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ITALIA

Accusato di associazione a delinquere, truffa e riciclaggio

Carige, Berneschi: "Se parlo io crolla il Palazzo"

L'ex presidente di Carige davanti ai pm e si difende dalle accuse: "I soldi? Una vita di risparmi. Ho sempre vissuto come un impiegato, come un francescano". Berneschi, dice il legale, è provato dalle frasi del figlio che durante una conversazione intercettata ha detto riferendosi al padre: "È pazzo, rubava"

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Giovanni Berneschi uscendo dall'interrogatorio con i pm (Ansa)
Genova
"Se parlo io, sai quanti finiscono in manette? Il palazzo deve tremare". Queste le parole di Giovanni Berneschi prima dell'interrogatorio con i pm Nicola Piacente e Silvio Franz che indagano sulla vicenda Carige, dove l'ex presidente è accusato di associazione a delinquere, truffa e riciclaggio.

Berneschi si difende dalle accuse. Dice di avere sempre vissuto come un impiegato e non come l'uomo tra i più potenti e ricchi della Liguria. Anzi, afferma di aver avuto uno stile di vita da francescano. Per questo l'ex presidente, arrestato due settimane fa nell'ambito dell'inchiesta sulla maxi truffa ai danni dell'istituto di credito ligure, sarebbe riuscito ad accumulare i soldi (22 milioni) portati in Svizzera e poi fatti rientrare in Italia. Ai magistrati che lo interrogano per quasi sei ore, Berneschi dice: "I soldi? Una vita di risparmi. Ho sempre vissuto come un impiegato, ho vissuto come un francescano". E alla fine delle sei ore di interrogatorio commenta: "Va tutto bene".
 
Berneschi dà una spiegazione a quasi tutti gli addebiti che i pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz gli muovono, corroborate da mesi di indagini e intercettazioni. Però quelle spiegazioni non convincono i magistrati per i quali, secondo voci della procura, l'ex numero uno della banca e vicepresidente dell'Abi starebbe ancora nascondendo la verità. ​L'interrogatorio non è terminato ed è stato sospeso per proseguire martedì prossimo. L'ex presidente di Banca Carige lo attende nel carcere di Pontedecimo, dove si trova per aver comunicato all'esterno, al telefono, violando gli obblighi previsti dall'ordinanza: stava cercando di spostare soldi.

Giovanni Berneschi però sarebbe "molto provato - dice il difensore - non tanto per le accuse ma per le frasi del figlio". Alberto Berneschi, infatti, durante un colloquio in carcere con la moglie Francesca Amisano, senza sapere che il colloquio fosse intercettato dalla Guardia di finanza, aveva detto riferendosi al padre "è un pazzo, rubava, rubava, mica solo due milioni di euro".    

La linea difensiva dell'ex numero uno dell'istituto di credito ligure è chiara: nessuna truffa ai danni della Carige e nessun riciclaggio. Il denaro fatto rientrare in Italia sarebbe stati portato oltre confine nel 1993, prima dunque delle presunte operazioni contestate dalla procura. E quindi quei soldi non sarebbero delle plusvalenze illecite, ma interessi maturati.  

Secondo l'accusa, invece, l'organizzazione avrebbe fatto acquistare da Carige Vita Nuova, società e complessi immobiliari anche in Svizzera, sovrastimati per ricavarne un profitto. I patrimoni sarebbero stati riciclati attraverso lo schermo di società finanziarie italiane e straniere e poi trasferiti in territorio elvetico. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2006 e il 2009.

Oltre che per Berneschi, la procura aveva ottenuto misure cautelari, in carcere e ai domiciliari per altre sei persone, tra cui la nuora, Francesca Amisano, e l'ex amministratore di Carige Vita Nuova, Fernando Menconi.