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Tra gli arrestati il presidente del club Antonio Pulvirenti

Calcio. Partite comprate: arrestati i vertici del Catania

I 7 dirigenti, agli arresti domiciliari, avrebbero comprato alcune partite del campionato di calcio Serie B. Il presidente del Coni Malagò: "Non c'è limite al peggio"

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Catania
Sette dirigenti del Catania Calcio sono stati arrestati questa mattina dagli agenti della Digos perché avrebbero comprato alcune partite del campionato di Serie B appena concluso, per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione. 

L'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania, ha portato all'arresto del presidente del club, Antonio Pulvirenti, dell'amministratore delegato Pablo Cosentino, del direttore generale Daniele Delli Carri, e di altri quattro dirigenti della società. Sono accusati di frode sportiva e truffa. Secondo l'accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro. 

Le partite nell'occhio del ciclone sono le ultime otto del campionato cadetto. Ma solo per cinque di queste gli inquirenti ritengono di avere trovato riscontri oggettivi della corruzione dei giocatori mentre per le ultime tre gare l'illecito non si sarebbe perfezionato grazie all'interessamento da parte della Federcalcio. Dall'ordinanza firmata dal gip Fabio Di Giacomo, emerge che il Catania, tramite Giovanni Impellizzeri, un agente di scommesse che è tra i 7 arrestati e che avrebbe agito come finanziatore, avrebbe pagato da dieci a venti mila euro a ciascun giocatore 'corrotto' per ogni singola partita truccata. Le somme versate da Impellizzeri sarebbero poi rientrate con le scommesse sulle gare il cui risultato era stato già "sistemato" e sulle quali si puntava quindi a colpo sicuro. Il tramite con i giocatori sarebbe stato il procuratore calcistico Fernando Arbotti, pure lui arrestato, che avrebbe consegnato somme che vertevano sui dieci mila euro a ciascun giocatore per ogni singola partita. 

Le indagini su alcune partite del campionato di Serie B che sarebbero state comprate sono state avviate all'indomani della sconfitta del Catania con la Virtus Entella per 2-0 del marzo scorso. Un risultato che fece sprofondare la squadra etnea in zona retrocessione. L'operazione, denominata "I treni del gol", ha preso spunto da intercettazioni telefoniche tra gli indagati che utilizzavano sempre lo stesso modus operandi parlando in codice. I "treni in arrivo" erano i giocatori da avvicinare; gli "orari di arrivo" le maglie che i calciatore avrebbero indossato in campo, così come gli investigatori hanno accertato per la partita contro il Varese. I giocatori corrotti avrebbero ricevuto in media 10 mila euro ciascuno. Nell'inchiesta sono indagate complessivamente 19 persone.
 
"Non c'è mai limite al peggio". Queste le parole con cui il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha commentato la notizia dell'inchiesta giudiziaria. "Si commenta tutto da solo. È una vergogna. È imbarazzante".