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ITALIA

Proseguono le indagini

Bimbo trovato morto a Ragusa, per i parenti conosceva l'assassino. Sentito un diciottenne

Gli inquirenti continuano a sentire parenti e amici del bimbo, convinti che la vittima conoscesse il suo killer. Secondo fonti investigative, sul corpo del bimbo non ci sarebbero riscontri di dna del cacciatore che ha ritrovato il cadavere. Nella notte è stato sentito un vicino di casa diciottenne come persona informata sui fatti

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Fiori sul luogo del ritrovamento del bimbo scomparso e ucciso a Ragusa (Ansa)
Ragusa
Andrea Loris Stival è stato strangolato da qualcuno che poi lo ha gettato nel canalone profondo circa due metri e mezzo. A ritrovare il corpo del bambino di 8 anni, scomparso e ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina (Ragusa), è stato il cacciatore Orazio Fidone, di cui non sono state trovate tracce di Dna sulla piccola vittima, come aveva suggerito qualche indiscrezione. L'uomo è stato sentito dai carabinieri. A colloquio con gli inquirenti fino a tarda sera anche un diciottenne vicino di casa del bambino. "Sono stato sentito perché a volte portavo Loris sul motorino con me", ha detto il giovane. Il cacciatore e il diciottenne sono stati ascoltati come persone informate sui fatti.

Indagine a carico di ignoti
L'indagine aperta dalla procura iblea, e affidata al sostituto Marco Rota, è ancora a carico di ignoti ma al reato di omicidio volontario si è aggiunto anche quello di sequestro di persona. Gli inquirenti continuano a cercare l'omicida del piccolo, interrogando parenti, amici e conoscenti: secondo le persone più vicine al bambino, Andrea Loris non si sarebbe allontanato con uno sconosciuto e quindi l'assassino potrebbe essere qualcuno che la vittima conosceva bene.

Nessuna violenza sessuale
Intanto l'ipotesi della violenza sessuale che aveva terrorizzato e scandalizzato tutta la comunità di Santa Croce in Camerina non ha avuto riscontri. "Al momento non ci sono elementi che possano confermare l'esistenza di esiti di violenza sessuale", ha infatti spiegato il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. 

Si cerca ancora lo zainetto
Polizia e carabinieri stanno anche cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti del bambino, a partire dalle nove della tragica mattina di sabato, quando un testimone lo ha visto camminare per le vie del paese. E lo zainetto blu con cinghie gialle del bambino non è ancora stato trovato. Intanto il procuratore Petralia ha lanciato il suo appello agli abitanti di Santa Croce Camerina: "La cittadinanza non deve fare una caccia alle streghe, ma è invitata a collaborare perché il primo consistente aiuto alle indagini può arrivare proprio dal paese". 

Investigatori inviati da Roma
Da Roma sono stati inviati anche gli investigatori del Servizio centrale operativo, specializzati in crimini violenti: "Abbiamo mandato a Ragusa i nostri migliori uomini", ha annunciato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, su Twitter. "Le indagini - è il racconto di uno degli investigatori - vanno avanti a 360 gradi e si cerca di cristallizzare quegli elementi che con il passare delle ore potrebbero perdersi". 

Un mazzo di rose sul banco di Andrea Loris
Santa Croce Camerina, intanto, con fatica ha ripreso la sua routine. Nella scuola 'Falcone-Borsellino' un mazzo di rose rosse è stato posato sul banco di Andrea Loris. "Finché non sapremo quello che è successo rimarrà la paura", ha ammesso però una delle tante madri che hanno accompagnato il proprio figlio fin dentro la scuola.