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ECONOMIA

Decreto Dignità

Boeri su Di Maio: "Ha perso contatto con crosta terrestre". Meno occupati? "Ministero lavoro sapeva"

Il presidente dell'Inps: "Stima 8mila posti persi ottimistica". Fonti di Palazzo Chigi esprimono "irritazione": "Toni inaccettabili"

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Il presidente dell'Inps in audizione davanti alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera (Ansa)
"Io personalmente non sono affatto contrario allo spirito del provvedimento" ma "questo non mi esime dal fare i conti con la realtà che, spesso, ci impone delle scelte". Lo dice il presidente dell'Inps Tito Boeri in audizione alla Camera davanti alle commissioni Finanze e Lavoro sul decreto dignità dopo le polemiche dell'ultima settimana, sottolineando che "affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico, come ha fatto "il ministro Di Maio", significa "perdere sempre più contatto con la crosta terrestre, mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta". Un "esercizio molto pericoloso perché, "prima o poi bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale".

Mai giurato fedeltà, chiedo rispetto Inps
"L'esecutivo che mi ha nominato non mi ha mai chiesto di giurare fedeltà al suo programma, né io avrei mai accettato di farlo. Chiedo lo stesso rispetto istituzionale a questo esecutivo, non tanto per me stesso, quanto per la carica che ricopro" dice Boeri. L'Inps, ha aggiunto, "ha 120 anni di storia alle spalle".   

L'Inps - ha proseguito Boeri - "è un'istituzione che ha contribuito a tenere insieme il paese in anni molto difficili. Obbligare il suo Presidente a schierarsi politicamente (cosa oggi richiesta paradossalmente proprio da chi mi ha spesso rinfacciato di politicizzare l'istituto) significa rendere l'istituzione che ho il grande onore di presiedere una istituzione che promuove il conflitto anziché la coesione sociale e svilire le grandi competenze che ha al suo interno. Non sono perciò in nessun modo disposto ad accettare che questo avvenga".

Già ministero Lavoro prevedeva calo posti
La richiesta di relazione tecnica per il decreto dignità è arrivata "il 2 luglio" e l'ufficio legislativo del ministero del Lavoro ha richiesto di "stimare la platea dei lavoratori coinvolti al fine di quantificare il minor gettito contributivo derivante dalla contrazione del lavoro a tempo determinato". Il presidente dell'Inps riporta il testo della richiesta sottolineando che "come si evince il ministero aveva già messo in conto una riduzione dell'occupazione a tempo determinato per effetto del decreto". 

Stime già il 6, bastava sfogliare testo
La prima relazione tecnica inviata dall'Inps al ministero del Lavoro "in data 6 luglio 2018 alle ore 12.23", ha "una lunghezza di sei pagine e contiene tabelle che offrono un'immediata rappresentazione delle stime, contiene già i numeri sugli effetti occupazionali negativi del provvedimento, come confermato dal Ministro Di Maio ieri (mercoledì, ndr) in audizione". Boeri sottolinea che "bisogna almeno sfogliarla (la relazione tecnica, ndr) per carpirne i contenuti...".

Stima 8mila posti persi ottimistica
"Le stime dell'Inps possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato" ha detto il presidente dell'Inps a proposito delle stime di 8mila posti persi l'anno per effetto del decreto. 

Stime una settimana prima testo a Colle
"L'Inps ha condotto le stime su dati quasi interamente forniti dal Ministero del Lavoro e ha avuto due giorni a disposizione per effettuare le stime, una volta ricevuti i dati dal Ministero. Inoltre, la Relazione Tecnica con la stima dell'impatto occupazionale negativo" del decreto dignità "è pervenuta al Ministero una settimana prima della trasmissione del provvedimento alla Presidenza della Repubblica". 

Mi minaccia chi dovrebbe tutelare mia sicurezza
"Se nelle sedi istituzionali opportune mi venisse chiesto di lasciare il mio incarico anticipatamente perché ritenuto inadeguato a ricoprirlo, ne trarrei immediatamente le conseguenze. Ciò che non posso neanche prendere in considerazione sono le richieste di dimissioni online e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale". 

"Irritazione" di Palazzo Chigi
Da Palazzo Chigi filtra forte irritazione per i toni e i contenuti delle affermazioni rivolte dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, al ministro Di Maio. Fonti vicine al premier parlano di "toni inaccettabili e di espressioni fuori luogo". Secondo le stesse fonti i toni sarebbero ancora più gravi proprio perché arrivano da una figura che dovrebbe mantenere un profilo squisitamente tecnico.