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SCIENZA

I dati del nuovo rapporto presentato a Berlino

Cambiamenti climatici, l'Ipcc: il tempo per evitare un disastro sta per scadere

Le emissioni di gas serra continuano ad aumentare. Secondo gli esperti, per contenere il riscaldamente globale entro livelli accettabili bisognerebbe tagliarle almeno del 40% entro il 2050. "Non possiamo permetterci di perdere un'altra decade"

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Aumentano le emissioni di gas serra (Ansa)
Berlino (Germania)
Si può ancora intervenire, ma il tempo a disposizione sta per scadere: se si vuole evitare un disastro bisogna agire immediatamente. Anche perché le emissioni di gas serra continuano a crescere. È questo il messaggio lanciato a Berlino dagli esperti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, che hanno presentato il loro nuovo rapporto sui cambiamenti climatici. Solo una serie di misure decise a livello globale nei prossimi anni ci potranno risparmiare problemi seri.

Le emissioni continuano ad aumentare
Secondo l’Ipcc è ancora tecnicamente possibile mantenere il riscaldamento globale a livelli tollerabili, cioè entro i 2° C in più rispetto all’epoca Pre-Industriale. Anche se alcuni Paesi si stanno impegnando più di altri, in generale gli sforzi intrapresi sono però ancora lontani da quelli necessari. Le emissioni di gas serra ad esempio sono aumentate ancora e hanno raggiunto livelli record. Al contrario, dice il rapporto, bisognerebbe ridurre le emissioni tra il 40% e il 70% entro il 2050. Il costo stimato sarebbe un rallentamento della crescita del Pil mondiale dello 0,06% annuo.
 
"Non possiamo perdere un'altra decade"
A livello globale le temperature sono già salite di 0,8°C. Senza cambiamenti rapidi nel mix energetico mondiale, l’aumento potrebbe essere compreso tra 3,7° C e 4,8°C entro il 2100. Si tratterebbe di uno scenario drammatico, con un progressivo scioglimento delle calotte glaciali, l’innalzamento del livello dei mari e fenomeni atmosferici estremamente violenti. “Non possiamo permetterci di perdere un’altra decade – dice l’economista tedesco Ottmar Edenhofer, copresidente del gruppo che ha steso il rapporto -  Se dovesse accadere, riuscire a stabilizzare il clima sarebbe estremamente costoso. Il messaggio della scienza è chiaro: per evitare interferenze pericolose con il sistema climatico dobbiamo cambiare approccio”.

Il prossimo anno negoziati a Parigi 
Al rapporto hanno lavorato per quattro anni 235 autori da 58 Paesi, che hanno messo a confronto oltre 10mila fonti scientifiche sull'argomento. Il lavoro dell’Ipcc fornirà anche una base scientifica ai difficili negoziati internazionali che si apriranno nel 2015 a Parigi e che dovrebbero condurre a un accordo ambizioso sulla riduzione dei gas serra. Si tratta di un cammino estremamente in salita perché le posizioni sono molto distanti, soprattutto tra i Paesi industrializzati e le economie emergenti.

Emissioni in aumento in tutti i settori 
In questo momento la produzione di energia genera il 35% delle emissioni di gas serra. L’agricoltura è al 24%, l’industria è al 21% e i trasporti sono al 14%. Rispetto al 2000, sono tutte in aumento. Le uniche note positive sono il rallentamento della deforestazione e la riduzione del costo delle energie alternative.

L'Unione Europea chiede a Cina e Usa di agire subito 
L’allarme lanciato dall’Ipcc è stato subito raccolto dall’Unione Europea. La commissaria europa al Clima Connie Hedegaard ha subito chiesto di agire a Cina e Stati Uniti, i principali responsabili delle emissioni. “Il rapporto è chiaro: non c’è un piano B – ha detto – C’è solo un piano A, quello che prevede un’azione collettiva per ridurre le emissioni. Da parte sua, l’Unione Europa quest’anno adotterà un ambizioso programma di riduzione entro il 2030”.