Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Carola-Rackete-libera-capitana-in-un-luogo-segreto-Ong-disertano-audizione-Camera-568f9a8a-8f64-43d1-9acb-44577d78f25c.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Polemiche sullo sbarco della Sea Watch

Carola Rackete libera, ora è in un luogo segreto. La Procura nega il nulla osta all'espulsione

La capitana ha deciso di allontanarsi dalle telecamere e dalle minacce per attendere in tranquillità la prossima udienza del 9 luglio. Salvini: "Giudici applichino le leggi". I togati del Csm reagiscono: aprire una pratica a tutela del gip di Agrigento

Condividi
Prima notte in stato di libertà per Carola Rackete, la comandante della Sea Watch arrestata sabato scorso dopo avere forzato l'alt di una motovedetta della Guardia di Finanza per attraccare al porto di Lampedusa. La giovane capitana tedesca ha trascorso parte della notte nell'appartamento del centro di Agrigento che la ospita dal suo arrivo nella città dei Templi per l'udienza di convalida. Oggi è previsto un vertice con i suoi legali per decidere cosa fare, ma nel frattempo l'Ong tedesca "Sea Watch" afferma: ​"Ci sono state alcune minacce contro Carola e per questo l'abbiamo spostata in un posto segreto. Non commenteremo nessun altro suo piano di viaggio", ha aggiunto il portavoce dell'associazione. La comandante della Sea Watch, accompagnata dal suo legale, ha infatti lasciato la casa di via Dante 163 in piena notte per evitare la ressa di telecamere.

La voce di Carola
La capitana ha avuto comunque il  tempo di far sentire la sua voce. In una dichiarazione, Carola Rackete ha definito la decisione del giudice Alessandra Vella "una grande vittoria di solidarietà verso tutti i migranti e contro la criminalizzazione di coloro che vogliono aiutarli". "Sono commossa dalla solidarietà di tante persone. E' stato un lavoro di squadra".



Procura non dà il nulla osta all'espulsione
La battaglia non è sicuramente conclusa. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato nella tarda serata di ieri che è già pronto il decreto di espulsione per la donna, ma il 9 luglio Rackete si dovrà ripresentare in Procura ad Agrigento per l'interrogatorio che riguarda l'inchiesta parallela aperta nei suoi confronti per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ma la procura della Repubblica di Agrigento ha negato il nulla osta al provvedimento almeno fino al 9 luglio, giorno in cui la comandante di Sea Watch sarà interrogata dagli stessi pm nell'ambito del procedimento per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Una decisione per esigenze di giustizia, quindi. Il provvedimento, emesso ieri sera dal prefetto, dovrà, comunque, essere sottoposto anche al vaglio del tribunale civile di Palermo ma non saraà comunque, operativo senza il nulla osta dei pm. Era stato il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ha comunque annunciato: "Ho firmato il provvedimento di allontanamento di Carola Rackete, adesso verrà sottoposto a tutti i passaggi previsti tra cui il vaglio dell'autorità giudiziaria". 

Salvini: giudici applichino leggi
"Andremo avanti così e sono convinto che ci sarà prima o poi anche un giudice perché il 99% dei giudici amministra la giustizia con obiettività e non con pregiudizi politici. Sono convinto che anche sul tema dell'immigrazione avremo la fortuna di imbatterci prima o poi in un giudice che applicherà le leggi e non le disattenderà perché in quel caso si toglie la toga e si candida col Pd e viene in Parlamento. Fino a prova contraria i giudici devono applicare la legge", dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini rispondendo al question time alla Camera a un'interrogazione sulla vicenda Sea Watch.

Togati contro Salvini: Csm tuteli gip di Agrigento
Il Consiglio superiore della magistratura apra una pratica a tutela del gip di Agrigento Alessandra Vella, che non ha convalidato l'arresto della capitana della Sea Watch, Carola Rackete; una decisione definita "vergognosa" dal ministro Salvini. A chiederlo sono tutti i consiglieri togati del Csm.

