Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Brexit-SP-taglia-stime-crescita-Eurozona-Gb-rischia-recessione-volatilita-mercati-35825f82-8a14-4c2d-8f60-6d5492844005.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Brexit: S&P taglia le stime del Pil Ue, "Gb rischia recessione". Alta volatilità sui mercati

'Stop and go' di Mps in Borsa, dopo la nota che conferma la lettera della Bce sulla necessità di accelerare sul taglio delle sofferenze

Condividi
"Il Regno Unito eviterà a malapena una recessione, ma i rischi di un quadro peggiore sono numerosi". Così un'analisi di Standard and Poor's sulle conseguenze del referendum sulla Brexit che, secondo l'agenzia, avrà un impatto negativo dell'1,2% sulla crescita britannica del 2017 e dell'1% su quella del 2018.

Per l'Eurozona, l'agenzia prevede che la ripresa economica prosegua, ma conta nondimeno su un impatto negativo pari allo 0,8% nel 2017 e nel 2018. La Brexit - nota S&P - "avrà indubbiamente un costo in termini di crescita per l'Eurozona a causa di un livello più basso degli scambi commerciali e degli investimenti. Per contro, la risposta della Bce rappresenterà un fattore chiave di sostegno".

L'agenzia prevede inoltre che la Banca d'Inghilterra porti i tassi a zero entro fine 2016 e riprenda il programma di Quantitative easing nel 2017, malgrado la ripresa dell'inflazione dovuta all'indebolimento della sterlina.

Guido Rosa (Aibe): da Brexit elemento di shock"
La volontà del Regno Unito di uscire dall'unione europea, decretata dal referendum che si è tenuto nel paese lo scorso 23 giugno, 'ha introdotto un forte elemento di shock che è diventato fonte di incertezza e preoccupazione per i mercati' e 'la penalizzazione subita in borsa da tutto il comparto bancario e la forte volatilità potrebbero compromettere, o ritardare, il percorso di risanamento del settore bancario italiano',  ha detto Guido Rosa, presidente dell'associazione banche estere in italia (Aibe), durante la presentazione dell'annual report sulle attività 2015, sottolineando di avere "un'opinione moderata", visto l'alto numero di incertezze, da un punto di vista temporale e sulle modalità dell'uscita.

Chiusura negativa per le principali Borse europee. Giornata nera per Mps
L'indice Ftse100 di Londra  perde lo 0,84% a 6.522,26 punti, il Dax di Francoforte lascia lo 0,69% a 9.709,09 punti e il Cac40 di Parigi  mostra un calo dello 0,91% a 4.234,86 punti. A Madrid l'indice Ibex lascia lo 0,16% a 8.255,9 punti.
Chiusura di seduta in calo anche a Piazza Affari, al termine di una giornata che si era aperta poco mossa. L'indice Ftse Mib segna un -1,74% a quota 16.012 punti, mentre l'Ftse Italia All Share cede l'1,67% a 17.595 punti. In ribasso anche l'Ftse Star, che lascia sul terreno lo 0,75% a quota 23.609 punti. Giornata nera a Piazza Affari per Mps che accusa uno scivolone del 14% sulla lettera della Bce con la quale la banca centrale chiede all'istituto senese di accelerare il piano di riduzione delle sofferenze. Bancari ancora sotto pressione con Bper in flessione di quasi il 7% e Banco Popolare che arretra del 4,50%. Pesanti anche UniCredit con un calo del 3,65% e Intesa Sanpaolo -3%.


Ok degli azionisti della London Stock Exchange alla fusione con Deutsche Borse
Gli azionisti della London Stock Exchange, la borsa di Londra, hanno dato oggi il via libera alla proposta dell'accordo di fusione da 21 miliardi di sterline con Deutsche Borse di Francoforte. Lo si legge in un comunicato. Rigettati, dunque, i timori di un contraccolpo legato al voto sulla Brexit, anche se un azionista - secondo indiscrezioni di media locali - ha espresso il dubbio che possa essere alla fine il partner tedesco a mettere in discussione l'intesa.