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MONDO

Ue e migranti

Bruxelles, pre-vertice Ue sui migranti. Conte: superare regolamento di Dublino

Il premier italiano Giuseppe Conte annuncia la proposta italiana sui migranti. Centri di accoglienza in più Paesi europei. No a proposta franco-spagnola su hotspot". Macron: "Non prendiamo lezioni da nessuno"
 

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Si è conclusa a Bruxelles la riunione informale sui migranti. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, informano fonti diplomatiche, ha lasciato la sede della Commissione. 

Un pomeriggio di tensione per l'Europa, una delle prove più dure della sua storia comunitaria, con 16 Paesi che si presentano al pre-summit convocato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker l'un contro l'altro armati e divisi come mai prima. Polemiche sempre più dure tra Roma e Parigi e anche la Spagna nelle ultime ore critica l'Italia: le tensioni sul dossier dei migranti che stanno agitando le capitali inducono Angela Merkel, che in questa partita si sta giocando la sua stessa sopravvivenza politica, al pessimismo.

Le proposte dell'Italia
La proposta italiana conta di dieci punti: dai Paesi di primo sbarco ai centri di protezione e accoglienza. E mira a "una puntuale politica di regolazione dei flussi che sia realmente efficace e sostenibile e al totale superamento del regolamento di Dublino, che noi riteniamo" legato "ad un quadro emergenziale" quando invece vogliamo una gestione "strutturale", afferma il premier Giuseppe Conte arrivando al vertice informale europeo a Bruxelles.  L'Italia in Europa è chiamata ad una sfida cruciale. E vi garantisco che sarà un radicale cambio di approccio sul tema".

Centri di accoglienza in più Paesi europei e non solo in Italia o Spagna. E' questo l'ottavo punto della proposta secondo la quale nel momento in cui, nonostante il primo filtro posto in Africa, i migranti riescano ad arrivare sulle coste italiane, a farsene carico non pò essere solo l'Italia o la Spagna. Il meccanismo, spiegano le stesse fonti, prevede quindi una ripartizione obbligatoria di chi sbarca in maniera illegale sulle coste meridionali europee.

Con l'applicazione della proposta italiana sui flussi migratori, il tema dei movimenti secondari diventa quasi "ininfluente". Nel documento si legge: attuando i sette principi precedenti, "gli spostamenti intra-europei di rifugiati sarebbero meramente marginali. Così i movimenti secondari potranno diventare oggetto di intese tecniche tra i Paesi interessati".

Ribadito il  'no' alla proposta franco-spagnola, in particolare agli hotspot nei Paesi europei. Conte ha sottolineato con forza che i Paesi di primo approdo come Italia, Grecia e Spagna non possono diventare il campo profughi d'Europa.

"Centri di protezione internazionale nei Paesi di transito. Per valutare richieste di asilo e offrire assistenza giuridica ai migranti, anche al fine di rimpatri volontari. A questo scopo l'Ue deve lavorare con UNHCR e OIM. Perciò è urgente rifinanziare il Trust Fund UE-Africa (che ha attualmente uno scoperto complessivo di 500milioni di euro) che incide anche su contrasto a immigrazione illegale su frontiera Libia-Niger". Libia e Niger sarebberodunque le possibili sedi dei centri di protezione che, secondo l'Italia devono essere "a gestione europea". La parola hotspot, si sottolinea ancora, non è stata usata dal premier Giuseppe Conte al vertice tra i 16 Paesi Ue: si tratterebbe, comunque, di centri in cui sono esaminate le richieste di asilo di chi vi arriva.

L'Italia chiede di "scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo".

Macron: "Non prendiamo lezioni"
La Francia "non prende lezioni da alcuno", ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron. "Non ci dimentichiamo mai chi siamo e da dove veniamo, non ci dimentichiamo mai i nostri principi e i nostri valori e su questo punto sono" irremovibile, e cerchiamo "l'efficacia" nelle soluzioni "perché siamo garanti della coesione dei nostri popoli. Dobbiamo trovare una soluzione europea sui migranti - ha aggiunto il presidente francese - e si costruirà solo attraverso la cooperazione dei Paesi dell'Ue, che si tratti di una collaborazione a 28 o tra più Stati che decidono di andare avanti assieme. Questo richiede la responsabilità di ciascuno e spirito di solidarietà per condividere il peso che alcuni Paesi conoscono".

Sanchez: "Atteggiamento costruttivo"
"E' la prima riunione a cui prende parte il neo governo spagnolo sul tema della migrazione che ci tocca da vicino, il nostro atteggiamento costruttivo per apportare una soluzione rivendicando valori europei come la solidarietà ed il rispetto dei diritti umani. Ci vuole una risposta europea a questa sfida". ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez. "Il dialogo e la cooperazione che abbiamo con la Francia è una buona sintonia", ha aggiunto Sanchez. In un'intervista a El Pais il premier aveva criticato le scelte del govenro italiano. "Ci sono governi come quello italiano che stanno facendo politiche anti-europee e dove l'egoismo nazionale è più diffuso", ha detto.

