Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Brexit-Tusk-non-possiamo-tradire-chi-vuole-restare-nella-Ue-26ca6cd9-8bf8-4231-8bfc-a8b428c645e6.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il divorzio di Londra dalla Ue

Brexit, Tusk: non possiamo tradire chi vuole restare nella Ue

Il presidente del Consiglio europeo all'Europarlamento: nel Regno Unito c'è una maggioranza crescente per il remain. Sulla Cina: è centrale il tema dei diritti umani, importanti quanto il commercio 

Condividi
"Non possiamo tradire i 6 milioni di persone che hanno firmato per revocare l'articolo 50", il milione di britannici che "hanno manifestato" per un voto popolare e "la maggioranza crescente di persone che vuole restare nell'Ue. Queste persone possono avere la sensazione di non sentirsi sufficientemente rappresentate dal Parlamento britannico, ma devono avere la sensazione di essere rappresentati dall'Ue in quest'aula, perché sono europei". Così il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, davanti all'Europarlamento.

"Prima del Consiglio europeo - ha ricordato Tusk - ho detto che dovevamo essere pronti a prendere in considerazione una proroga lunga, se il Regno Unito fosse intenzionato a ripensare la sua strategia sulla Brexit. A quel punto", ha spiegato Tusk, Londra "dovrebbe partecipare alle elezioni per il Parlamento Ue. Alcuni hanno detto che ciò sarebbe nocivo. È una riflessione inaccettabile".

Fino al 12 aprile "il Regno Unito continua a avere una scelta tra un accordo, un mancato accordo, una proroga lunga o revocare l'articolo 50", ha detto Tusk. E ha avvertito che il 12 aprile è "la nuova data precipizio" sulla Brexit, dopo che il Consiglio europeo ha concesso una proroga breve al Regno Unito per cercare di approvare un accordo o trovare una maggioranza su un'altra strategia sull'uscita dall'Ue. 

Cina, centrale il tema dei diritti umani
Al Consiglio europeo di primavera si è discusso della Cina, "era fondamentale mettersi d'accordo sull' approccio europeo alla questione, con una cooperazione ambiziosa sulle questione bilaterali nel commercio", ha ricordato il presidente del Consiglio europeo.  "C'è anche la questione dei diritti umani all'ordine del giorno", ha aggiunto precisando che i "diritti umani sono importanti tanto quanto il commercio".