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MONDO

Il Regno Unito ha deciso

Brexit, la Gran Bretagna esce dall'Unione europea. Terremoto sui mercati mondiali

La Brexit vince con il 51,9% dei voti. E' quanto emerge dai risultati definitivi del referendum, citati dai media britannici, secondo cui per il 'Remain' ha votato il 48,1% degli elettori britannici.

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La notte ha cambiato tutto. Dopo i primi exit poll che ieri sera avevano dato un comodo vantaggio dei "Remain" alla fine è stato un trionfo per i "Leave", per il partito di coloro che vogliono lasciare l'Unione Europea. Un risultato netto, 52% a 48% a favore della Brexit. Una notizia inattesa, destinata a rivoluzionare lo scenario politico del Vecchio Continente e che ha già innescato un terremoto finanziario, prima sui mercati asiatici e ora anche su quelli europei.  

Il risultato ufficiale
La vittoria del 'Leave' al referendum britannico e' stata  ufficializzata da Jenny Watson, presidente della Commissione Elettorale. Parlando dal municipio di Manchester, Watson ha confermato che i voti a favore della Brexit sono stati 17.410.742 e quelli a favore della permanenza nella Ue 16.1414,241 su un totale di 33.577.342 votanti.


Nigel Farage: “Vittoria della gente comune. Ora un governo Brexit”
Farage afferma che al referendum sulla brexit c'e' stata "la vittoria della gente comune contro le grandi banche, il grande business e i grandi politici".   "Ora c'è bisogno di un governo Brexit, che faccia il suo lavoro, che inizi subito il processo di rinegoziazione". Così il leader dell'Ukip, Nigel Farage, commentando la vittoria della Brexit nel referendum di ieri.     "Diciassette milioni di persone hanno detto che dobbiamo uscire dall'Ue - ha aggiunto Farage - Adesso ci siamo liberati per poter stringere accordi di associazione e commercio con tutto il resto del mondo. Ci siamo ridati la possibilità  di collegarci all'economia globale di tutto il mondo".      

Crollano le borse asiatiche. Borse europee affondate in partenza
La sorpresa e' stata forte e i crolli sui mercati proporzionati: nelle ore dello spoglio del referendum in Gran Bretagna i listini sono crollati (sterlina -10%, la Borsa di Tokyo ha toccato punte di calo dell'8%), mentre i beni rifugio (oro e derivati sui titoli di Stato Usa) stanno ovviamente correndo. Il mercato azionario di Tokyo - che ha applicato il 'circuit breaker' per inibire le funzioni di immissione e modifica degli ordini limitando i ribassi troppo elevati - e' il listino borsistico aperto durante lo spoglio del voto che ha  accusato maggiormente il colpo, arrivando a perdere con l'indice Nikkei fino all'8,17%, lasciando sul terreno oltre 1.300 punti. Hong Kong scende oltre il 4%, con Seul, Sidney e Mumbai  che cedono piu' del 3%.
Le borse europee aprono a picco per l'effetto Brexit. A Milano l'indice Ftse Mib non riesce a fare prezzo e i titoli sono sospesi in avvio. Londra arretra dei oltre il 7%, con molto bancari che cedono oltre il 30%, Francoforte va giu' del 9,94%, con Deutsche Bank e Commerzbank che scendono di oltre il 17% e Parigi del 7,06%. Vienna perde oltre il 10%.

Schulz: Ora negoziare rapidamente con Londra, come Paese terzo
"Ora mi aspetto che il negoziato sulle condizioni della Brexit fra l'Ue e il Regno Unito cominci rapidamente, e che non si trascini per anni: non sarebbe nell'interesse di nessuna delle due parti. Negozieremo seriamente, ma con il Regno Unito come Paese terzo". Lo ha affermato questa mattina a Bruxelles il prsidente del Parlamento europeo Martin Schulz, in alcune dichiarazioni alla rete Tv tedesca Zdf e alla Bbc. Sottolineando che il primo ministro britannico David Cameron "ha la responsabilità " di quanto è accaduto, Schulz ha osservato che "non si può ignorare il risultato del referendum" e ha aggiunto di aspettarsi "che inneschi al più presto la procedura dell'articolo 50" del trattato Ue, quello che prevede l'inizio dei negoziati per il divorzio dall'Unione con la notifica della volontà  di recesso da parte del governo dello Stato membro interessato, e che prvede la conclusione delle trattative entro due anni (a meno che unanimemente tutti gli Stati membri e il paese "secessionista" decidano una proroga).   Nella dichiarazione alla Zdf il presidente dell'Europarlamento si è¨ detto "convinto che non ci sarà un effetto domino su altri paesi membri", con altri referendum contro la permanenza nell'Unione.   Dopo aver affermato che oggi "è¨ un giorno triste per l'Ue e per il Regno Unito", Schulz ha aggiunto di "non essere scioccato", e ha ricordato che l'Ue era comunque "preparata", e aveva "lavorato in vista di entrambi gli scenari", visto che "le opzioni erano chiare". Se non altro, ha rilevato il presidente dell'Europarlamento, questo risultato "chiarisce le cose" in "una relazione con il Regno Unito che è sempre stata ambigua".   Schulz, infine, ha sottolineato positivamente il fatto " i giovani e la Scozia hanno votato massicciamente per la permanenza nell'Unione".

Rinviata la direzione del Pd. Renzi convoca riunione straordinaria a Palazzo Chigi 
La Direzione del Pd è stata rinviata probabilmente alla prossima settimana alla luce del risultato del referendum in Gran Bretagna sulla Brexit. Da fonti di palazzo Chigi si apprende che si è tenuta questa mattina presso la Sala Situazioni della presidenza del Consiglio una riunione sugli esiti del referendum inglese convocata dal primo ministro Matteo Renzi. Alla riunione hanno partecipato il minsitro degli Esteri, Paolo Gentiloni, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Marco Minniti e il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.

Tusk: momento politicamente drammatico
 "È un momento drammatico ma non è il momento di reazioni isteriche. L'Europa è pronta ad affrontare questo scenario. Oggi a nome dei 27 leader europei posso dire che siamo decisi a mantenere l'unità a 27". Così il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, commentando la vittoria della Brexit nel referendum britannico.

Vertici Ue si riuniscono per emergenza
Prima la riunione della conferenza dei presidenti dei gruppi politici al Parlamento europeo poi un 'summit' tra i presidenti della Commissione, Jean Claude Juncker, del Consiglio, Donald Tusk, del Pe Martin Schulz e della presidenza di turno olandese dell'Ue Mark Rutte: questa la sequenza di incontri con cui stamane le istituzioni europee metteranno a punto la prima risposta ufficiale da dare alla Brexit. A Lussemburgo, per il primo pomeriggio, è poi prevista la riunione del Consiglio affari generali.