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EUROPA

The Guardian: proroga fino a giugno 2020

Brexit, dall'Ue apertura per l'estensione. Varadkar: "Difficile accordo prima del 31 ottobre"

Il premier irlandese ha parlato di grandi divari tra Londra e Bruxelles. Il capo-negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier: "Il tempo stringe" e la Commissione Ue boccia la proposta britannica

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Dopo lo scontro tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il primo ministro del Regno Unito Boris Johnson, sul tema Brexit ha parlato il primo ministro della Repubblica d'Irlanda, Leo Varadkar: "Sarà molto difficile per il Regno Unito e l'Unione europea raggiungere un accordo Brexit prima della scadenza del 31 ottobre".

Varadkar è intervenuto nell'emittente RTÉ spiegando che "grandi divari" sono rimasti tra le due parti, con la data ultima e il no-deal che si avvicinano sempre di più. Il primo ministro irlandese, in carica dal 2017, e Johnson dovrebbero incontrarsi nel fine settimana per ulteriori colloqui sulla Brexit e per discutere il backstop, la "rete di protezione" sul tema del confine tra Eire e Irlanda del Nord.

La possibilità di estendere la Brexit
Secondo quanto riporta il quotidiano The Guardian, l'Unione europea è pronta a prolungare i colloqui sulla Brexit fino alla prossima estate. L'eventuale estensione sarà discussa il 17 e 18 ottobre al Consiglio europeo dove si riuniranno i 28 capi di Stato dei paesi dell'Ue. Secondo le fonti citate la data limite naturale per estendere la Brexit sarebbe giugno 2020. 

Con o senza accordo sulla Brexit, il Parlamento di Londra si riunirà d'emergenza il 19 ottobre, di sabato, cosa molto rara nel Regno Unito, con la Camera dei Comuni che si è seduta solo quattro sabati dal 1939, l'ultima volta il 3 aprile 1982, a causa dell'invasione argentina sulle Isole Falkland.

Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, dopo l'incontro con Johnson, ha detto che ci sono due alternative a un accordo in questo momento: "L'estensione o nessun accordo", aggiungendo che il Parlamento è aperto al rinvio, ma che esso deve essere richiesto dal Regno Unito. Londra ha risposto a Bruxelles che deve "muoversi rapidamente" per evitare di andarsene senza un accordo alla fine del mese. Johnson una settimana fa, nel congresso del partito Tory a Manchester, aveva detto: "Qualunque cosa accada, il 31 ottobre usciamo dall'Unione europea".

In un'intervista ai quotidiani francesi Les Echos e L'Opinion, il presidente uscente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, ha detto: "Una Brexit senza accordo provocherebbe un declino del Regno Unito e un netto indebolimento dei fondamentali della crescita sul continente".

Barnier: "Il tempo stringe"
Sulla Brexit "non possiamo accettare la proposta del governo britannico come è ora". Lo ha detto il capo-negoziatore dell'Ue per la Brexit, Michel Barnier, in un dibattito all'Europarlamento. "Non siamo sul punto di immaginare di trovare un accordo", "il tempo stringe. Siamo a una settimana dal Consiglio europeo e a qualche giorno dalla data del 31 ottobre che è stata concordata con il precedente governo per l'uscita del Regno Unito dall'Ue in modo ordinato, che è molto meglio di un'uscita disordinata", ha detto Barnier. Il capo-negoziatore Ue ha illustrato i problemi della proposta britannica legate al bakstop irlandese e alla richiesta di Johnson di modificare anche la dichiarazione politica sulle relazioni future. "Non accetteremo il rischio di dumping fiscale, sociale e ambientale" da parte del Regno Unito, ha detto Barnier. Il capo-negoziatore Ue ha comunque ribadito che "anche se è molto, molto difficile, se c'è buona volontà da entrambe le parti, un accordo resta possibile".

Commissione Ue boccia proposta britannica
"Il commissario Ue, Guenther Oettinger, al termine della riunione col capo negoziatore dell'Ue sulla Brexit Michel Barnier: "Abbiamo discusso della proposta del governo britannico, ma la proposta non è soddisfacente ai nostri occhi".

Iniziato il dibattito al Parlamento europeo
"Le proposte del premier britannico Johnson non sono state presentate al dibattito alla camera dei Comuni, ma al congresso del suo partito e questo ci dice che non si tratta di un negoziato responsabile, ma di politiche di partito”. Lo ha detto Manfred Weber, leader del Ppe al parlamento europeo, rivolgendosi alla miniplenaria a Bruxelles per il dibattito sulla preparazione del prossimo consiglio europeo. "Gli S&D non accetteranno la proposta di Boris Johnson, ma accetteremo sempre e comunque una proposta che salvaguarda il confine tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda e che tuteli il processo di pace, nonchè l'integrità del mercato unico", ha aggiunto il leader degli S&D, Iratxe Garcia Perez. "Il governo del Regno Unito ha presentato alcune proposte la scorsa settimana, ma allo stato attuale non possono essere la base per un accordo", ha ribadito Dacian Ciolos, presidente di Renew Europe al parlamento europeo. "Qualsiasi nuova proposta del Regno Unito deve rispettare l'accordo del Venerdì santo per proteggere i nostri concittadini", ha aggiunto Philippe Lamberts, co-presidente dei Verdi europei. "La realtà è che Johnson non vuole un accordo e se firmassimo la proposta britannica ci impegneremmo ad avere centinaia di chilometri di frontiere europee senza controlli e questo è un assegno in bianco che il premier britannico vuole farci firmare".

A favore
Di altro parere il gruppo di Identità e Democrazia che per bocca di Nicolas Bay ha considerato la proposta britannica "Equilibrata, in quanto consente nel contempo l'uscita del regno unito dall'Unione europea e doganale ed è stata espressa democraticamente dai britannici ed inoltre "rispetta anche gli accordi del venerdì santo". Il gruppo Ecr ha sottolineato la "necessità di trovare un accordo perchè con il Regno unito dovremo continuare ad avere un rapporto".