sono stati immediati, ma per il bambino non c'è stato nulla da fare: è morto al suo arrivo all'ospedale Maggiore di Novara.  Gli investigatori della polizia, coordinati dalla procura, hanno acquisito le cartelle cliniche per capire in quali condizioni fosse il piccolo quando sono stati chiamati i soccorsi.

In casa, col bimbo, c'erano la madre e il suo compagno. Accompagnati in procura per essere ascoltati, avrebbero parlato di una caduta accidentale dal lettino in quella casa popolare nel quartiere novarese di Sant'Agabio. I soccorritori, quando sono arrivati nell'abitazione, hanno tentato a lungo di rianimarlo, ma le sue condizioni sono apparse da subito molto critiche. Quando è giunto in Rianimazione, era già morto.

Aveva quasi la stessa età di Mehmed, ucciso dal padre a Milano
Il bimbo aveva pressappoco la stessa età di Mehmed, ucciso l'altro ieri a Milano da Aljica Hrustic, il padre 25 enne di origini croate. "L'ho picchiato, poi l'ho visto morto, non credevo che l'avrei ucciso", ha confessato nell'interrogatorio davanti al pm Giovanna Cavalleri l'uomo, che ha anche ammesso di aver fatto uso di droga prima di colpire il bambino. Il magistrato ha chiesto la convalida del suo fermo, effettuato dopo una fuga di qualche ora con gli altri figli.

Era stato lo stesso 25 enne a chiamare il 112 un paio d'ore dopo l'omicidio, intorno alle 5 del mattino. "C'è un bambino che non respira più - ha detto al telefono con la polizia - venite in via Ricciarelli 22", una zona di Milano con tante case popolari, dove molti sono gli alloggi occupati, spesso da rom con tanti figli. Qui, stasera, alcuni abitanti hanno organizzato una fiaccolata per il piccolo, ma in generale "per la tutela dei minori". "E' un modo per sensibilizzare le istituzioni ma anche i rom. Spero vengano anche loro", dicono gli organizzatori della manifestazione.

Il gip: Aljica Hrustic resti in cella, potrebbe farlo ancora
Potrebbe uccidere ancora, nonché fuggire, e quindi deve restare in cella Aljica Hrustic. Per questo il gip di Milano Valerio Natale questa mattina ha convalidato il fermo ed emesso la misura cautelare in carcere per l'uomo. Il giudice ha ritenuto infatti che vi siano sia "il concreto pericolo di reiterazione del reato"  che il "pericolo di fuga". L'autopsia sul corpo del piccolo è stata fissata per l'inizio della prossima settimana e servirà per chiarire se il bambino ha subito violenze anche nei giorni precedenti al delitto. Quando è stato ritrovato morto, due giorni fa, aveva i piedi fasciati. Una prima ipotesi degli investigatori è che il padre gli abbia bruciato i piedini con delle sigarette e lo abbia ucciso perché si lamentava per il dolore.

L'inchiesta del pm, per omicidio volontario aggravato, si concentrerà adesso anche sul contesto familiare in cui viveva il bambino. La madre della vittima, Silvija Zahirovic, 23 anni, rom croata e incinta del quinto figlio, era sotto choc di fianco al cadavere del piccolo quando è arrivata la polizia. Ha indicato il marito come responsabile dell'omicidio e ha raccontato di essere stata anche lei, in passato, vittima delle aggressioni dell'uomo, anche se non lo ha mai denunciato.