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EUROPA

Corbyn: scopo del voto è cacciare questo governo

Brexit, il Regno Unito andrà ad elezioni anticipate il 12 dicembre

L'Ue approva il rinvio della Brexit fino al 31 gennaio, Tusk: "Fatene buon uso"

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Via libera della Camera dei Comuni alla legge presentata dal governo di Boris Johnson per ottenere la convocazione di elezioni anticipate nel Regno Unito il 12 dicembre e cercare di rompere lo stallo sulla Brexit. Il testo ha incassato 438 voti a favore e 20 contro, grazie all'ok anche di parte delle opposizioni.

L'iter sprint alla Camera elettiva è così completato. Ora gli ultimi passaggi parlamentari sono previsti in settimana alla Camera dei Lord, poi la firma della regina (Royal Assent) e lo scioglimento del Parlamento, previsto per il 6 novembre.

In precedenza, era stato bocciato l'emendamento presentato dal Labour per anticipare al 9 dicembre la data delle elezioni anticipate indicata per il 12 dal governo Tory, con 295 voti a favore e 315 contro.

L'ultimo scontro parlamentare ha riguardato gli emendamenti messi in cantiere soprattutto da alcuni deputati delle retrovie del Labour, in parte contrarie al voto immediato (e sotto la leadership di Corbyn): in particolare quelli sul possibile allargamento della platea elettorale ai giovani britannici di 16 e 17 anni e ai circa 3 milioni di cittadini Ue già residenti nel Regno. Innovazioni sgradite al governo e in grado, sulla carta, di penalizzare i Tory, che tuttavia sono state respinte dal vice speaker Lindsay Hoyle, subentrato all'ormai dimissionario John Bercow, poiché inammissibili in relazione agli scopi limitati della legge; oltre che fuori linea rispetto alle raccomandazioni della Commissione Elettorale a non modificare le regole del gioco, almeno non sei mesi prima del voto (e rispetto alle norme degli altri Stati Ue). L'unico vero braccio di ferro di questo sprint finale si è così concentrato sulla bandierina della data: il governo ha insistito per il 12 dicembre, l'opposizione ha controproposto il 9.

Johnson reintegra 10 dei 21 deputati espulsi
Il primo ministro britannico 'perdona', nel frattempo, dieci dei 21 deputati conservatori ribelli espulsi a settembre per aver sostenuto gli sforzi tesi a impedire una Brexit senza accordo. I dieci deputati reintegrati, spiega la Bbc, potranno candidarsi nuovamente come conservatori nelle loro circoscrizioni. Alcuni dei  dieci avevano però già fatto sapere di non volersi più ripresentare.  Rimangono fuori, fra gli altri, gli ex ministri delle Finanze Philip Hammond e Ken Clarke, oltre all'ex segretario alla Giustizia David Gaucke.

Il dibattito
Nel quarto tentativo del governo di fare approvare il provvedimento, l'esecutivo ha proposto oggi la data del 12 dicembre per le elezioni anticipate, mentre i Liberal democratici e lo Scottish National Party hanno annunciato di preferire la data del 9 dicembre, che per il governo non è "logisticamente possibile". Il governo ha tuttavia assicurato che prenderà in considerazione altre date alternative proposte dalle opposizioni. Stamani, il leader laburista Jeremy Corbyn, dopo che la Ue ha garantito la possibilità di un rinvio della Brexit, ha annunciato di essere pronto a votare a favore della richiesta del premier Johnson di un voto anticipato a dicembre.

Johnson ha introdotto in tono polemico il testo di legge. Il premier ha accusato ancora una volta Parlamento e opposizioni d'aver cercato solo di "procrastinare" la Brexit e di non volere in realtà rispettare il risultato del Referendum del 2016, malgrado l'accordo di divorzio da lui raggiunto con Bruxelles per evitare un no deal. Per questo, ha detto, occorre ridare la parola al popolo con le elezioni.

In aula Corbyn ha confermato il suo sì alle elezioni anticipate a dicembre, "ora che il no deal è ufficialmente fuori dal tavolo" grazie alla proroga concessa dall'Ue, ma non per attuare la Brexit che il premier Tory vuole, ma per mandare a casa "un governo sconsiderato" che fa crescere "l'ingiustizia, la povertà e la disuguaglianza". Occorre dare al paese "il governo che merita", ha detto il leader laburista evocando riforme radicali. Corbyn è stato interrotto anche da alcuni laburisti dissidenti.

Sì dei deputati alla possibilità di emendare il testo
I deputati hanno fatto passare con 312 sì e 295 no un emendamento preliminare presentato dalla laburista Stella Creasy che mira a rallentare l'iter del progetto di legge: esso prevede la possibilità di provare a emendare il testo (per esempio proponendo di cambiare la data o di concedere diritto di voto a 16enni e 17enni o a cittadini di paesi Ue residenti stabilmente nel Regno, ma questi ultimi due emendamenti sono stati bocciati dal vice speaker dei Comuni, ndr) durante il dibattito. La proposta originaria presentata dal ministro Jacob Rees-Mogg prevedeva invece un testo di fatto blindato, emendabile solo dal governo e destinato a completare sicuramente il suo iter ai comuni entro oggi.

Niente voto a 16 enni e a cittadini Ue in Gb
Niente voto ai 16enni e 17enni alle prossime elezioni britanniche e neppure ai cittadini Ue. Lo ha deciso il vice speaker dei Comuni, Lindsay Hoyle, dichiarando inammissibili gli emendamenti presentati oggi al riguardo. Downing Street aveva precedentemente fatto sapere che se gli emendamenti fossero passati, Johnson sarebbe stato pronto a ritirare la legge per la convocazione delle elezioni anticipate e a far saltare tutto.

Hoyle ha invece ammesso al voto l'emendamento promosso come primo firmatario dal leader laburista Jeremy Corbyn che propone il 9 dicembre per le elezioni, invece del 12 come indicato dal governo.

La svolta di Corbyn
Il leader laburista Corbyn ha sottolineato che la sua condizione di escludere l'ipotesi di una Brexit senza accordo (no-deal) "è ora stata soddisfatta", dopo che l'Unione Europa ha accettato di prorogare la scadenza al 31 gennaio 2020. Il Labour, finora, aveva bocciato per tre volte la richiesta del governo di andare alle elezioni prima della naturale scadenza della legislatura per provare a sbloccare l'impasse sull'accordo per l'ucita dalla Ue. "Ora che il no-deal non è più sul tavolo, il Labour sosterrà stasera le elezioni generali", aveva scritto stamae su Twitter Corbyn, ufficializzando il cambio di rotta del partito e annunciando il lancio di quella che ha definito "la più ambiziosa e radicale campagna che il Paese abbia mai visto per un vero cambiamento". "È la chance di una generazione per costruire un Paese per i molti, non per i pochi. È tempo di farlo", ha aggiunto Corbyn."È l'opportunità di una vita per mettere fine al caos che hanno creato i Tory e ridare la speranza a milioni" di britannici, si legge in un tweet di Momentum, il movimento creato a sostegno di Corbyn. 

Ue, Tusk: "Formalmente approvata l'estensione, potrebbe essere l'ultima"
"Ai miei amici britannici: l'Ue a 27 ha formalmente approvato l'estensione. Potrebbe essere l'ultima. Vi prego di usare al meglio questo tempo". Così su twitter il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. "Voglio anche salutarvi visto che la mia missione sta arrivando al termine. Terrò le dita incrociate per voi", ha aggiunto.