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POLITICA

La neopresidente del Senato

Casellati: “un onore rappresentare le donne italiane, dobbiamo governare il cambiamento”

L’esponente di Forza Italia ha ricordato le conseguenze di una crisi finanziaria decennale e invitato la politica a dare risposte concrete, per recuperare alla partecipazione anche chi si è astenuto

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La neo Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, nel suo discorso di insediamento ha ricordato che la sua elezione come prima donna sullo scranno più alto di Palazzo Madama rappresenta “una responsabilità che non posso celare dietro preamboli di circostanza”, in particolare “nei confronti di tutte le donne italiane, anche per quelle che hanno rappresentato l'anima della lotta di liberazione e che sono qui oggi rappresentate magistralmente da Liliana Segre”.
 
Casellati ha ricordato di aver riletto questa mattina il suo primo intervento in Senato, tenuto durante la “discussione sul voto di fiducia al primo governo di Silvio Berlusconi, il 17 maggio1994. Lì iniziò il mio percorso da servitrice delle Istituzioni. Ho avuto negli anni il privilegio di avere diverse responsabilità pubbliche, fino all'elezione, nel corso della scorsa legislatura, a componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura”. Da oggi, ha aggiunto la neopresidente, “le mie energie saranno rivolte ad assolvere questo prestigioso ruolo con disciplina e onore, cercando ogni giorno di mettere in pratica quei valori che la nostra Carta costituzionale - di cui quest'anno ricorre il settantesimo anniversario -  ha posto alla base della vita delle istituzioni repubblicane".
 
Servono, ha aggiunto Casellati, “unità di intenti, pur nella diversità di opinioni e indirizzi, consapevolezza delle difficoltà non disgiunta da ragionevole ottimismo, rispetto reciproco delle forze politiche nel solco delle regole comuni". Gli ultimi 10 anni “sono stati caratterizzati, a livello internazionale, dalla grave crisi finanziaria che ha cambiato il mondo. Imprese, famiglie e lavoratori hanno sopportato il peso delle ripercussioni economiche, hanno sostenuto sacrifici, hanno dovuto cambiare il proprio stile di vita. Un cambiamento che ha inevitabilmente coinvolto le stesse istituzioni. La politica, oggi più di ieri, è chiamata a dare risposte concrete: con le azioni, l'esempio, i risultati. Starà a ognuno di noi saper affrontare le nuove sfide alle quali saremo chiamati”. A partire da “un ripensamento del ruolo e dei compiti dello Stato. Il progresso impone la capacità di innovare, riformare, mettere in discussione le certezze del passato per poter governare il cambiamento"
 
Da senatrice di lunga data, la nuova Presidente ha augurato un buon lavoro a tutti, specialmente “ai moltissimi che siedono in quest’aula per la prima volta. Ho visto che solo un terzo dei senatori erano parlamentari nella precedente legislatura. E' un dato macroscopico di innovazione che testimonia il grande cambiamento che il paese ha inteso esprimere con questo voto e che questo Senato saprà ben rappresentare. Ma questa Camera non rappresenta solo gli elettori, rappresenta tutti i cittadini e dunque l'intera nazione. Un pensiero va, allora, anche al 27,1% di italiani che non hanno votato. Questa è sempre una sconfitta per una democrazia parlamentare. E' un dato preoccupante: riportare alla politica e alle urne una così cospicua quantità di cittadini deve essere un impegno condiviso, un impegno che si onora con la presenza, con il coinvolgimento, con la vicinanza al territorio, in una parola con la politica intesa come spirito di servizio".