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SPORT

Ultima giornata di serie A

Juve record a 102, Parma in Europa

Gli emiliani battono 2-0 il Livorno e approfittano del pari 2-2 del Torino a Firenze. Cerci sbaglia al 93' il rigore della vittoria. Gli uomini di Conte liquidano 3-0 il Cagliari e raggiungono i 102 punti, primato del campionato

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La festa dello scudetto a Torino
di Gianluca Luceri e Mauro Caputi
Un rigore sbagliato nel recupero condanna il Torino e manda in Europa il Parma. Era l'ultimo verdetto atteso dallla serie A. La domenica dell'ultimo turno si è aperta con tre partite pomeridiane 'inutili' per cinque squadre... tranne che per la Juve, già scudettata, ma alla ricerca del record di punti in Serie A e anche quello delle vittorie casalinghe. Detto e fatto. L'incredibile squadra di Conte spazza via il Cagliari (3-0) e chiude a quota 102, soglia che nessuno aveva mai raggiunto (il precedente record apparteva all'Inter, 97 punti nella stagione 2006-2007). In più, i bianconeri centrano il 19° successo nel loro stadio su altrettante sfide. Numeri stellari, a conferma di una superiorità davvero indiscutibile. Prima di dare il via alla festa tricolore, la Signora archivia in scioltezza la pratica sarda. Tutto già compiuto nel primo tempo: apre i giochi Pirlo con la solita magia su punizione (8'), raddoppia Llorrente complice un pasticcio difensivo di Daniele Conti (15'), triplica Marchisio con una botta da distanza ravvcinata. Malgrado il passivo, e un reparto difensivo già in vacanza, il Cagliari è tutt'altro che dimesso: un Buffon già in forma mondiale è protagonista di due strepitosi interventi, prima su Ibarbo poi su Dessena. La ripresa è una formalità: nessuna occasione, molto possesso palla e tripudio dello Stadium ai campioni d'Italia di Antonio Conte.

Spina ormai staccata per la Roma di Garcia, che incassa a Marassi contro il Genoa la terza sconfitta consecutiva (1-0). Finale negativo che non macchia però una stagione comunque esaltante, con i giallorossi che chiudono secondi a 85 punti e vanno in Champions da secondi (senza preliminari). Giallorossi privi dei nazionali (più il portiere De Sanctis) e con quasi tutti Primavera in panchina. Primo tempo 'guardabile'. Nainggolan manca di un soffio il bersaglio, il giovane Skorupski compie una paratona su Sculli, poi è Perin a salvare tre volte la porta rossoblù: su Ricci, Ljajic e Destro. La Roma in pratica finisce qui. La ripresa è un lungo sbadiglio fino all'improvviso sussulto del Genoa, che all'83' trova il vantaggio con il greco Fetfatsidis e un minuto dopo sfiora il raddoppio con Konatè.

Il Catania, già retrocesso, saluta la serie A dopo otto anni battendo 2-1 al 'Massimino' un'Atalanta tranquilla. Per gli etnei, terzo squillo nelle ultime tre giornate: troppo tardi, tempo scaduto. Padroni di casa avanti al 65' con un sinistro di Lodi, al 69' palo di Fedato prima del tap-in del pareggio firmato Konè (80'). Ma i padroni di casa non mollano e al 91', dopo un braccio di Betancourt, l'argentino Bergessio sigla il rigore della vittoria.

Il 'cartellone' serale ha risolto, come detto, a favore del Parma la corsa all'ultimo posto per l'Europa League. Gli emiliani vincono 2-0 al 'Tardini' contro il Livorno e approfittano in pieno dello stop del Torino a Firenze. Donadoni, contro i labronici già retrocessi ma non in disarmo, parte con Schelotto, Cassano e Biabiany nel tridente. Nicola organizza un muro ordinato e limita l'azione dei ducali. Nel primo tempo non ci sono occasioni degne di nota. Donadoni azzecca il cambio nella ripresa: fuori Schelotto dentro Amauri. L'italobrasiliano era l'ariete che serviva: al 62' fa centro di testa sul corner di Cassano; all'80' si avventa a ribadire in rete una corta respinta di Anania. Il Livorno non ha mai costruito granchè nella partita e la reazione all'uno-due di Amauri non esiste.

