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ECONOMIA

Il segretario Cgil

Camusso: "La posizione della Fiat è pericolosa"

Dopo la decisione dell'azienda di bloccare gli straordinari negli stabilimenti del gruppo e di sospendere il trasferimento di 500 lavoratori in cassa integrazione da Mirafiori a Grugliasco, arrivano le reazioni dei sindacati

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Marchionne nello stabilimento Maserati di Grugliasco
Gli operai della Maserati rispondono a Sergio Marchionne, mentre non si placa la polemica intorno alla decisione della Fiat di bloccare gli straordinari negli stabilimenti del gruppo e di sospendere il trasferimento di 500 lavoratori in cassa integrazione da Mirafiori a Grugliasco. Susanna Camusso, numero uno della Cgil, parla di "posizione pericolosa dell'azienda", mentre il numero uno della Fiom, Maurizio Landini, invita "a ripristinare normali relazioni sindacali" nel Gruppo e chiede agli altri sindacati di "fare una riflessione alla luce degli ultimi fatti".   

"Siamo molto contenti e orgogliosi - dicono i lavoratori a Marchionne - di essere parte integrante di uno degli stabilimenti più moderni. Non ci siamo mai tirati indietro. Ma ci sono problemi e vanno affrontati. Noi siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo alla Maserati, della nostra italianità fatta di risultati eccellenti e di etica del lavoro, ma l'etica del lavoro prevede che ci sia nei rapporti reciproci. Forse dovremmo tutti riflettere sulla gravità delle conseguenze che certe azioni comportano".   

Il problema per Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri e quello di uscire da una situazione difficile provocata dallo scontro sul contratto. Lunedì si riuniranno le segreterie nazionali per fare il punto. "Bisogna assolutamente evitare che le posizioni più estreme in campo si radicalizzino legittimando di fatto il ritorno sul proscenio della Fiom, sindacato fuori dalla storia" dice il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, che invita "a chiudere il rinnovo del contratto con una soluzione onorevole, cioè intermedia tra i 250 euro proposti e i 300 richiesti perché questo può consentire un rasserenamento dei comportamenti e consente di riprendere sulla strada degli investimenti per l'Italia".

"Adesso confronto e responsabilità", chiede il segretario generale della Fim, Giuseppe Farina. Anche per Antonio Spera,segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, "Non serve a nessuno fare muro contro muro", mentre il numero uno della Uilm, Rocco Palombella, ricorda che "i lavoratori della Fiat per anni hanno sofferto cassa integrazione e sopportato tanti sacrifici. Se si tratta di una ritorsione nei loro confronti è una scelta sbagliata".   

Non prende posizione il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che dice di "non essere un dipendente di Marchionne". Per il sindaco di Torino Piero Fassino "si tratta di normale dialetttica fra azienda e sindacati", mentre il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino sostiene che si tratta "dell'ennesima conferma della necessità di nuove relazioni sindacali in Italia che tengano conto, da entrambe le parti, del fatto che viviamo in un mondo che non è più quello degli anni '80".