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SALUTE

Estate e malattie

Brividi di calore e para influenza

Tutti i sintomi più comuni dei malesseri dell’estate, e come affrontarli. Colloquio col prof. Fabrizio Pregliasco, infettivologo all’Università di Milano

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Professore molti hanno un appuntamento, appena vanno in ferie: quello con la parainfluenza. Febbre, dolori articolari…da cosa dipende?
Le infezioni respiratorie acute non vanno in vacanza, non sono solo un fastidio dei mesi freddi. Durante tutto l’arco dell’anno 262 virus a trasmissione respiratoria attaccano il nostro apparato respiratorio. Non si tratta di vera influenza tipica questa dei mesi invernali e la loro sintomatologia e meno pesante , magari febbre ma non elevatissima, naso chiuso, naso che cola fastidi comunque da non sottovalutare per possibili complicanze quali sinusiti. La trasmissione di questi virus è facilitata dagli sbalzi termici perché nel momento in cui ci esponiamo repentinamente a temperature più basse o indifferentemente più alte, esempio uscire da un autovettura con il condizionatore impostato sulle basse temperature in un parcheggio assolato, il sistema di protezione delle vie respiratorie della cosiddetta clearance mucociliare si blocca e i virus facilmente penetrano nell’organismo. La cosiddetta clearnce mucociliare è un movimento continuo di muco dalle vie aeree più profonde che porta ad un continuo ricambio di questa “vernice” di muco grazie ad un movimento determinato dalle ciglia vibratili presenti  sulla superficie delle cellule delle vie respiratorie che rimangono temporaneamente paralizzate bloccando il flusso. 

Sotto accusa l’aria condizionata: è tutta colpa dell’aria fredda?
Sicuramente l’aria condizionata mal usata, soprattutto nel caso di singoli ambienti condizionati con i sistemi portatili ci espone agli sbalzi termici come sopra ricordato . L’unica precauzione è quella di cercare di non esporsi a questi sbalzi, ad esempio spegnere il condizionato dell’auto un po’ prima di arrivare a destinazione o mantenere un livello di temperature nell’ambiente condizionato non inferiore ai sei gradi rispetto all’esterno. Importante ricordare che la sensazione di benessere termico è si dovuta alla temperatura dell’ambiente ma molto dall’umidità presente, riducendo l’umidità si età comunque bene. Ottimi i ventilatori con pale a soffitto da preferire a quelli da tavolo che sparano il flusso d’aria creando variazioni termiche eccessive.  

Quale terapia in questi casi? Utilizzare i prodotti di automedicazione con responsabilità ovvero per ridurre l’intensità dei sintomi senza azzerarli e quindi poter seguire l’andamento della malattia e potersi rivolgere al medico se la sintomatologia non migliora nell’arco degli usuali  tre quattro giorni in cui, se non ci sono complicanze, o altre cause, che queste forme si risolvono

Anche il sole, col colpo di calore, può provocare questa sintomatologia. O in alcuni casi di sensibilizzazione, la puntura di insetti. Valgono questi suggerimenti o è meglio andare al pronto soccorso?
Il colpo di calore ha esordio improvviso, preceduto talvolta da mal di testa, vertigine e stanchezza. La sudorazione è di solito diminuita e la cute si presenta calda, arrossata e secca. La frequenza del polso aumenta rapidamente e può raggiungere i 160-180 battiti/ minuto, la respirazione di solito è accelerata, c’è un senso di disorientamento, può precedere la perdita di coscienza o le convulsioni. La temperatura corporea può rapidamente raggiungere i 40°-41°C (104-106°F), provocando nel paziente la sensazione di "bruciare". L'improvvisa sensazione di caldo, la pelle secca e arrossata, una temperatura corporea maggiore di 40°C, il polso frequente e uno stato di confusione o incoscienza, in un soggetto esposto a un ambiente caldo, sono generalmente sufficienti per distinguere un colpo di calore da un'intossicazione da cibo, da sostanze chimiche o da farmaci. Si devono adottare immediatamente provvedimenti drastici. Se si è distanti da un ospedale, si deve allontanare il paziente dalla fonte di calore, avvolgerlo con lenzuola o vestiti bagnati , in modo da aumentare l'evaporazione del calore. Una valida alternativa è rappresentata dall'immersione in un lago o in un corso d'acqua in attesa del trasporto in ospedale. Se il paziente inizia a presentare brividi, si deve rallentare il processo di raffreddamento, perché i brividi aumentano la temperatura corporea. 

Quando ci si ammala durante le vacanze è tutto compromesso, o si può sorvolare e provare comunque a proseguire la villeggiatura?
Forme lievi non compromettono la vacanza, si tratta di riposare e non voler strafare magari per stare al passo degli altri, seguire l’andamento per due giorni e rivolgersi nel caso ad un medico per una diagnosi precisa. Ricordarsi ala partenza di avere un documento con la nostra storia clinica che descriva le eventuali patologie croniche da cui si è affetti, portarsi un piccolo kit con farmaci di automedicazione e un termometro sempre utile per seguire questi fastidi e soprattutto non sottovalutare i sintomi