L'affondo dell'ex ministro degli Esteri
Brexit, Boris Johnson shock: "Theresa May mette una cintura esplosiva alla Gran Bretagna"
E' bufera Oltremanica dopo che Johnson rompe l'ultimo tabù nella sua battaglia ormai senza quartiere in seno al Partito Conservatore contro la leadership della premier, rilanciando l'accusa al governo di "resa" negoziale nei confronti dell'Ue. Dai media si viene a sapere che per tutta risposta Downing Street potrebbe tirar fuori dai cassetti un dossier ricattatorio contro di lui

"Una cintura esplosiva" stretta attorno all'integrità territoriale del Regno Unito, con "il detonatore lasciato nella mani di Michel Barnier". Boris Johnson rompe l'ultimo tabù nella sua battaglia ormai senza quartiere in seno al Partito Conservatore contro la leadership di Theresa May, rilanciando in questi termini l'accusa al governo di "resa" negoziale sulla Brexit nei confronti dell'Ue.
Per tutta risposta, Downing Street potrebbe tirar fuori dai cassetti un dossier ricattatorio
Ma il parallelo con gli orrori del terrorismo suicida scatena una bufera di reazioni. Mentre dai media si viene a sapere che per tutta risposta Downing Street potrebbe tirar fuori dai cassetti un dossier ricattatorio contro l'ex ministro degli Esteri - reduce dall'annuncio del divorzio dalla moglie Marina dopo 25 anni di matrimonio e di presunte infedeltà croniche - infarcito di dettagli piccanti, più o meno verosimili, sulla sua vita sessuale e la storia libertina dei suoi rapporti con le donne.
La politica britannica rischia di sprofondare nel feuilleton proprio mentre i colloqui con Bruxelles entrano nei due-tre mesi cruciali: decisivi per trovare un accordo di divorzio, o meno, prima della data d'uscita dall'Unione fissata nero su bianco da Londra per la fine di marzo del 2019. E la rissa resta per ora interna, soprattutto alla parrocchia Tory.
L'accusa a May: il 'compromesso' con l'Ue sul confine aperto tra Irlanda e Irlanda del Nord
L'ultima cannonata Johnson, dimessosi due mesi fa in polemica con la svolta 'semi soft' della May nel negoziato con i 27, la spara in un articolo pubblicato oggi dal Mail on Sunday. L'ex titolare del Foreign Office imputa di nuovo a May cedimenti al tavolo della trattativa con Bruxelles, puntando il dito in particolare sul 'compromesso' che il governo sembra disposto ad accettare sul futuro del confine aperto fra Irlanda e Irlanda del Nord (caposaldo degli storici accordi di pace del Venerdì Santo) e contro l'ok al meccanismo del "backstop": il 'freno di emergenza' che l'Ue si riserva di azionare in caso di stallo, imponendo il mantenimento sine die delle regole attuali. Una soluzione che, stando a Johnson, destinata a precipitare il Regno in una condizione di sudditanza "perpetua" e rischia di consentire a Bruxelles di mettere in discussione l'integrità territoriale britannica e la sovranità sull'Irlanda del Nord.
Il paragone con "il corpetto esplosivo" alimenta repliche sdegnate
Di qui il paragone con "il corpetto esplosivo" che nella sua narrativa minaccerebbe di fare a pezzi il Paese. Paragone che alimenta subito proteste e repliche sdegnate. In primis dentro il medesimo Partito Conservatore fra i cui militanti - pure - Boris rimane oggi come oggi il pretendente di gran lunga preferito per un ipotetico dopo-May, con consensi indicati da rilevazioni recenti al 35%. Il ministro dell'Interno, Sajid Javid, potenziale rivale 'moderato', lo sollecita dagli schermi Bbc a "moderare le parole". Mentre Alan Duncan, già suo vice agli Esteri, va oltre: Johnson stavolta stato "disgustoso", sbotta, profetizzandone "la fine della carriera politica".
Un epilogo tutto da dimostrare, in effetti. Ma a cui potrebbe contribuire l'arma della macchina del fango, almeno a leggere il Sunday Times di Rupert Murdoch che rivela l'esistenza del presunto 'kompromat' su sesso e donne preparato a quanto pare dallo stesso entourage di May contro l'ex sindaco di Londra fin dal 2016, all'epoca della sfida per la successione a David Cameron alla guida dei Tories dopo il referendum sulla Brexit. Allora, il dossieraggio non servì poiché Boris Johnson si fece da parte in extremis, tradito dall'alleato euroscettico Michael Gove. In futuro, sembra di capire, potrebbe tornar buono.