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MONDO

Quebec City

Canada, irrompono nella moschea e sparano sui fedeli: è strage. Il premier Trudeau: "E' terrorismo"

Le vittime dell'attacco sono sei. Il dolore del presidente del centro culturale islamico: "Potrebbero esserci anche bambini". Un testimone sentito dalla tv Cbc ha raccontato che uno dei killer "aveva un accento del Quebec e urlava Allah Akbar"

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Sei morti e otto feriti. E’ il bilancio della sparatoria che nella tarda serata di ieri ha seminato terrore e morte nella moschea di Quebec City, in Canada. Intorno all’una, uomini armati hanno aperto il fuoco su decine di fedeli che erano nel centro islamico per la preghiera della sera. Le persone rimaste a terra avevano tra i 35 e 70 anni.



Un attacco terroristico contro i musulmani, ne è sicuro il premier Justin Trudeau, che solo 24 ore prima aveva postato su twitter una foto che lo ritrae con una piccola rifugiata siriana all’aeroporto di Ottawa. Una foto accompagnata dall’hashtag #welcometocanada per dare una bacchettata al muslim ban di ‘The Donald’. Per dire che il Canada, contrariamente agli Usa del tycoon, è oggi il paese “perfetto che ogni anno accoglie 250mila immigrati”.

Quella foto, in poche ore, è diventata uno dei simboli dell’anti-trumpismo. Mentre a Quebec City si sparava, un corteo sfilava a Washington, inneggiando al premier canadese. ''Hey hey, ho ho, vorrei che il nostro leader fosse Trudeau'' era uno degli slogan in rima intonati davanti all'ambasciata del Canada da migliaia di persone che hanno marciato dalla Casa Bianca a Capitol Hill per protestare contro Trump e il suo bando verso rifugiati e immigrati.

"Stasera, i canadesi sono addolorati per i morti in un vile attacco contro una moschea nella città di Quebec. I miei pensieri vanno alle vittime e alle loro famiglie", ha scritto Trudeau sul suo account Twitter.



"E' straziante vedere una simile violenza insensata", ha poi aggiunto in un comunicato, sottolineando che le forze dell'ordine canadesi "proteggeranno i diritti di tutti i cittadini e faranno il possibile per catturare i responsabili di questo atto e di tutti gli atti di intolleranza". Due uomini nel frattempo sono stati arrestati, uno di loro, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe 27 anni e la polizia avrebbe recuperato un fucile d'assalto AK-47.  “La diversità è la nostra forza e la tolleranza religiosa è un valore che noi canadesi amiamo" ha voluto sottolineare Trudeau.



Già lo scorso giugno, la moschea era stata oggetto di un atto oltraggioso. Durante il ramadan, il mese sacro ai musulmani, era stata lasciata una testa di maiale davanti all'entrata, insieme a un biglietto che diceva "Buon appetito". Il Centro aveva documentato e denunciato il fatto anche sulla propria pagina Facebook. "È molto importante che le persone possano praticare liberamente la propria religione. Ecco perché prendiamo seriamente questo incidente", aveva detto Étienne Doyon della Polizia di Quebec City.



Il premier Paolo Gentiloni ha inviato subito un messaggio di vicinanza al Canada, alle famiglie e alla comunità islamica canadese. "E' un modo anche per confermare il nostro atteggiamento di vicinanza e solidarietà alla stragrande maggioranza di cittadini di fede islamica che vivono nei nostri Paesi e città e che rifiutano il terrorismo fondamentalista e anzi ne sono spesso vittime e bersagli" ha detto. Gli ha fatto eco il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani. "bisogna iniziare a formare i giovani nelle scuole e far capire che chi dice di uccidere in nome di Dio uccide Dio. E quindi non è questa la strada da seguire" ha commentato Tajani. La violenza nei luoghi di culto "non deve accadere in Canada e neanche nei luoghi dove sono perseguitati i cristiani. Le persone hanno diritto di pregare e non per questo devono essere uccisi", ha proseguito. "Colgo l'occasione per esprimere a nome del Parlamento Europeo le condoglianze al Canada e a Justin Trudeau che sarà in visita al Parlamento Ue il 15 febbraio".

Il cordoglio del Papa
Questa mattina Papa Francesco, dopo la messa del mattino a Santa Marta, si è intrattenuto con il cardinale canadese Gérald Cyprien LaCroix, assicurando le sue preghiere per le vittime dell'attacco alla moschea.

Il Papa, ha fatto sapere la Santa Sede, ha sottolineato l'importanza di restare in questi momenti tutti uniti nella preghiera, cristiani e musulmani. Il cardinale, in visita a Roma è subito ripartito per il Canada. "Il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso - si legge in un telegramma del Vaticano che porta dla firma del segretario di Stato, Pietro Parolin- ha appreso con profonda tristezza e indignazione dell'efferato attentato perpetrato contro fedeli musulmani raccolti in preghiera a Quebec City in un loro luogo di culto. Con questo gesto insensato sono stati violati la sacralità della vita umana, e rispetto dovuto a una comunità in preghiera e al luogo di culto che l'accoglieva. Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso condanna fermamente quest'atto di inaudita violenza e desidera far pervenire la sua piena solidarietà ai musulmani del Canada, assicurando la sua fervida preghiera per le vittime e le loro famiglie".