ECONOMIA
Mercati
Iraq e Ucraina spaventano le borse. Milano chiude in rosso
Tornano a salire i prezzi del petrolio (+0,11% il wti a 107,3 dollari al barile) e dell'oro (scambiato attorno a 1.284,5 dollari l'oncia). Piazza Affari cede lo 0,86%, mentre
lo spread resta a 154 punti. Wall Street chiude piatta
Le Borse europee chiudono in calo e Wall Street chiude piatta. Pesano i rischi per le ostilità in Iraq e la situazione in Ucraina nonchè la sentenza della Corte Suprema Usa, che costringe l'Argentina a pagare 1,3 miliardi di dollari ai fondi Usa che non hanno aderito al concambio sul debito in default. Londra cede lo 0,34% a 6.754,64 punti e Francoforte cede lo 0,29% a 9.883,98 punti. A Milano l'indice Ftse Mib arretra dello 0,86% a 21.976,26 punti, Parigi scende dello 0,73% a 4.510,05 punti e Madrid lascia sul terreno lo 0,95%
Milano
Termina in ribasso la seduta a piazza Affari, con l'indice Ftse Mib in calo dello 0,86% a 21.976 punti e l'All Share dello 0,82% a 23.303 punti. Deboli tutte le borse europee e Wall Street, con gli occhi puntati sul ritorno delle violenze in Iraq; dopo un tentativo di recupero, i mercati sono tornati a scendere, gelati dal taglio del Fmi alle stime di crescita dell'economia Usa. A Milano, in evidenza Mps, che mette a segno un maxi rialzo (+21,34% a 2,21 euro) all'avvio della seconda settimana di aumento di capitale; i diritti salgono dell'1,61%). Scivola Telecom (-4,2%) con i tre soci italiani di Telco che hanno chiesto la scissione della 'scatola'. Qualche rialzo nell'energia, giu' Fiat (-1,1%) e il lusso.
Spread
Avvio di settimana stabile per lo spread tra Btp e Bund che chiude a 154 punti. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 2,76%.
Tokyo chiude negativa
La borsa di Tokyo chiude in ribasso a causa delle prese di beneficio e dell'apprensione per l'aggravarsi delle tensioni in Iraq. L'indice Nikkei cede l'1,09% a 14.933,29 punti, il Topix sull'intero listino arretra dello 0,75% a 1.234,68 punti.
Wall Street chiude piatta
Chiusura sostanzialmente piatta per Wall Street ciondizionata dall'aumento del costo del petrolio causato dalla crisi irachena. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,03% e chiuso a quota 16.781,01; leggermente meglio il Nasdaq cresciuto dello 0,24% a 4.321,11 punti.
Milano
Termina in ribasso la seduta a piazza Affari, con l'indice Ftse Mib in calo dello 0,86% a 21.976 punti e l'All Share dello 0,82% a 23.303 punti. Deboli tutte le borse europee e Wall Street, con gli occhi puntati sul ritorno delle violenze in Iraq; dopo un tentativo di recupero, i mercati sono tornati a scendere, gelati dal taglio del Fmi alle stime di crescita dell'economia Usa. A Milano, in evidenza Mps, che mette a segno un maxi rialzo (+21,34% a 2,21 euro) all'avvio della seconda settimana di aumento di capitale; i diritti salgono dell'1,61%). Scivola Telecom (-4,2%) con i tre soci italiani di Telco che hanno chiesto la scissione della 'scatola'. Qualche rialzo nell'energia, giu' Fiat (-1,1%) e il lusso.
Spread
Avvio di settimana stabile per lo spread tra Btp e Bund che chiude a 154 punti. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 2,76%.
Tokyo chiude negativa
La borsa di Tokyo chiude in ribasso a causa delle prese di beneficio e dell'apprensione per l'aggravarsi delle tensioni in Iraq. L'indice Nikkei cede l'1,09% a 14.933,29 punti, il Topix sull'intero listino arretra dello 0,75% a 1.234,68 punti.
Wall Street chiude piatta
Chiusura sostanzialmente piatta per Wall Street ciondizionata dall'aumento del costo del petrolio causato dalla crisi irachena. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,03% e chiuso a quota 16.781,01; leggermente meglio il Nasdaq cresciuto dello 0,24% a 4.321,11 punti.