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MONDO

Brexit: la palla alla Corte suprema, ecco tempi e passaggi

Fra un mese la prima udienza. Possibile anche ricorso a Corte Ue

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E ora che succede? Dopo il verdetto dell'Alta corte di Londra sull'avvio della Brexit e il ricorso annunciato dal governo di Theresa May, la palla passa alla Corte suprema, il tribunale britannico di ultima istanza. In questo caso i suoi undici giudici - sarebbero 12, ma un posto è vacante - sono chiamati a dirimere una materia costituzionale di massima importanza, riguardante i rapporti tra i diversi poteri dello Stato e il loro diritto di precedenza nell'attivare un articolo di un trattato internazionale, il numero 50 del Trattato di Lisbona.

La corte è già pronta per affrontare la diatriba: si ipotizza una prima udienza, in base al calendario del tribunale, nei giorni 7 o 8 dicembre. I giudici dovranno quindi riesaminare il verdetto dell'Alta corte e in particolare valutare se la decisione precedente sia stata 'viziata' da qualche influenza politica o anche solo dalla pressione dell'opinione pubblica. I tempi per arrivare ad un verdetto sulla questione non dovrebbero essere troppo lunghi per permettere gli eventuali altri passaggi istituzionali che dovranno avvenire in seguito.

Con un ribaltamento del verdetto, il governo dovrebbe rispettare la sua 'tabella di marcia', che prevede l'attuazione dell'articolo 50 entro il marzo 2017. In caso contrario, sarebbe il Parlamento a doversi esprimere, molto probabilmente con l'introduzione di una legge ad hoc, che verrebbe poi sottoposta al voto. Fra le possibilità, c'è anche quella che una delle parti, in caso di sconfitta nei tribunali britannici, si possa rivolgere alla Corte di giustizia europea con sede in Lussemburgo. Entrambe queste opzioni molto probabilmente farebbero slittare la Brexit.