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ITALIA

Il dramma nel Messinese

Caronia, martedì l’autopsia su Gioele

L'ipotesi di omicidio-suicidio. Forse qualche certezza arriverà dopo l’autopsia del bimbo e dai nuovi rilievi sulla collina di Caronia

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Sono cauti i magistrati e i medici legali che da giorni cercano di trovare delle risposte sulla morte di Viviana Parisi, la dj trovata senza vita l'8 agosto nelle campagne di Caronia. "Come ho sempre detto, finché non si avranno i risultati di tutti gli accertamenti non si può dire alcunché", dice Elvira Ventura Spagnolo, consulente della procura di Patti nell'inchiesta e medico incaricato dell'esame autoptico anche del figlio della donna, Gioele, i cui resti, dilaniati dagli animali selvatici, sono stati scoperti 3 giorni fa a poca distanza dal cadavere della madre.

È fissata per martedì mattina al Policlinico di Messina l'autopsia sul corpo di Gioele Mondello, 4 anni, i cui resti sono stati trovati nelle campagne di Caronia. Sempre martedì un'equipe di esperti della Procura di Patti e degli avvocati della famiglia Parisi e di Daniele Mondello faranno un nuovo sopralluogo sulla collina di Caronia, seguendo il “probabile” percorso, fatto da Viviana e Gioele.
 
I tecnici dovranno verificare se il corpo del trovato bimbo lontano dal luogo in cui è stata trovata morta la mamma, possa essere stato trascinato fin lì da animali selvatici o da cani.
 
Le ipotesi della Procura
Sono due le ipotesi principali sulle quali la Procura sta lavorando: l'omicidio-suicidio e l'aggressione da parte di animali. La prima si basa sulle fragili condizioni psichiche della donna. I medici le avevano diagnosticato una psicosi con crisi mistiche e manie di persecuzione. Dopo l'incidente in galleria Viviana avrebbe inspiegabilmente abbandonato l'auto e si sarebbe avventurata nella campagna, gettandosi poi dal traliccio. La distanza del corpo dal traliccio sembra escludere l'ipotesi di una caduta accidentale. L'altra ipotesi è quella dell'aggressione da parte di animali selvatici.
 
Le ipotesi degli avvocati delle due famiglie

Pietro Venuti, legale della famiglia Mondello ha spiegato che la mamma e il bambino potrebbero esser morti in due momenti e in due luoghi distinti. 

Attesa per autopsia sul corpo di Gioele
Cautela anche da parte di Elvira Ventura Spagnolo medico legale e perito della procura di Patti nell'inchiesta: ”Come ho sempre detto, finché non si avranno i risultati di tutti gli accertamenti non si può dire alcunché, non c'è altro da dire". La dottoressa, che ha esaminato il corpo di Viviana, svolgerà, anche, l'autopsia sui resti del piccolo Gioele Mondello di 4 anni.
 
Martedì nuovi sopralluoghi
Il nuovo sopralluogo, con gli esperti nominati dalla Procura di Patti e con il perito di parte, Giuseppina Certo, servirà a fare una ricognizione per "individuare la natura del possibile attacco di animali e il possibile itinerario fatto da Viviana e Gioele e a ricostruire il collegamento tra il luogo del ritrovamento di della mamma prima e del bambino poi", come sottolineato dal legale della famiglia Parisi-Mondello, l'avvocato Pietro Venuti. Il sopralluogo è stato rinviato a martedì mattina per permettere ad alcuni degli esperti della Procura, che vengono da fuori città e che sono impegnati anche nell'autopsia sul corpo di Gioele, di eseguire entrambi gli accertamenti lo stesso giorno.
 
Il presidente del parco dei Nebrodi
Intanto, Domenico Bardetta, presidente del parco dei Nebrodi, che non fa alcuna ipotesi sull'accaduto, spiega che i suini neri selvatici sono numerosi in quella zona: "Abbiamo già posto il problema alla prefettura di Messina durante un tavolo tecnico, viste anche le lamentele degli allevatori preoccupati per i loro allevamenti, e ci è stato detto che ci sarebbero stati altri incontri per decidere un'eliminazione selettiva di capi. Ci è stato in seguito riferito - prosegue il presidente - che poi i sindaci dei comuni dei Nebrodi avrebbero dovuto fare delle singole ordinanze per autorizzare l'operazione, ma non ci sono stati altri incontri anche a causa dell'emergenza Covid-19 e altre problematiche. Noi non sappiamo cosa realmente sia accaduto, tuttavia i suini selvatici possono diventare pericolosi soprattutto se in branco e con i cuccioli al seguito, perché vedono l'uomo come una minaccia".
 
I pascoli di rapina
In passato nell'area dei Nebrodi era consuetudine il cosiddetto "pascoli di rapina": nuclei di suini venivano immessi illegalmente nelle aree demaniali, dove trovavano ghiande nel bosco, e quando crescevano venivano catturati, richiamati da fave secche o altre granaglie ammassati in qualche punto per richiamare l'attenzione degli animali. Alcuni nuclei di questi suini si sono inselvatichiti ma, spiegano gli esperti, non ci sono stati fenomeni di ibridazione con i cinghiali, in quanto la nicchia ecologica è occupata dal suino nero.