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MONDO

Ue: "Brexit senza accordo sempre più vicina"

Brexit, il governo May pronto a chiedere sostegno al solo accordo di divorzio da Ue

Un terzo voto a Westminster dovrà essere autorizzato dallo speaker John Bercow. Labour: non appoggiamo il piano May se si vota solo l'uscita. Il Parlamento britannico ieri ha rigettato tutte e 8 le alternative al piano di Theresa May, già bocciato due volte dai Comuni

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Una Brexit senza accordo è lo scenario sempre più verosimile e l'uscita della Gran Bretagna
dall'ue il 12 aprile si fa sempre più reale, in quanto per un'estensione lunga Londra deve partecipare alle elezioni europee ma non c'è almeno finora la volontà politica. Per questo è molto probabile un vertice Ue il 10 o 11 aprile per dare un segnale politico, anche se Bruxelles è pronta a una hard Brexit. È quanto si apprende da fonti ue dopo la riunione odierna degli ambasciatori dei 27 dedicata all'art.50.

Il governo May pronto a chiedere sostegno al solo accordo di divorzio da Ue
Il governo di Theresa May avrebbe messo per domani all'ordine del giorno un nuovo dibattito alla Camera dei Comuni sull'accordo di divorzio dall'Ue già  bocciato due volte dai deputati. L'obiettivo è quello di ottenere un terzo voto di ratifica, sperando questa volta di poter strappare una maggioranza.

Il terzo tentativo di ratifica dovrà essere autorizzato dallo speaker John Bercow, che ha posto il veto alla riproposizione da parte del governo d'una mozione priva di cambiamenti sostanziali rispetto a quella già bocciata.

John Bercow, starebbe aiutando il governo a scrivere il testo della mozione che dovrebbe essere discussa domani. Lo riportano indiscrezioni di stampa.

L'indiscrezione aggiunge, se possibile, ulteriore incertezza riguardo a quanto accadrà domani. La responsabile del governo per i rapporti col Parlamento, Andrea Leadsom, stamani ha annunciato ai Comuni l'intenzione dell'esecutivo di fissare per domani un ordine del giorno contenente il dibattito sulla Brexit. La stampa britannica ha interpretato questa mossa come il tentativo del governo di ripresentare per la terza volta in aula l'accordo negoziato con la Ue, nonostante i 'paletti' imposti da Bercow.

L'esecutivo appare orientato a una modifica significativa. Il governo May è pronto infatti a chiedere al parlamento il sostegno al solo accordo di divorzio raggiunto dalla premier con l'Ue, scorporando la dichiarazione sulle relazioni future. Accordo che del resto va approvato entro le 23 di domani, stando alle condizioni poste da Bruxelles, per consentire a Londra di usufruire di un rinvio della Brexit fino al 22 maggio e non solo fino al 12 aprile.

Il vicepremier di fatto, David Lidington, ha ammonito i deputati che l'accordo di recesso sul tavolo è l'unica via per chiunque voglia rispettare il mandato di attuare la Brexit, ma farlo con un deal. E lasciando invece aperta per il futuro una possibile revisione del quadro sulle relazioni future improntato a modelli diversi.

Labour: non appoggiamo il piano May se si vota solo l'uscita
Vari deputati laburisti subito insorti contro Andrea Leadsom, leader dei Comuni, sostenendo che lo scorporo della dichiarazione dall'accordo sarebbe un artificio "intollerabile" e "potenzialmente illegale".  Il portavoce del Labour Keir Starmer ha detto che il partito non appoggerà Theresa May se si tratterà di votare solo il divorzio dalla Ue. "Lasceremmo l'Unione europea, senza sapere dove stiamo andando", ha osservato Starmer.

