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ITALIA

Indagato per corruzione

Caos Procure, Palamara consegna la sua memoria difensiva: "Chiarirò i rapporti con Ferri e Lotti"

In una nota consegnata questa mattina ai pm di Perugia, l'ex presidente dell'Anm respinge tutte le accuse: "Non sono un corrotto, mai eterodiretto da nessuno nelle mie scelte"

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L'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara - attualmente pm alla Procura di Roma- indagato per corruzione a Perugia, ha presentato questa mattina ai pm umbri una memoria difensiva nella quale respinge tutte le accuse che gli vengono mosse.

''La mia scelta è quella di difendermi nel processo  per dimostrare la mia totale estraneità alle gravi ipotesi accusatorie  che mi vengono contestate - afferma Palamara - Questa mattina per il tramite dei miei legali ho depositato una articolata memoria difensiva, corredata di documenti, per dimostrare che la notizia del mio procedimento penale a Perugia era già nota all'interno del mio   ufficio ma soprattutto che i viaggi e i regali sono stati da me direttamente pagati'' aggiunge il pm, assistito dagli avvocati Benedetto e Mariano Marzocchi Buratti e Michele Di Lembo.

"Mai presi 40 mila euro"
''Non ho mai ricevuto favori e non ho mai preso la somma di 40 mila euro'' afferma l'ex presidente   dell'Anm. ''Non ho mai piegato la mia funzione a fantomatici interessi del gruppo Amara della cui attività sono totalmente all'oscuro avendo avuto rapporti di amicizia e frequentazione esclusivamente con Fabrizio Centofanti avvenuta peraltro anche con importanti figure di vertice della magistratura ordinaria e amministrativa'' continua Palamara. ''Ora attendo che il materiale da me prodotto venga valutato dai pubblici ministeri della Procura di Perugia i quali ovviamente sono anche in attesa degli ulteriori accertamenti da parte del Gico della guardia di finanza di Roma''.

"Ai Pm anche il verbale del plenum con zero voti a Longo"
"Tra i vari documenti da me presentati ho allegato anche il verbale del plenum del Csm relativo alla nomina del Procuratore di Gela dal quale risulta che il dottor Giancarlo Longo (all'epoca pm a Siracusa, ndr.) non ha ricevuto nemmeno un voto" precisa l'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati.

"Mai eterodiretto da nessuno nelle mie scelte"
"Voglio dimostrare che non sono e non sarò mai un corrotto e che non sono mai stato eterodiretto da nessuno nelle  mie scelte" continua Palamara. "Chiedo però che il mio nome non venga strumentalizzato per qualsiasi vicenda. Non sono mai stato collaterale a nessun partito politico e mai ho svolto incarichi fuori ruolo di diretta dipendenza dalla politica - aggiunge-. Non ho mai messo in discussione il mio rispetto per la carica istituzionale del Vice presidente del Csm e più in generale delle prerogative dei singoli consiglieri".

"Non sono un corrotto. Chiarirò i miei rapporti con Ferri e Lotti"
''Sono certo- ribadisce- di chiarire in qualunque sede mi verrà richiesto i fatti oggetto delle provvisorie contestazioni per chiarire ogni singolo passaggio delle mie condotte comprese le cene e tutte le condotte da me poste in essere durante l'attività consiliare 2014-2018".

"Intendo prima dimostrare che non sono un corrotto. Per questo ho allegato alla memoria tutti i dettagli sulle spese da me sostenute dal 2011 a oggi: estratti conto, prelevamenti e ogni movimento bancario. In una seconda fase chiarirò i miei rapporti con Cosimo Ferri, Luca Lotti e altre persone con le quali, viste le cariche che ho ricoperto dal 2008 in poi, ho avuto frequentazioni" conclude.