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ITALIA

L'addio

Bonanni risponde ai veleni sulla sua pensione:"Non è d'oro. Più bassa di quella di un caporedattore"

L'ormai ex segretario Cisl torna sulla polemica legata alla sua pensione: "Dopo 47 anni di contributi" non è una pensione d'oro e smentisce ancora una volta le voci che lo voglio ai vertici Inps

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Raffaele Bonanni
"Dopo 47 anni di contribuzione non prenderò neanche la pensione che prende il suo caporedattore". Risponde così Raffaele Bonanni, segretario dimissionario della Cisl, alla domanda del giornalista di SkyTg24 sulla sua pensione. "Non lascio la direzione a causa dell'articolo 18 - aggiunge, spiegando che - con Renzi finisce l'autorevolezza del potere politico".

L'addio a sorpresa di Bonanni, che lascerà la segreteria ad Annamaria Furlan, sarebbe stato almeno accellerato dai veleni che circolano all'interno del sindacato e, tra questi, particolarmente fastidioso per il quasi ex segretario, è quello rappresentato dalle voci sulla pensione che percerpirà. 

“Dalla società sale una richiesta di rinnovamento e io ho deciso di raccoglierla accelerando il rinnovamento”, ha spiegato Bonanni in un’intervista. Ma secondo molte voci riprese in primis da Repubblica, nelle ultime settimane nei corridoi della sede romana del sindacato avrebbero ricominciato a girare “vecchi veleni, dossier e lettere anonime. Al leader si sono fatti i conti in tasca. Sono sembrati troppi i 4.800 euro netti di pensione (circa 7.000 euro lordi) maturati nel retributivo poco prima che entrasse in vigore lariforma Fornero“. Accuse cui si è aggiunta quella “di essersi aumentato lo stipendio per aumentare l’importo dell’assegno”, accusa respinta “facendo notare che gli anni di contributi sono 47".

Ed anche Il Messaggero parla di uno “scontro” alla base delle dimissioni di Bonanni. Il quotidiano romano parla di “un documento interno che mette in discussione anche in termini pesanti l’operato del segretario generale (alludendo anche al suo trattamento previdenziale), documento che avrebbe convinto la dirigenza Cisl a premere per le dimissioni anticipate di almeno otto-nove mesi rispetto alla scadenza attesa”. 

"Non è una decisione presa all'improvviso. Avevo già indicato Furlan come mio successore. Quando si fa così vuol dire che il tempo per il segretario generale è scaduto". Ha ribadito Bonanni avvertendo che la Cisl "non cambia linea sulla riforma del lavoro". "Quello che conta - ha spiegato - è che bisogna trovare una soluzione per le persone che sono più in difficoltà".

E parlando ai microfoni di RaiNews, Bonanni ha smentito i rumors che lo darebbero come "papabile" per la guida dell'istituto nazionale di previdenza. "Nel mio futuro non c'è l'Inps", ha chiarito.