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MONDO

Londra

Brexit, il mondo del business e delle imprese appoggia il piano di Theresa May

La direttrice generale della Cbi, Carolyn Fairbairn, ha salutato il testo come "un progresso raggiunto con tanta fatica". L'intesa, ha detto l'imprenditrice alla conferenza, eviterà alle imprese "l'incidente di un divorzio senza accordo": "Non è un accordo perfetto, ma è un compromesso che ci protegge dal peggior risultato possibile", ha affermato

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 "Voglio che il futuro rapporto" tra Regno Unito e Unione Europea "sia effettivo il 1° gennaio 2021. Dal mio punto di vista, in ogni caso, è importante che il periodo di transizione finisca prima delle prossime elezioni" e quindi prima del 2022. La premier britannica Theresa May, intervenendo a Londra alla conferenza della CBI -la confindustria britannica- si esprime così davanti all'ipotesi di un eventuale prolungamento del periodo di transizione per la Brexit che, secondo le intese, scadrà alla fine del 2020. 

La Confederation of British Industry (Federazione confindustriale britannica, Cbi), riunita oggi nella sua assemblea annuale, ha dato il suo appoggio al progetto di accordo sulla Brexit. Il testo è stato definito dalla direttrice generale Carolyn Fairbairn come "un progesso duramente conquistato".

Per gli industriali, la cosa importante è che se l'accordo verrà confermato consentirà al Regno Unito di passare alla fase di transizione dopo la Brexit (prevista per marzo 2019), il previsto periodo di due anni durante il quale verrebbero mantenute le condizioni commerciali con l'Ue e che l'Ue propone a Londra di prorogare fino al 2022.

Questo ha l'enorme vantaggio di impedire alle imprese "lo spettro di un'uscita senza accordo" con Bruxelles, ha spiegato Fairbairn ai delegati riuniti in assemblea. "Non è un accordo perfetto - ha continuato la direttrioce generale Cbi - ma è un compromesso che ci ha evitato il peggior risultato possibile", ovvero una Brexit senza accordo, che avrebbe portato a immediati dazi tra Ue e Gran Bretagna.

Durante l'assemblea di oggi, diversi rappresentanti del mondo del business hanno condiviso l'approccio di Fairbairn, "Dobbiamo ottenere il meglio da una brutta situazione", ha detto Peter Stevenson, responsabile finanziario di GolfNow, una società di servizi digitali.

"Una Brexit 'no-deal' non e' un'opzione per il business britannico, perché ostacolerebbe il mercato libero che e' importante er noi e per il nostro settore che importa componenti ed esporta a livello globale", ha detto il numero uno della casa automobilista McLaren, Mike Flewitt, dando anche lui il suo appoggio al progetto di accordo con la Ue. A suo dire, quanto meno, in questo modo "ci sarà certezza, di cui il business ha urgente bagno e anche l'applicazione di un periodo di transizione che ci consentirà di organizzarci per il futuro". 

La partecipazione della premier alla conferenza fa parte di una serie di iniziative previste per convincere gli attori economici, la società civile e gli stessi deputati del suo campo della bontà del progetto d'accordo, concluso la settimana scorsa tra i negoziatori di Londra e Bruxelles.