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ITALIA

Conte: chi ha sbagliato dovrà indagare

Caso Cucchi. Parla il Comandante dei Carabinieri: "Accertare tutte le cause, pronti a destituzione"

Il comandante generale dell'Arma dei carabinieri interviene sulla vicenda: "L'Arma prenderà le decisioni che le competono, non guarderemo in faccia a nessuno". E sulle scuse da porgere alla famiglia aggiunge: "Ci sono episodi esecrabili per i quali l'Arma si deve scusare, non come istituzione, ma perché alcuni suoi componenti infedeli sono venuti meno al proprio dovere anche nei confronti dell'Arma stessa"

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"Forse si è aperto uno spiraglio di luce: mi sembra che sia la prima volta che un militare di quelli presenti quella sera ha riferito la sua verità, che ora dovrà passare al vaglio dell'autorità giudiziaria, ma noi siamo al fianco dell'autorità giudiziaria, perchè è  ora che siano accertate tutte le cause e le dinamiche di quanto successe quella sera". Lo ha detto Giovanni Nistri, comandante generale dell'Arma dei carabinieri, in un'intervista a Radio Capital commentando le dichiarazioni del carabiniere Francesco Tedesco che hanno segnato una svolta nel caso Cucchi e le indagini in corso.

In seguito alla deposizione resa, altri carabinieri sono stati indagati nell'ambito degli accertamenti sui presunti atti falsificati seguiti alla morte di Stefano Cucchi. Si tratta di Francesco Di Sano, carabiniere della stazione di Tor Sapienza, e del luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stessa caserma. Colombo sarà interrogato la prossima settimana dai pm. Per quel che riguarda invece i carabinieri già imputati nel processo Nistri ha spiegato che "quei carabinieri sono stati sospesi e nel momento in cui saranno accertate le responsabilità, l'Arma prenderà le decisioni che le competono", fino alla "destituzione: non guarderemo in faccia a nessuno", ha detto.

Il comandante ha poi sottolineato che parlare di "violenza di Stato è una sintesi giornalistica, ma non si tratta di una violenza dello Stato ma di alcuni appartenenti dello Stato: lo Stato non può essere chiamato come responsabile della irresponsabilità di qualcuno".

Le scuse dell'Arma
"L'Arma si scusa sempre quando alcuni dei suoi componenti sbagliano e viene accertato che vengono meno al proprio dovere. Ci sono episodi esecrabili per i quali l'Arma si deve scusare, non come istituzione, ma perché alcuni suoi componenti infedeli sono venuti meno al proprio dovere anche nei confronti dell'Arma stessa", ha detto Nistri che ha espresso "solidarietà e vicinanza umana" alla famiglia. "Ho già avuto modo di vedere Ilaria Cucchi e il suo avvocato in un'altra occasione - ha aggiunto - e non ho alcun motivo per non incontrarla di nuovo, qualora ritenga opportuno un nuovo incontro". 

Salvini, lo Stato chiederà scusa con i fatti
"Sono ministro da quattro mesi e non posso rispondere di ciò che è accaduto anni fa. Se qualcuno in divisa sbaglia, paga come e più degli altri perché ruba la fiducia anche ai cittadini. Non condivido però la criminalizzazione di tantissimi uomini delle forze dell'ordine, chiamati assassini, sbirri e delinquenti". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in un'intervista all'Unione Sarda risponde su una domanda sul caso di Stefano Cucchi. "Il Viminale è aperto a tutti", ha ribadito il ministro, "in primis a chi ha subito un lutto o un torto. La sorella, la famiglia, i parenti e gli amici sono i benvenuti. Se lo Stato ha sbagliato chiederà scusa nei fatti punendo i colpevoli e risarcendo i colpiti". 

A gennaio in aula generale Tomasone
Il generale Vittorio Tomasone "sarà ascoltato in aula entro gennaio su nostra richiesta". Lo rende noto l'avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo. Tomasone, attuale comandante Interregionale di Napoli, era comandante provinciale dei carabinieri di Roma all'epoca dei fatti. 

Conte: chi ha sbagliato dovrà pagare
"Sono molto attento a questa vicenda, stanno emergendo dei riscontri, anche le ultime confessioni, questo mi spinge a dire che chi ha sbagliato dovrà pagare, perchè ovviamente indossava la divisa dello Stato e rappresentava lo Stato, quindi la cosa è ancora più grave": così il premier Giuseppe Conte a Bologna commentando i clamorosi sviluppi in aula  del caso di Stefano Cucchi. "Dobbiamo accertare le responsabilità individuali- ha detto ancora Conte -  non possiamo scaricare le responsabilità sull'intero corpo dei carabinieri e delle forze dell'ordine in generale, che tutti i giorni si  impegnano per tutelare le nostre vite, la nostra incolumita', la nostra sicurezza".