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SPORT

Lo scontro

Calcio, la Francia vieta la trasferta a Marsiglia ai tifosi della Lazio

Il ministero degli Interni: creano sempre problemi e fanno saluto nazista. La società di calcio: "Motivazioni ingiustificabili"

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Il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin ha firmato un'ordinanza con cui vieta ai tifosi della Lazio di recarsi a Marsiglia per la partita contro l'Olympique di giovedì, valida per la fase a gironi dell'Europa League. La decisione, ha spiegato il ministro, è dovuta al "comportamento violento di alcuni suoi sostenitori".

A Marsiglia ci sono già stati incidenti, con 32 feriti (quasi tutti poliziotti) e 5 arresti, il 30 settembre scorso in occasione della sfida con il Galatasaray e si vuole evitare il rischio che certi fatti si ripetano, visti i rapporti non idilliaci fra le tifoserie laziale e dell'OM.

"Ai tifosi della Lazio è proibito recarsi a Marsiglia, sia a titolo individuale che in gruppo, e con ogni mezzo - è scritto nell'ordinanza -. A loro sarà vietato l'ingresso in ogni punto di frontiera francese, stradale, portuale, ferroviario e aeroportuale e anche (per chi già fosse in Francia) nell'area metropolitana di Marsiglia". Tutto ciò, secondo il ministero "a causa del comportamento violento di certi gruppi di tifosi della Lazio, che regolarmente creano problemi nei centri cittadini e nei dintorni degli stadi dove si gioca".

Viene poi citata "l'abitudine" di alcuni supporter biancocelesti di "intonare canti fascisti e di fare il saluto nazista". Viene poi ricordato che nell'ultima occasione in cui il Marsiglia ha ospitato la Lazio, il 25 ottobre del 2018, "quattro persone vennero accoltellate la sera prima del match, in scontri che coinvolsero quasi 200 persone" e che anche nel giorno della partita ci furono incidenti fra le due tifoserie. Va anche ricordato che in occasione della sfida di andata (0-0) del 21 ottobre scorso ai tifosi del Marsiglia era stata vietata la trasferta a Roma.

La replica della società
"La decisione del Ministero dell'Interno francese di vietare in via precauzionale la trasferta nella città di Marsiglia ai tifosi della Lazio non sorprende ed è in linea con quanto già deciso dalle Autorità italiane nella partita d'andata. A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell'ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni". La Lazio prende posizione contro quella che ritiene essere una "inaccettabile offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste e alla Società stessa, che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi", si legge nella nota del club biancoceleste che fa seguito all'ordinanza del ministero degli Interni transalpino riguardo la partita di Europa League in programma giovedì a Marsiglia.

Come per l'andata all'Olimpico, in cui fu vietata dalle autorità italiane la trasferta ai tifosi francesi, così per la gara di ritorno la Francia applica la stessa misura. A sorprendere è invece il contenuto delle motivazioni, in cui tra un passaggio e l'altro si fa riferimento al "comportamento violento di certi gruppi di tifosi della Lazio" e a "l'abitudine" di alcuni supporters biancocelesti di "intonare canti fascisti e di fare il saluto nazista". Aspettando "un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa diposizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo che dovrebbero indignare tutti gli italiani", la Società Sportiva Lazio sottolinea nella nota che "ha sempre posto in essere iniziative tese a promuovere i principi valoriali dello sport ed il superamento di tutti gli steccati di carattere sociale, culturale, economico, etnico e religioso come è stato ampiamente riconosciuto anche ai massimi livelli istituzionali", ricordando come peraltro "la violenza negli stadi è un fenomeno purtroppo ancora diffuso e preoccupante, a partire da quanto è accaduto recentemente proprio al Velodrome di Marsiglia".