ITALIA
L'auspicio della Cei
Caso Cucchi, Bagnasco: "Si arrivi alla verità completa"
Il cardinale interviene sul caso della morte del geometra romano: "Laddove ci fosse qualche aspetto d'ombra o di ingiustizia, è necessario fare luce"
"Arrivare a una verità il più possibile completa e aderente ai fatti" è questo l'auspicio del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei sul caso di Stefano Cucchi.
Il cardinale interviene sulla vicenda del giovane geometra morto nel 2009 dopo essere stato arrestato per droga. Dopo la sentenza della Corte d'Appello che ha assolto tutto gli imputati ieri la procura di Roma ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato, né indagati, in seguito all'esposto presentato dalla famiglia Cucchi nei confronti del medico legale Paolo Arbarello con riferimento alla perizia del processo di primo grado.
"Se chi ha responsabilità ha ritenuto di riaprire il caso, c'è solo da augurarsi che le cose siano portate avanti con ulteriori elementi, così da arrivare ad una verità il più possibile completa e aderente ai fatti".
Il presidente della Cei ha poi aggiunto: "Laddove ci fosse qualche aspetto d'ombra o di ingiustizia, è necessario fare luce fino in fondo per rispetto alla vittima, ai familiari e alla società nel suo insieme".
Il cardinale interviene sulla vicenda del giovane geometra morto nel 2009 dopo essere stato arrestato per droga. Dopo la sentenza della Corte d'Appello che ha assolto tutto gli imputati ieri la procura di Roma ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato, né indagati, in seguito all'esposto presentato dalla famiglia Cucchi nei confronti del medico legale Paolo Arbarello con riferimento alla perizia del processo di primo grado.
"Se chi ha responsabilità ha ritenuto di riaprire il caso, c'è solo da augurarsi che le cose siano portate avanti con ulteriori elementi, così da arrivare ad una verità il più possibile completa e aderente ai fatti".
Il presidente della Cei ha poi aggiunto: "Laddove ci fosse qualche aspetto d'ombra o di ingiustizia, è necessario fare luce fino in fondo per rispetto alla vittima, ai familiari e alla società nel suo insieme".