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ITALIA

Firmato il Protocollo d'intesa al Viminale

Caporalato. Alfano: va stroncato. Martina, ora abbiamo gli strumenti

Per garantire salute e sicurezza degli stagionali, saranno istituiti dei presidi medico-sanitari mobili, in grado di assicurare interventi di prevenzione e di primo soccorso. Inoltre, immobili confiscati alla criminalità organizzata saranno utilizzati per creare centri di servizio e di assistenza socio-sanitaria

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Basta vivere in ghetti, lavorare dodici ore al giorno per 10 euro o ottenere appena 50 centesimi per una cassetta di agrumi raccolta. A vincere il fenomeno del caporalato - che vede sempre più immigrati sfruttati nei campi, almeno 400 mila secondo le ultime stime della Cgil - ci prova il governo. Questa mattina è stato firmato al Viminale un Protocollo d'intesa che prevede una serie di azioni a favore dei lavoratori: dalla distribuzione di acqua e viveri al servizio di trasporto gratuito casa/lavoro. Per garantire salute e sicurezza degli stagionali, saranno istituiti dei presidi medico-sanitari mobili, in grado di assicurare interventi di prevenzione e di primo soccorso. Inoltre, immobili confiscati alla criminalità organizzata saranno utilizzati per creare centri di servizio e di assistenza socio-sanitaria.

In caso di emergenze per l'accoglienza dei lavoratori stagionali, saranno attuati dei progetti pilota che prevedono l'impiego temporaneo di immobili demaniali. Verranno quindi fatti dei bandi per promuovere l'ospitalità dei lavoratori stagionali in condizioni dignitose e salubri, per contrastare la nascita o il perdurare dei ghetti. Ed ancora, sportelli di informazione per servizi abitativi, di orientamento al lavoro e unità mobili con operatori linguistico-culturali e psicologi. Infine, corsi di lingua italiana e di formazione lavoro per i periodi successivi all'occupazione nei campi.

A collaborare su così tanti fronti, saranno i ministeri del Lavoro, dell'Interno, delle Politiche agricole, nonchè le Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia), i sindacati, le associazioni di categoria, la Caritas, Libera e la Croce Rossa. Il minsitero del Lavoro promuoverà campagne di informazione sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; il ministero delle Politiche agricole coordinerà i controlli attraverso il Corpo forestale dello Stato; il ministero dell'Interno interverrà tramite le prefettura. I finanziamenti arriveranno dal Pon Legalità e dal Fondo asilo migrazione e integrazione. 

Alfano e Martina: stronchiamo il caporalato, ora abbiamo gli strumenti
"Da oggi saremo tutti per uno con l'obiettivo di stroncare il fenomeno del Caporalato che toglie dignità al lavoro e mina le risorse delle regioni afflitte da questa piaga. Abbiamo infatti firmato un protocollo per dare il via ad una battaglia specifica e mirata insieme alle Regioni ed alle associazioni di categoria. Abbiamo fatto un accordo che attribuisce compiti e responsabilità precise con la regia delle prefetture che rimane indispensabile". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Il responsabile del dicastero delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha commentato: "Ora abbiamo i mezzi per combattere un  fenomeno inaccettabile come il caporalato". 

Camusso: sia reato anche per aziende
 "Sosteniamo da sempre l'esigenza sia della definizione del reato e che sia un reato anche per le aziende con un'intensificazione dei controlli delle attività". Lo ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso. "Questo - ha aggiunto - vale non solo per il tema del caporalato ma in generale anche per il lavoro nero". 

 Alleanza Cooperative: Protocollo è impegno concreto 
"La firma del protocollo di oggi costituisce un passo importante nella direzione di una vera "politica del fare" in attesa che il legislatore emani ulteriori provvedimenti per la lotta al caporalato. Vengono, infatti, poste le basi per realizzare una serie di interventi concreti di accoglienza e integrazione dei lavoratori stranieri che periodicamente arrivano nelle regioni meridionali durante i periodi delle grandi raccolte". Lo ha detto Giorgio Mercuri commentando la sigla del protocollo.

"L'auspicio è che i progetti che saranno realizzati sui territori, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni e le parti sociali firmatarie del protocollo, andranno progressivamente ad eliminare le diffuse situazioni di disagio e di emarginazione dei lavoratori immigrati, che sono state spesso terreno fertile per forme di criminalità organizzata e di sfruttamento. Questa iniziativa - conclude Mercuri - ha anche il merito di riuscire a fare sistema tra tante organizzazioni, enti noprofit e amministrazioni locali che sino ad oggi si sono occupate di contrastare il caporalato e di garantire una assistenza dignitosa, rendendo più efficaci e coordinate le iniziative. Ne beneficeranno non solo i lavoratori, che sono i primi soggetti a cui si rivolge il protocollo, ma la stessa immagine dell'agricoltura che troppo spesso è stata connotata negativamente proprio per le tante forme di irregolarità del lavoro agricolo e per la mancata integrazione di tanti lavoratori stagionali". 

Cia: protocollo siglato oggi passo importante 
"Il rigetto assoluto del lavoro nero e del caporalato sono due principi cardine che guidano l'azione sindacale della Cia. Perchè è evidente che le eccellenze agricole nazionali devono essere legate non solo alla qualità, ma anche alla dignità del lavoro e della vita delle persone coinvolte. Per questo il Protocollo sperimentale - afferma la Cia- Agricoltori Italiani - contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura sottoscritto oggi da governo, associazioni ed enti locali rappresenta un passo importante".