Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Bruxelles-attentato-al-museo-ebraico-il-sospetto-si-attribuisce-la-strage-674cbe44-7569-45bb-bb5f-3c05741bbfcf.html | rainews/live/ | true
MONDO

Bruxelles

Attentato al museo ebraico di Bruxelles: il sospetto in un video si attribuisce la strage

Nel video sequestrato afferma: "Al museo la telecamera non funzionò"

Condividi
In un video di 40 secondi sequestrato a Mehdi Nemmouche, il sospetto arrestato per la strage di Bruxelles, un cittadino francese, inquadra le armi in suo possesso e si sente la sua voce che dice: "Al museo ebraico la telecamera non ha funzionato".

"Indizi gravi e concordanti"
Per il procuratore di Parigi, Francois Molins, ci sono "indizi gravi e concordanti" sulla
colpevolezza di Mehdi Nemmouche nella strage di Bruxelles. In una conferenza stampa, Molins ha confermato che Nemmouche, pregiudicato per diverse rapine, è rimasto in carcere fino al termine del 2012, poi "tre settimane dopo essere uscito di prigione è partito per la Siria, dove è rimasto un anno". Secondo il procuratore, la "radicalizzazione" di Nemmouche, 29 anni, è avvenuta in carcere, dove il sospetto "esortava alla preghiera collettiva i detenuti durante l'ora d'aria".

Nemmouche mantiene il silenzio
Mehdi Nemmouche però continua a mantenere il silenzio. Il sospetto era "diretto in Algeria", ha riferito il procuratore di Parigi, Francois Molins. L'uomo era stato condannato a sette riprese in Francia, e messo in carcere per cinque volte, in particolare a Lille (nel nord) e Tolone (nel sud). Fra le iscrizioni trovate sul telo che avvolgeva il kalashnikov sequestrato a Nemmouche, quella di "Stato islamico in Iraq e nel Levante", un gruppo jihadista attivo soprattutto in Siria, dove il sospetto ha soggiornato presso gruppi combattenti dalla fine del 2012 per oltre un anno "prima di far perdere le tracce". 

Il telo
Nel bagaglio di Nemmouche è stato ritrovato anche un telo con l'iscrizione "Stato islamico in Iraq e nel Levante" (Isis)