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POLITICA

Lo scontro

Vitalizi. Casellati: servono soluzioni condivise. Fico:Camera ha autonomia per andare avanti da sola

Il Presidente del Senato dagli Usa spiega che è necessario "uno scambio di opinioni con il presidente Fico" al suo ritorno. Ma il Presidente della Camera avverte: "sa che avremo proceduto con la delibera. Andiamo avanti". L'Associazione degli ex parlamentari minaccia class action. La Casellati, precisa: "Nessuna riserva politica. Cerchiamo una soluzione che possa però avere un equilibrio giuridico"

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Dopo tanti annunci, l'ufficio di Presidenza della Camera ha aperto ufficialmente l'iter per il superamento dei vitalizi e la rideterminazione dei coefficienti pensionistici degli ex parlamentari. Ed è subito scontro. Sul provvedimento infatti gravano i dubbi del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che dagli Usa annuncia "uno scambio di opinioni con il presidente Fico" al suo ritorno, perché occorrono "soluzioni condivise" tra i due rami del Parlamento, anche per dissipare le sue perplessità sulla fatto che possa "incidere su diritti acquisiti". 

Dura la replica del Presidente della Camera che - incalzato dai cronisti - spiega: "nessuno scontro istituzionale". Ma aggiunge Casellati "sa che avremo proceduto con la delibera. Io faccio quello che avevo promesso, proseguo su questa strada". E avverte: "Se il Senato non  dovesse approvare la delibera, la Camera ha l'autonomia per andare avanti da sola".




Cosa prevede la delibera
Il presidente dell'assemblea di Montecitorio, Roberto Fico, ha illustrato gli articoli della delibera, alla quale i gruppi potranno presentare emendamenti entro il 5 luglio, che saranno poi messi in discussione e votazione nella riunione che si svolgerà nella settimana successiva. La misura, elaborata anche grazie alla collaborazione istituzionale con l'Inps e con l'Istat, prevede un risparmio di circa 40 milioni di euro su un totale di 1.405 vitalizi erogati dalla Camera, di cui 1.338 saranno ricalcolati e di conseguenza abbassati, mentre i restanti 67 non subiranno modifiche ma non vedranno comunque aumentare l'importo dei loro assegni, in quanto la delibera contiene una clausola di sterilizzazione che li congela al 31 ottobre 2018.

Giorno precedente all'entrata in vigore della nuova normativa, che infatti avrà valore "a decorrere dal 1° novembre 2018 gli importi degli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, e delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata, diretti e di reversibilità, maturati, sulla base della normativa vigente, alla data del 31 dicembre 2011, sono rideterminati secondo le modalità previste dalla presente deliberazione", si legge nell'articolo 1 del testo. Inoltre, l'ammontare "è rivalutato annualmente sulla base dell'indice Istat di variazione dei prezzi al consumo sino alla data del 31 ottobre 2018".


La delibera introduce anche due tetti minimi, il primo di 980 euro e il secondo di 1.470 euro, che si applica a chi "a seguito della rideterminazione, l'ammontare risulti ridotto in misura superiore al 50 per cento rispetto all'importo dell'assegno vitalizio, diretto o di reversibilità, o della quota di assegno vitalizio del trattamento previdenziale pro rata, diretto o di reversibilità, previsto per ciascun deputato dal Regolamento in vigore alla data dell'inizio del mandato parlamentare".

Associazione degli ex parlamentari minaccia class action
Alla delibera si opporrà l'Associazione degli ex parlamentari, che minaccia una class action nei confronti dei membri dell'Ufficio di presidenza della Camera per danni, rispetto alla quale risponderebbero personalmente e patrimonialmente tutti, Fico compreso. Una presa di posizione che ha scatenato la reazione piccata del vicepremier e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio: "Quelli sono privilegi rubati non diritti acquisiti e la smettano con le minacce, è uno schiaffo alla miseria fare ricorsi e protestare perché ti tolgo un vitalizio di 6-7 mila euro quando sei stato tre giorni in Parlamento".

Rosato: testo debole
Molti dubbi sono stati espressi anche dalle opposizioni, in particolare dal Partito democratico. Il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, infatti giudica "debole" il testo presentato da Fico. "Abbiamo sempre detto che siamo favorevoli al superamento del sistema dei vitalizi e lo abbiamo dimostrato votando in aula la proposta Richetti", nella scorsa legislatura, "ma stanno impostando un testo fragile e sono preoccupato che possa resistere. Soprattutto di fronte al fatto che la porta avanti solo la Camera e non il Senato, oltre ai diversi punti di debolezza".

Fraccaro: li aboliremo
La maggioranza, però, difende il provvedimento. Per il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, che ha seguito l'iter all'inizio della legislatura nella sua precedente veste di questore anziano di Montecitorio, "l'abolizione dei vitalizi avverrà in ufficio di Presidenza, dove sono stati introdotti, in una stanza chiusa. Li aboliremo - ha detto ai microfoni di Radio Capital - con lo stesso metodo con cui sono stati introdotti, sarà un simbolo per far capire che l'era dei privilegi è finalmente finita".

Casellati: riserva giuridica, non politica 
"Nessuna riserva politica. Cerchiamo una soluzione che possa però avere un equilibrio giuridico": lo ha detto la presidente del Senato Elisabetta Casellati rispondendo, a margine del suo secondo giorno di visita a Washington, alle critiche del Movimento 5 stelle sulla sua apparente frenata di ieri sul provvedimento della camera per tagliare i vitalizi degli ex parlamentari.