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MONDO

Il caso

Bufera sul videogioco Gaza Man. Google Play lo ritira dalla piattaforma a 3 giorni dal lancio

 Nel gioco un miliziano palestinese spara contro i soldati israeliani

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Gaza Man (Youtube)
Roma
Non è la prima volta che un videogioco finisce nell’occhio del ciclone. Questa volta a scatenare le polemiche è “Gaza Man”, un’applicazione per gli smartphone che era scaricabile da Google Play. Il titolo già la dice lunga: il protagonista è un miliziano palestinese ed è impegnato a uccidere i soldati israeliani. Kefia a quadri, mitra in mano, “Gaza Man” incarna una sorta di 'supereroe'. Basta dare un’occhiata al trailer del videogioco per capire meglio: c'è un bambino che gioca con un pallone mentre la mamma stende il bucato in cortile. All'improvviso arrivano dei soldati israeliani che, armati, danno una spinta alla donna e si portano via il ragazzino. “Gaza man” vede tutto con dei binocoli, nascosto dietro un cespuglio, ed è  pronto a intervenire per salvare il piccolo.

Dopo 3 giorni dal lancio, l’applicazione è stata ritirata perché accusata di incitare alla violenza. Non si è fatta attendere la spiegazione della casa produttrice, secondo cui il gioco "vuole proteggere l'idea che difendere la propria terra è un diritto naturale e non terrorismo".

Non si tratta del primo videogame di questo tipo: nel 2012, un gruppo serbo di estrema destra aveva lanciato un gioco intitolato "Spara alle Pussy Riot - morte ai nemici", dove l’obiettivo era uccidere le cantanti del gruppo punk femminista. Più di recente, anche lo Stato Islamico ha provato a fare proseliti tra i ragazzi attraverso un videogame online.