Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Caporalato-il-piano-del-Governo-confisca-dei-beni-nuove-norme-e-assistenza-legale-ai-braccianti-954c34fd-1625-42bf-b484-10a7fd4250b3.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Lavoro nero

Caporalato, il piano del Governo: confisca dei beni, nuove norme e assistenza legale ai braccianti

Vertice tra i ministri Martina e Poletti e i rappresentanti della filiera agroalimentare. "Entro 15 giorni un piano di azione organico"; la Coldiretti: "serve confronto serio su costi e prezzi"

Condividi
"C'è l'impegno del governo per un atto legislativo importante che tenda alla confisca dei beni per le imprese che si macchiano del reato di caporalato". Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina annuncia un piano d'azione organico e stabile che sarà messo a punto entro quindici giorni. 

Al termine del vertice sul caporalato tenuto assieme al ministro del Lavoro Giuliano Poletti e assieme ai principali rappresentanti della filiera agroalimentare chiarisce quali saranno i punti chiave del piano: "rafforzamento dei controlli; investimento sul lavoro agricolo per cambiare il passo; operatività territoriale della Rete e investimento vero ed unitario tra mondo del lavoro, imprese agricole, grande distribuzione e ministeri". Martina, che studierà la nuova normativa insieme con il Guardasigilli Orlando, ha poi riferito che l'intenzione è di fornire anche assistenza legale ai braccianti che denunciano fenomeni di caporalato, trovando delle risorse dedicate.

"Benvenute tutte le norme per sconfiggere il caporalato ma il ragionamento dei prezzi, costi di produzione e ciò che si deve riconoscere ai produttori, è parallelo per sconfiggere il caporalato" aveva dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo prima di entrare al summit. 

Intanto rimane il giallo sulla morte di un bracciante a Foggia, mentre raccoglieva i pomodori. La Cgil aveva denunciato: "I caporali hanno occultato il cadavere". Il coordinatore del Dipartimento Immigrazione della Flai-Cgil Puglia, Yvan Sagnet sentito dai carabinieri ha precisato "di aver appreso la notizia quale 'voce' che circolava all'interno del ghetto, senza fornire alcun elemento utile a rintracciare testimoni o comunque persone in grado di raccontare fatti utili al prosieguo delle indagini".  Sulla vicenda - dicono i militari dell'Arma - nei giorni scorsi, su delega della Procura della Repubblica di Foggia, è stata avviata "specifica attività d'indagine, volta a chiarire la fondatezza della notizia sulla scomparsa di un non meglio individuato cittadino del Mali, bracciante agricolo dimorante nel 'ghetto di Rignano".  Al momento non risultano decessi negli ospedali della provincia di cittadini del Mali ma che l'11 agosto scorso, presso l'ospedale di Foggia, è stato ricoverato, dopo essersi presentato autonomamente, un giovane cittadino maliano, bracciante agricolo che dimora nel 'ghetto', per motivi non riconducibili al lavoro nei campi. Il giovane è stato dimesso ieri.