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MONDO

Usa 2016

Bufera su Trump dopo frasi sessiste, ma lui: "Non lascio". Stanotte duello tv

Cresce l'opposizione nel partito repubblicano, ma il magnate non molla. Stanotte secondo duello tv

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Ad un mese dalle prossime presidenziali Donald Trump e' sempre piu' solo. Il video del 2005, in cui l'allora solo palazzinaro di New York si vanta delle sue conquiste ricorrendo ad un linguaggio volgare e sessista nei confronti delle donne, arriva alla vigilia del secondo confronto televisivo con Hillary Clinton, che stacca il candidato repubblicano nei sondaggi.

Cresce la disaffezione nel Gop, il vice Pence lo affonda
I big del partito repubblicano prendono sempre piu' distanza da Trump, a partire dal candidato vice Mike Pence, che ha irritualmente condannato le sue parole: "Sono ingiustificabili". Crescono la fronda nel Gran Old Party (HGop) e la voglia che sia lui a sostituire Trump come cavallo per la corsa alla Casa Bianca. Lo ha suggerito il senatore John Thune: "Trump dovrebbe ritirarsi e Pence dovrebbe essere immediatamente dichiarato il nostro candidato" Il presidente della Camera, il n.1 del partito repubblicano Paul Ryan, dal primo giorno sostenitore riluttante se non recalcitrante di Trump, si e' detto "disgustato" dalle parole dell'ancora candidato Gop ed ha annullato l'invito al magnate newyorckese ad un evento politico in programmanel suo Wisconsin.

In totale, finora, tre senatori (Mike Lee e Mark Kirk oltre a Thune) tre deputati e un ex governatore repubblicano hanno chiesto formalmente a Trump di farsi da parte. Altri gli hanno revocato il loro endorsement. In sintesi, non il migliore viatico a meno di un mese dal voto. Anche l'ex rivale alle primarie repubblicane il governatore dell'Ohio, John Kasich ha annunciato: "Non votero' per un candidato che si e' comportato in una maniera che riflette cosi' male il nostro Paese". L'America "merita di meglio". Infine, John McCain, ex candidato presidenziale repubblicano nel 2008: "Scriveremo il nome di qualche buon repubblicano conservatore che sia qualificato per fare il presidente".

Lui: ipocriti moralisti
Gli affondi dei dirigenti del Gop non scuotono il magnate, che replica con due parole: ipocriti moralisti.

Critica anche la moglie Melania
Ultima in ordine di tempo, anche la moglie di "The Donald", la slovena Melania Knauss, 46 anni, ha bollato come "inaccettabili e offensive" le parole del marito anche se pero', consapevole del suo ruolo, allo stesso tempo ha esortato gli elettori ad accettare le scuse. "Quelle parole sono inaccettabili ed offensive per me. Non rappresentano l'uomo che conosco. Lui ha il cuore e la mente di un leader e spero che la gente accettera' le sue scuse, come ho fatto io, e si concentrera' sugli importanti problemi che la nostra nazione ed il mondo deve affrontare".

     

Hollywood: i pugni di Toro scatenato
Robert De Niro, ha diffuso un video in cui insulta Donald Trump. "E' cosi' ciecamente stupido, e' un cane, un maiale, uno scemo che non sa di cosa parla", dice l'attore. "Non fa il suo lavoro, non gliene frega niente, non paga le tasse, prende per il culo la societa', e' un idiota, e' un disastro nazionale", aggiunge. Trump, sottolinea ancora l'attore che incarno' il pugile Jack LaMotta in "Toro scatenato", "e' motivo di imbarazzo per il Paese, mi fa arrabbiare cosi' tanto, e' una persona che prende a pugni in faccia la gente e io lo prenderei a pugni in faccia". Infine l'attore lancia un appello in favore di Hillary Clinton. "E' costui che vogliamo come presidente? Non credo proprio. Cio' che mi interessa e' come viene guidato questo paese e con qualcuno alla guida come Donald Trump si va nella direzione sbagliata. Se siete preoccupati per il futuro, votate per Clinton".

Sondaggio Abc: per 57% Trump deve continuare
Circa il 43% degli americani sostiene che Trump debba abbandonare la corsa presidenziale all'indomani della pubblicazione del video scandalo. Lo rivela un sondaggio 'rapid response poll' dell'Abc secondo cui per il 57% il magnate dovrebbe rimanere in gara. A causa del video, il 53% degli intervistati ha affermato di essere oggi meno sicuro di volersi recare alle urne per votare Trump, mentre per il 46% la vicenda non influenzerà il proprio voto. Il 2% ha invece confermato che il video li spinge ancor di più a votare per il magnate. Il sondaggio rivela anche un divario di genere nel voto: il 62% delle donne si sente meno propensa a votare per Trump mentre il 55% degli uomini ritiene che il video non farà alcuna differenza sulle intenzioni di voto.

Trump inossidabile non molla
Donald Trump si fa scivolare le critiche addosso. "Le possibilità che io molli sono zero" perché "sto ricevendo un sostegno incredibile" ha detto. "Non ho mai mollato", ha dichiarato Trump al Wall Street Journal, aggiungendo: "Chiunque mi conosca sa che queste parole non riflettono chi sono. Le ho dette, ho sbagliato e mi scuso". Le "scuse" rappresentano una prima assoluta in 16 mesi di campagna, sottolinea il Journal, ma Trump è tornato all'attacco sostenendo che la rivelazione del Washington Post è solo un'operazione per "distrarre" l'attenzione del pubblico dalle sequela di accuse che muoverà nel secondo dibattito/duello con Hillary Clinton che si terrà a St.Louis in Missouri, dopo il primo - con 84 milioni di telespettatori - perso platealmente da Trump. Qui vedremo se riuscirà a recuperare terreno o subirà una seconda debacle. L'appuntamento è per le 2,30 di stanotte italiane. Diretta su RaiNews24. Per i telespettatori Usa moderatori saranno Martha Raddatz, di Abc, e Anderson Cooper di Cnn. Teatro dello scontro è la Washington University.