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POLITICA

Palazzo Madama

Caso Azzollini, oggi il voto sulla richiesta d'arresto. Il Pd: "Votate secondo coscienza"

Il Senato chiamato a decidere sulla richiesta di arresti domiciliari per l’esponente Ncd, coinvolto in Puglia nel crac della Congregazione Divina Provvidenza. I Dem passano dal "sì" all'arresto di un mese fa alla libertà di coscienza di oggi

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Arriva in Aula al Senato il caso di Antonio Azzollini, il senatore di Ncd nei cui confronti la Procura di Trani ha chiesto gli arresti domiciliari per la vicenda del crac della casa di cura Divina Provvidenza. La Giunta per le Immunità di Palazzo Madama propone di dire 'sì' alla richiesta dei magistrati pugliesi, ma è quasi certo che i senatori nel segreto dell'urna lo "salveranno". Anche perché a diversi gruppi, a cominciare da quello del Pd, è stata lasciata libertà di coscienza, come si legge nell'email inviata ai senatori Dem dal capogruppo Luigi Zanda che invita i suoi "votare secondo il proprio convincimento".    

"Tira una strana aria", si commenta nell'opposizione, perché quasi tutti i parlamentari di quasi tutte le forze politiche interrogati sul punto confessano di non voler votare contro l'ex presidente della commissione Bilancio del Senato, non solo per "simpatia" nei confronti dell'uomo politico, ma anche perché sta diventando palpabile una certa "insofferenza" verso una magistratura "che si sta mostrando sempre più invadente".    
"Leggendo con attenzione le carte - spiegano esponenti del Pd - ci si rende conto che contro di lui non hanno quasi nulla. Se non altro nulla che possa motivarne l'arresto". Quindi, è il giudizio "trasversale" che si ascolta interpellando diversi senatori, "è molto probabile che ce la farà a salvarsi...".    

La seduta si aprirà alle 9.30 di mercoledì mattina e il presidente della Giunta per le Immunità che è stato anche relatore del caso, Dario Stefano (Sel), illustrerà la sua proposta approvata in Giunta lo scorso 8 luglio. Poi, se almeno 20 senatori lo chiederanno, ci sarà il voto segreto. E nell'anonimato dell'urna potrebbe succedere di tutto.

Azzollini, già coinvolto nell'inchiesta sulla maxi-truffa per il porto di Molfetta, è accusato, tra l'altro, di bancarotta fraudolenta, associazione a delinquere, induzione indebita.    

Nel Pd non si nasconde la preoccupazione per le dimensioni che potrebbe assumere il "salvataggio". Se buona parte del gruppo Dem voterà contro la proposta della Giunta, infatti, potrebbe aprirsi un problema d'immagine per il segretario Renzi. Anche perché a breve, forse già domani, la Giunta dovrà pronunciarsi su un altro senatore di Ncd Giovanni Bilardi, coinvolto nelle spese pazze della regione Calabria. E il copione potrebbe ripetersi.