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MONDO

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Ue, vertice migranti e Brexit, nuovo round. Renzi: timidi passi avanti. Ungheria: da Italia ricatti

 Isolata l'Austria, che però afferma di voler proseguire con i tetti giornalieri

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Oggi nuovo round al vertice di Bruxelles su migranti e Brexit. La minaccia del premier italiano Matteo Renzi di tagliare i fondi europei a quei Paesi, soprattutto dell'Est, che bloccano i ricollocamenti dei migranti rappresenta "un ricatto politico". Lo afferma da Budapest il portavoce del governo ungherese di Viktor Orban, Zoltan Kovacc, citato dall'agenzia di stampa Tanjug. L'Ungheria, ha ribadito il portavoce commentando le parole di ieri di Renzi al Consiglio europeo a Bruxelles, si oppone al sistema di quote per la ridistribuzione dei profughi all'interno dell'Unione europea.

Il negoziato con Cameron è "più difficile del previsto", e "tutti i punti del testo del possibile accordo restano ancora aperti": è quanto fanno sapere fonti europee, spiegando che al momento sono in corso i bilaterali e la sessione plenaria a 28 dovrebbe essere riconvocata per le 13.30. Ma è un orario suscettibile di variazioni, precisano le fonti, perché Juncker e Tusk riconvocheranno i leader attorno a un unico tavolo solo quando ci sarà un testo sufficientemente solido. Al momento, il testo viene rivisto dai legali del Consiglio, che stanno 'testando' le varie soluzioni messe a punto nella notte dagli sherpa.Brexit: fonti Ue, negoziato più difficile del previsto
Diversi gli incontri dei leader dei 28 a geometria variabile in corso, e che si svolgeranno fino alla nuova riconvocazione da parte di Tusk della 'colazione inglese' che ora è diventata un pranzo. Ad aprire le discussioni, il trilaterale tra il presidente francese Francois Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier greco Alexis Tsipras. Nel frattempo è in corso una riunione dei Paesi del Gruppo di Visegrad (Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria). Bilaterale poi tra il premier danese Lars Loekke Rasmussen con il presidente Ue Donald Tusk.

Vertice con Ankara a inizio marzo
"La piena e rapida attuazione del piano d'azione Ue-Turchia rimane una priorità al fine di contenere i flussi migratori e contrastare" i trafficanti, si legge nelle conclusioni sui migranti del vertice Ue. Ma il numero degli arrivi "in Grecia dalla Turchia continuano a essere troppo elevati". Occorre arrivare ad una "riduzione sostanziale e sostenibile" e per questo "si rendono necessari ulteriori sforzi decisivi - anche da parte della Turchia - per garantire l'efficace attuazione del piano d'azione". A questo scopo alla cena a porte chiuse dei leader Ue dedicata alla crisi dei profughi, si è deciso di convocare un vertice con Ankara a inizio marzo. La data è ancora da stabilire ma dovrebbe essere tra il 5 e il 7 marzo.