May: "Il mio accordo è il migliore". Leader Dup: non lo appoggiamo
La premier britannica, Theresa May, crede ancora che il suo accordo di Brexit sia il migliore, mentre sono continuati ieri i colloqui con gli unionisti nord-irlandesi del Dup, per convincerli ad appoggiare il piano di divorzio dall'Ue. È quanto ha reso noto, in un briefing con la stampa, un portavoce della premier, a quanto riporta Sky News.

Tuttavia, la leader del partito unionista nordirlandese Dup, Arlene Foster, in un'intervista all'emittente britannica Sky News conferma che il suo partito non appoggia l'accordo sulla Brexit negoziato dalla premier  perché "pone una minaccia all'integrità del Regno Unito" visto che prevede il backstop per la questione irlandese. Foster, il cui partito è alleato di May al governo, ha elogiato la premier e la sua squadra per essersi impegnate con il Dup durante i negoziati e si è detta "rammaricata" di non potere sostenere l'accordo, ma ha sottolineato che ci sono ancora troppi problemi per permettere al suo partito di appoggiarlo. Secondo il partito, non ci sono stati "i cambiamenti necessari" al backstop, cioè il meccanismo previsto per evitare un confine rigido fra l'Irlanda e la provincia britannica dell'Irlanda del Nord nel caso in cui non venisse raggiunto un accordo sulle future relazioni fra Londra e l'Ue. Il leader del Dup a Westminster inoltre, Nigel Dodds, ha chiarito che il Dup non ipotizza l'astensione nel voto sull'accordo.

Ue: "Dopo 8 no abbiamo bisogno di un sì" 
La Commissione europea "prende atto dei voti indicativi" espressi ieri dal Parlamento britannico e ribadisce che fanno parte del "processo politico interno del Regno Unito" "che rispettiamo pienamente". Tuttavia, dopo "8 'no', ora abbiamo bisogno di un sì su come procedere". Lo dice il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas.

Il portavoce ha ricordato che l'Unione europea, al Consiglio della settimana scorsa, ha concesso una proroga di Brexit fino al 12 aprile nel caso in cui l'accordo di ritiro non ottenga il voto favorevole di Westminster. "Spetta al Governo britannico informarci sui prossimi passi", ha aggiunto. Quanto alle possibili dimissioni di Theresa May, Schinas ha aggiunto che "il presidente Juncker ha ribadito più volte "il suo supporto e il suo rispetto" per il primo ministro britannico.

Moavero: Brexit insegna che uscire dall'Europa è sbagliato 
Intervistato oggi sul Foglio, il ministro degli esteri Enzo Moavero spiega cosa può insegnare la Brexit agli anti europeisti. "Brexit insegna molto: non a caso Hitchcock è nato in Inghilterra ed è un grande regista europeo, una suspense di questo genere non l'avremmo mai potuta immaginare. Le grandi complessità dimostrano che gli anni della Gran Bretagna nell'Ue non sono passati invano. Si è compresa appieno l'interdipendenza che si crea tra i paesi membri dell'unione, quali che essi siano. L'Ue diventa come l'aria: c'è, è necessaria, anche se non la vediamo. I britannici - continua - avevano l'idea di tenere per se' tutto ciò che c'era di positivo dell'unione, a cominciare dall'accesso libero al mercato europeo. Allo stesso tempo, volevano troncare le cause base del loro voto di uscita, soprattutto legati alla libertà di circolazione delle persone. Ma è molto difficile frazionare gli assetti Ue". "L'elemento che sta creando maggiori problemi - aggiunge - è la questione irlandese, che può far precipitare decenni di convivenza pacifica, faticosamente raggiunta in quelle terre. Brexit insegna che tagliare legami positivi e capillari è difficile e probabilmente sbagliato, perché l'ampiezza del libero mercato Ue è un grande fattore e acceleratore della crescita e dell'occupazione".

Sulla richiesta di Farage all'Italia di porre il veto sulla proroga dell'articolo 50, rifiutata, Moavero osserva: "Io sono convinto che all'italia non convenga proprio e il governo ha confermato questa posizione".