Il Torino, in vantaggio al minuto zero, spreca il match point al 93': Cerci va sul dischetto ma il tiro centrale agevola la respinta di Rosati. Finisce così 2-2 a Firenze, col Parma che sorpassa. La partita del 'Franchi' si infiamma nella ripresa dopo un primo tempo vivace pur senza particolari sussulti. Al 56' Vives ostacola irregolarmente Cuadrado e Rizzoli assegna il rigore. Sul dischetto va Rossi che segna il suo 16° gol in campionato (nonostante lo stop di quattro mesi abbondanti). Reazione del Torino. El Kaddouri spara alto (con deviazione). Al 67' è pareggio, con Larrondo che accompagna in rete un assist di Cerci che aveva seminato la difesa. Le notizie da Parma spingono i granata all'assalto. Ma la Fiorentina non sta a guardare. Corner per i granata, la difesa respinge e Cuadrado vola in contropiede e serve Rebic che piazza sotto la traversa (79'). Il Toro barcolla, rischia e si risolleva col bolide di Kurtic su punizione (83'). In campo la tensione sfocia nel nervosismo, Rizzoli sventola cartellini. Si arriva all'epilogo del 93' minuto: Gonzalo Rodriguez è ingenuo nell'entrata su El Kaddouri. Cerci, dal dischetto, fallisce l'Europa.

Il Milan, comunque tagliato fuori dal successo emiliano, supera 2-1 il Sassuolo (che col 4-3 dell'andata aveva fatto saltare la panchina di Allegri). Seedorf lascia in panchina Balotelli, Pazzini in campo. Partita subito in discesa per i rossoneri: al 2' sassata da fuori di Muntari, palo interno e gol. Risposta neroverde con Ariaudo che si divora il pari da pochi metri. Kakà prova il destro a giro dal limite, Pomini risponde. Al 27' staffilata di De Jong su punizione, deviazione di Zaza e Pomini beffato. Nella ripresa la partita si incattivisce. El Shaarawy, al rientro davanti al suo pubblico, impegna Pomini, poi Mexes riceve il secondo giallo per un fallo su Berardi apparso veniale. Con l'uomo in più il Sassuolo si porta avanti e rischia il contropiede (Pomini è bravo su Pazzini). All'86' parità in campo ristabilita per la brutta entrata di Cannavaro ai danni di El Shaarawy (rosso diretto). Ma al 90' Valeri decreta un rigore per il Sassuolo molto contestato dai rossoneri: De Sciglio (anche per lui rosso diretto) entra su Sansone che va giù, per i milanisti trova il pallone. Dal dischetto va Zaza che fa centro. Milan comunque fuori dall'Europa dopo 16 anni.

Dalla corsa all'Europa esce subito il Verona, affondato 5-1 a Napoli. Le residue chance della squadra di Mandorlini vengono affondate in 25'. Al 5' Callejon sfrutta il filtrante di Mertens e porta avanti i padroni di casa; al 13' ancora Mertens in veste assistman, con Zapata a finalizzare; al 25' doppietta per l'attaccante colombiano, che entra di testa sul cross di Callejon. Gialloblù in barca, Cacciatore evita il poker salvando in scivolata sulla linea il tiro di Mertens. Il belga si rifà al 61' entrando su un retropassaggio imprudente di Albertazzi. Stavolta il poker è servito. Al 66' Iturbe su punizione (c'è la deviazione in barriera di Zuniga) timbra lo score per gli ospiti. Mertens non è sazio e sigla la sua doppietta personale al 77' in girata sull'assist di Insigne.

L'Inter saluta Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Walter Samuel e Diego Milito tutti alla loro ultima partita in nerazzurro. Il primo, colonna per 19 stagioni, lascia il calcio giocato e si accomoda dietro una scrivania in società. Gli altri non rinnovano il contratto e andranno a caccia di nuove avventure. La trasferta sul campo del Chievo termina 2-1 per i padroni di casa. Squadre entrambe rimaneggiate (Mazzarri mette Cambiasso al centro della difesa) e veneti che giocano in scioltezza dopo aver centrato l'obiettivo salvezza la scorsa settimana. Paloschi di testa trova la traversa, alla mezz'ora la conclusione di Lazarevic si schianta sul palo. Il gol lo trova l'Inter al 41', con Andreolli che arriva su una palla vagante sugli sviluppi di una punizione. Ripresa al piccolo trotto, la anima Obinna che al 73' batte Carrizo di sinistro appena entrato in area. E, non contento, capovolge il risultato proprio al 90' con un gran destro da fuori. Chiusura in gloria per una stagione vissuta lungamente con lo spettro della retrocessione.

Congedo amaro, prima ancora di entrare in campo, per la Lazio davanti al proprio pubblico. La possibilità di agganciare la zona Europa League è sfumata dalla scorsa settimana. La gara col Bologna, già retrocesso, è una formalità che finisce 1-0. Molto vivace Candreva, che impegna diverse volte Stojanovic. La squadra di Reja si muove bene, ma senza ritmo. Ripresa sulla falsariga, ma in coda c'è la sorpresa. Prima c'è un'occasionissima per Rodriguez, appena entrato, che mette a lato da due passi il cross di Morleo. In pieno recupero (94'), Morleo ferma in area con le cattive Felipe Anderson. Sul dischetto va Biglia e regala l'ultimo sussulto al pubblico biancoceleste.