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POLITICA

Le dimissioni

Campidoglio, il Caso Raineri approda in procura. Raggi: "Non ci fermiamo, rilanciamo la città"

Nuova riunione di Giunta oggi dopo la raffica di dimissioni di ieri, giornata scandita in apertura dalla revoca dell'incarico al capo di Gabinetto Raineri e dalle dimissioni dell'assessore al bilancio Minenna, cui hanno fatto seguito quelle dei vertici Atac e Ama. Il caso Raineri, intanto, sarà oggetto di accertamenti da parte della procura sulla base di un esposto depositato da Fratelli d'Italia nel quale si ipotizza il reato di abuso d'ufficio

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Prevista nel primo pomeriggio una riunione della giunta del comune di Roma. Ieri l'amministrazione Raggi ha registrato 5 dimissioni: il capo di gabinetto Raineri, l'assessore al bilancio Minenna, i vertici di Atac e l'amministratore unico di Ama.
 

Caos in Campidoglio. La nomina di Carla Raineri a capo di gabinetto di Roma Capitale sarà oggetto di accertamenti da parte della procura della Repubblica. E ciò sulla base di un esposto depositato ieri da Fratelli d'Italia nel quale si ipotizza il reato di abuso d'ufficio. L'azione legale, legata anche ai compensi assegnati, era stata annunciata il 23 agosto scorso e riguardava non solo la nomina della Raineri, ma anche quella del capo della segreteria del sindaco, Salvatore Romeo.

La notizia arriva a poche ore dall'annuncio della revoca dell'incarico al capo di Gabinetto, cui hanno fatto seguito le dimissioni dell'assessore al bilancio Marcello Minenna. Sul caso Raineri, la stessa sindaca Raggi si era rivolta all'autorità anticorruzione per chiedere una valutazione. E in queste ore, l'Anac si è espressa con parere negativo. "Sulla base di due pareri contrastanti- ha annunciato Raggi su Facebook- ci siamo rivolti all'ANAC che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della dottoressa Carla Romana Raineri a Capo di Gabinetto va rivista in quanto 'la corretta fonte normativa a cui fare riferimento e' l'articolo 90 TUEL' e 'l'applicazione, al caso di specie, dell'articolo 110 TUEL e' da ritenersi impropria'. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sara' predisposta l'ordinanza di revoca".


In sostanza, l'Anac avrebbe ritenuto sbagliata la procedura adottata per le nomine e l'entità dello stipendio assegnato ai nuovi vertici del Campidoglio.

Nel pomeriggio di ieri, la sindaca ha avuto una riunione con la sua maggioranza e alcuni assessori: "Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo", ha detto. Di seguito, l'Assemblea capitolina, durante la quale i consiglieri del Pd e di Sinistra Italiana hanno abbandonato l'aula per protesta. Alla base del gesto la decisione della maggioranza del M5S di respingere la richiesta di convocazione di Virginia Raggi per riferire sulle dimissioni dell'assessore Minenna. Raggi ha poi detto di accettare le dimissioni di Raineri e Minenna.

Consiglieri M5S: "Sorpresi da dimissioni, ma avanti"
Serpeggia stupore tra i consiglieri pentastellati dopo le dimissioni di Minenna e la revoca dell'incarico a Raineri. Dopo la riunione di maggioranza con la sindaca Raggi, il consigliere M5S Daniele Diaco spiega: "Noi non sapevamo nulla, siamo rimasti sorpresi, si è trattato di una scelta personale ma di certo noi andiamo avanti più forti e uniti di prima. Chiaramente stiamo vagliando vari curriculum perché un assessorato importante come quello al bilancio non può rimanere scoperto". Gli fa eco il collega Andrea Coia: "Siamo rimasti sorpresi dalle dimissioni di Minenna. Ora apprenderemo da lui le motivazioni". Anche il capogruppo M5S Paolo Ferrara in Aula Giulio Cesare ha ribadito la ferma intenzione di andare avanti nel governo della città.


Raggi non riferisce in aula, Pd e Si lasciano gli scranni
Il Pd ha abbandonato la seduta dell'Assemblea Capitolina dopo aver incassato voto contrario alla richiesta di modifica dell'Ordine del Giorno con la quale chiedeva l'audizione della sindaca Virginia Raggi sulle dimissioni di Minenna e Raineri. "Chiediamo che oggi stesso il sindaco Raggi venga a riferire in aula sulle dimissioni di un assessore fondamentale come quello al bilancio" e "qualora il Movimento 5 Stelle non dovesse accettare questa richiesta, il Pd abbandonerà l'aula", ha detto la capogruppo del Pd in Assemblea capitolina, Michela Di Biase, chiedendo la modifica dell'Odg. "La città non può rimanere immobile - ha detto Di Biase - l'assessore al bilancio, che aveva anche la delega alle partecipate, è un ruolo strategico, anche considerato che avremmo dovuto votare una nuova manovra a settembre". Paolo Ferrara, capogruppo del M5S, annunciando voto contrario del suo gruppo alla modifica, ha detto che "se avessimo dovuto cambiare ordine dei lavori tutte le volte che si rimetteva un assessore Pd in passato, staremmo ancora a discutere i loro problemi. Andremo avanti con o senza di loro". Dopo il rifiuto dunque della Maggioranza di chiamare la sindaca, assente dall'aula, a riferire, il Pd ha abbandonato l'aula insieme a Lista Civica Giachetti e Sinistra italiana. "Non restiamo qui a fare le comparse", ha concluso Di Biase lasciando l'aula Giulio Cesare.

Vicesindaco: 5 dimissioni? Non crisi ma trasparenza
"Cinque dimissioni in un giorno? Sicuramente non è una crisi, personalmente non ho ancora avuto modo di parlare con il dottor Minenna, quindi non sono a  conoscenza delle motivazioni delle dimissioni. Quel che è certo è che noi abbiamo agito dopo la ricezione di un parere dell'Anac nell'ambito di un intervento straordinario di analisi e verifica di tutte le deliberazioni prodotte dall'amministrazione Raggi. Questa è un'operazione straordinaria voluta dalla sindaca per massimizzare la trasparenza e la bontà degli atti". Così il vicesindaco di Roma, Daniele Frongia.

Di Maio: A Roma vogliamo cambiare tutto
"Oggi a Roma abbiamo avuto le dimissioni del capo di gabinetto, di un assessore, dei vertici Atac e Ama. Tutti parlano di caos e bufera, di fallimento, dicono che Virginia Raggi se ne dovrebbe andare. Io dico soltanto una cosa: questo è solo l'inizio, chi pensa che governare Roma sia una cosa semplice ha sbagliato totalmente linea di pensiero. Governare Roma è un atto di coraggio che ci siamo assunti dopo che tutti gli altri partiti l'hanno distrutta". lo dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, durante una manifestazione per il no alla riforma costituzionale a Sassari.

Poi, aggiunge "Subiremo altri attacchi, perché ci siamo inimicati le lobby dell'acqua, dei rifiuti e delle olimpiadi. Venderanno cara la pelle per farci fallire a Roma, perché per loro ce ne dobbiamo andare. Dal terzo giorno che si è insediata Virginia Raggi hanno cominciato ad accusarci di non aver risolto risolto i problemi degli ultimi trent'anni".
Per Di Maio "essere sindaco del movimento 5 stelle non è una cosa semplice. Domani nominiamo il nuovo assessore, il nuovo capo gabinetto, nomineremo i nuovi vertici delle aziende e andiamo avanti. Noi a Roma vogliamo cambiare tutto, l'abbiamo promesso e lo faremo".