Le Ong disertano la Camera
Intanto non si placa la polemica politica. Alla Camera dei Deputati sono saltate le audizioni sul decreto sicurezza bis, programmate davanti le Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, alle quali questa mattina avrebbero dovuto partecipare l'Associazione Antigone, il Tavolo nazionale asilo e alcune ong che si occupano dei soccorsi dei migranti in mare (Open Arms, Medici senza frontiere, Mediterranea - Saving Humans). La decisione è stata presa dalle organizzazioni in segno di protesta contro l'esclusione improvvisa dall'audizione della ong Sea Watch, inizialmente prevista, in seguito allo sbarco di Lampedusa e alla vicenda della comandante Carola Rackete. "A seguito della decisione di escludere Sea Watch dalle audizioni, Rescue Med non parteciperà. Lo comunichiamo con rammarico, ritenendo l'audizione come momento utile di confronto, ma la scelta di non far partecipare Sea Watch è grave e francamente incomprensibile", ha twittato Alessandro Metz, l'armatore di Mediterranea Rescue. Sempre su Twitter anche le organizzazioni del Tavolo asilo (tra cui l'Arci) hanno spiegato che "considerata l'esclusione ingiustificata della Sea Watch Italy dall'audizione a Montecitorio sul DL Sicurezza Bis, non prenderà  parte all'audizione e parteciperà ad un incontro pubblico per esprimere le proprie valutazioni sul DL oggetto dell'audizione". "Questa mattina - ha invece scritto su Facebook l'associazione Antigone - saremmo dovuti essere auditi alla Camera dei Deputati in merito al decreto sicurezza bis. Insieme a noi e ad altri sarebbe dovuta intervenire anche Sea Watch a cui è stato impedito. Ritenendo questo atto molto grave e fortemente lesivo dei principi democratici, insieme alle altre associazioni convocate abbiamo deciso di disertare l'audizione dandone comunicazione al presidente della Camera e ai presidenti delle Commissioni competenti".    

In favore della capitana
Il gesuita Padre Bartolomeo Sorge, già direttore della "Civiltà Cattolica", dopo la scarcerazione della capitana della Sea Watch ha dichiarato: "La giusta assoluzione di Carola sconfessa il leghismo: non 'prima gli italiani', ma prima gli umani. La nazionalità viene dopo". E la questione torna a interessare il parlamento europeo con la candidata alla presidenza del Parlamento europeo, la spagnola di Podemos, Sira Rego, che ha citato nel suo intervento il caso di Sea Watch accusando le politiche dell'immigrazione del vicepremier Matteo Salvini. Le sue parole sono state accolte da "buu" dai bianchi della Lega e da applausi dalla parte Sinistra dell'emiciclo di Strasburgo. Anche lei, come la Verde Ska Keller, ha sottolineato l'importanza della lotta al cambiamento climatico come priorità assoluta delle politiche europee. 

Amnesty International celebra Carola
In seguito alla decisione del gip italiano di rilasciare il capitano di Sea-Watch 3, Carola Rackete, Elisa De Pieri, la ricercatrice di Amnesty International per l'Europa meridionale ha dichiarato: "Questa decisione porta sollievo alle persone che si battono per i diritti umani. Carola Rackete ha messo la sua libertà sul tavolo per garantire la sicurezza degli altri. Le sue azioni dovrebbero essere celebrate piuttosto che criminalizzate". "Salvando donne, uomini e bambini nel Mediterraneo e portandoli in un porto sicuro dopo settimane in mare aperto, Carola Rackete faceva il suo dovere ai sensi della legge internazionale e italiana. Rifiutandole un porto, le autorità in Italia - e a Malta - stavano violando le stesse leggi. Tuttavia, il giudice oggi ha stabilito che Carola stava adempiendo al suo dovere di salvare vite in mare: questo ha prevalso sulle accuse mosse contro di lei". Carola rimane sotto inchiesta per presunta favoreggiamento della immigrazione clandestina, cosa che Amnesty International considera "assurda". "Carola Rackete è diventata la prima vittima del nuovo decreto sulla   sicurezza, soprannominato Decreto Salvini - spiega De Pieri - che comprende misure che sono un tentativo di porre fine al lavoro salvavita delle Ong. E' probabile che queste misure si traducano in più morti inutili in mare e in più persone che vengono rimpatriate in condizioni orrende in Libia". "Chiediamo ai parlamentari italiani che discuteranno queste misure nelle prossime settimane di non farle diventare legge. Siamo inoltre solidali con Sea-Watch e molte persone in tutta Europa nel chiedere che la causa contro Carola Rackete venga   abbandonata".  

A Licata i cittadini accolgono la Sea Watch
Un gruppo di cittadini di Licata (Agrigento) ha accolto al porto la nave Sea Watch arrivata dopo la lunga traversata da Lampedusa, scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza. In un primo momento ai cittadini non è stato permesso l'ingresso al porto turistico, poi invece poco dopo la mezzanotte l'apertura dei cancelli. Esposti anche alcuni striscioni, tra cui "Solidarietà  alla Capitana Carola per gli insulti sessisti che ha ricevuto. Restiamo umani". La nave resta sotto sequestro a disposizione dell'autorità giudiziaria.