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ITALIA

Per la "Città della salute" appalto da 350 milioni

Bufera intorno ad Expo: le mani della cupola sulla sanità

Dalle carte della procura nuovi dettagli: gli indagati gestivano anche appalti nella sanità. Un "circuito deflagrante e perverso", si legge, pilotato dagli ex parlamentari Luigi Grillo e Gian Stefano Frigerio insieme al "compagno G" Primo Greganti

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È un "circuito deflagrante e perverso" quello che emerge dalle carte della procura che indaga sugli appalti di Expo 2015. Una cordata pilotata dagli ex parlamentari Luigi Grillo e Gianstefano Frigerio insieme a Primo Greganti, i cui interessi si spingevano ben oltre Expo, arrivando alla sanità lombarda. La squadra stava per mettere le mani sui lavori della "Città della salute" un appalto da 350 milioni di euro. Il "sistema illegale", nato durante gli anni della giunta Formigoni, avrebbe continuato ad agire anche dopo l’insediamento di Maroni. 

 "Un sistema che inquina da un lato la libera concorrenza negli appalti pubblici (con prevedibili ricadute sui corrispettivi dei lavori e servizi) favorendo le sole imprese che attivano la mediazione illecita dell'associaizone" così lo descrivono i magistrati milanesi Ilda Bocassini, Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio.

Le intercettazioni sulla sanità: "Se hai il santo protettore"
La catena di montaggio degli appalti truccati emerge in un'intercettazione ambientale, pubblicata dal quotidiano Il Corriere della Sera in cui l'indagato Giovanni Rodighiero, factotum del berlusconiano Frigerio, descrive il sistema ad un dirigente sanitario. 

"I primari, i medici che gareggiano, vengono e vanno dai politici perché la Sanità è gestita dai politici - esordisce Rodighiero - Allora se tu hai il santo protettore, (in questo caso Frigerio ndr) il santo protettore ne prende atto, ti chiede il curriculum e poi va a parlare con chi di dovere... Se gli garantisce il direttore generale che lo porta quello là, questo si afferma... fa la gara e vince lui...". Il risultato è che "lui è riconoscente a Gianstefano" e "Gianstefano è riconoscente al direttore generale". E "dato che soldi non ce ne sono sempre", o "si rompe le scatole al direttore generale di dargli un po’ di soldi o di mettere questo cavolo di macchinario che serve... capito?".

Bandi redatti ad hoc
Rodighiero nell'intercettazione  fa l’esempio di una gara: "C’è il provveditore e c’è l’ingegnere che stanno preparando il tutto, l’ingegnere l’ho fatto conoscere all’azienda. Come è pronto il documento (il bando ndr ), viene dato a una persona fidata, va in azienda, glielo dà, lo guardano... "questo non va bene e questo va bene... c’è da aggiungere questo questo e questo... farla su misura a me".. Viene ridato, l’ingegnere mette dentro e toglie, il provveditore e l’ingegnere sono in sintonia. E quando è pronto il capitolato, è stato fatto su misura a te e non ad altri".

Expo: squadra operativa fino a prima degli arresti
La "squadra" guidata dal terzetto Frigerio-Greganti e Grillo una settimana prima della firma il 5 maggio dell'ordinanza di custodia cautelare era ancora in piena operatività. Nel provvedimento del giudice infatti si parla di una riunione dello scorso 28 aprile in cui i "sodali (...) organizzano l'affare illecito inerente l'assegnazione delle opere inerenti i padiglioni dei Paesi partecipanti ad Expo 2015". 

Dalle carte dell'inchiesta sono venuti a galla i tentativi della gruppo di mettere le mani anche sui lavori di costruzione di una sessantina di padiglioni dei paesi ospiti facendo leva sui ritardi e proponendo, per dirla con le parole intercettate di Frigerio, una "soluzione di emergenza" con lo scopo di favorire le imprese amiche.