Merkel: "Speriamo al massimo in accordi bilaterali" 
"Oggi è un incontro molto importante" per trovare "accordi bilaterali e trilaterali" sul tema della migrazione, "l'aspettativa è che si possa trovare una soluzione comune in questi giorni", in vista del vertice europeo di giovedì. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel arrivando a Bruxelles.  "Sappiamo che non esiste ancora una soluzione europea, e non ci sarà una soluzione a livello dei 28 Stati membri su un pacchetto d'insieme, quindi si tratta di trovare accordi bilaterali, di come possiamo aiutarci a vicenda e trattarci reciprocamente in modo equo e onesto", ha sottolineato Merkel. La Cancelliera pensa in particolare a paesi come l'Italia, la Grecia o la Bulgaria, che a causa della loro posizione geografica, hanno da anni sopportato l'onere più pesante in termini di accoglienza dei migranti. La discussione dei leader a Bruxelles verte "sulla migrazione primaria, vale a dire sugli arrivi dei migranti in Ue", ma anche "sui loro movimenti secondari", ha ricordato Merkel. Proprio sui movimenti secondari, ovvero gli spostamenti dei migranti tra un Paese e l'altro dell'Unione, Merkel è sotto pressione in Germania, con il ministro dell'Interno, il bavarese Horst Seehofer, che intende procedere ai respingimenti decisi a livello nazionale se non si troverà un accordo in Ue.

Muscat: "Muri in mare non sono la soluzione"
"Non credo che ci sia una sola soluzione" al problema migranti, "non credo che alzare un muro anche in alto mare sia una soluzione, ma credo che un approccio omnicomprensivo possa essere quello di cui abbiamo bisogno". Così il premier maltese Joseph Muscat entrando al mini summit a Bruxelles.

Parigi: summit difficile. Il boicottaggio del gruppo di Visegrad
Il Consiglio europeo di fine giugno sull'immigrazione sarà "difficile", soprattutto a causa del "boicottaggio" del mini-summit di domani a Bruxelles da parte dei Paesi dell'Europa centrale, ha ammesso il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux, parlando con Europe 1. "Sulle proposte fatte dal presidente, su un'autorità migratoria europea, sul rafforzamento di Frontex la cancelliera tedesca si è mossa 15 giorni fa - ha sottolineato - Questo sarà evidentemente il menu delle discussioni del Consiglio europeo della prossima settimana, che sarà difficile".

"Al momento ci sono posizioni che sono lontane", ha osservato Griveaux, che ha poi lamentato "il boicottaggio" del minisummit da parte dei Paesi del Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia). Le parole del portavoce del governo francese si sommano allo scetticismo della stessa Angela Merkel, che ieri ha escluso "una soluzione europea" al vertice del 28 e 29, mettendo sul piatto invece l'ipotesi di accordi bilaterali con uno o più Paesi.

L'allarme di Moavero: "UE potrebbe sgretolarsi"
"Chi vede la questione migratoria come una questione ad altissimo rischio per la tenuta dell'Unione europea drammatizza, ma potrebbe essere profeta". Lo dice il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi in un'intervista al Messaggero. L'Europa potrebbe sgretolarsi? "Il rischio c'è. La divisione tra gruppi di Paesi, la difficoltà a trovare intese e a lavorare insieme, stanno producendo effetti forse più dirompenti della crisi finanziaria del 2012". Per il ministro degli Esteri l'Ue "potrebbe subire una battuta d'arresto rilevante. Non occorre abolire i Trattati, basterebbe renderli, di fatto, inoperanti".

Schauble: un'Europa senza Italia non è concepibile
"L'Italia è un grande Paese. Per secoli è stata il sogno dei tedeschi. L'Europa, la democrazia e la storia europee senza Italia non sono concepibili. Non possiamo immaginarci - né per il passato, né per il presente, né per il futuro - un'Europa senza l'Italia, risolveremo i problemi insieme". Lo afferma il politico tedesco Wolfgang Schauble, presidente del Bundestag, in un'intervista al Corriere della Sera.
 
"Le migrazioni sono una delle sfide più grandi per il nostro modello occidentale di democrazia, stato di diritto e dignità delle persone. Dobbiamo trovare risposte migliori", dice Schauble. "Sono una sfida esistenziale per l'Europa, ma anche la dimostrazione che solo insieme possiamo affrontarla. Nessun Paese pu farcela da solo", sottolinea.

"Voglio dire che non si tratta solo di solidarietà all'Italia, ma di capire che  una sfida per tutti, che abbiamo un interesse comune". E sul presidente francese Emmanuel Macron, dice: "Ho forte rispetto per il suo coraggio, la sua determinazione, l'impulso che ha dato alla Francia. Ma in Europa è diverso, più complicato. Bisogna stare attenti a mettere troppo al centro la responsabilità della leadership franco-tedesca".