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ITALIA

Riaperte le indagini

Caso Denise Pipitone, la bimba scomparsa nel 2004. L'appello della madre: "Chi sa parli"

Piera Maggio: "Chi ha visto mi aiuti a ritrovare mia figlia". La recente ispezione nella casa della ex moglie del padre biologico non ha prodotto alcun risultato

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L'ispezione nella casa di via Pirandello 55 a Mazara del Vallo
"In questa città c'è chi ha visto e sa come è scomparsa Denise ed è a queste persone che mi rivolgo: adesso basta, fatevi coraggio è l'ora di parlare, non potete tenervi sulla coscienza questo peso". È l'accorato appello lanciato con un'intervista da Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la bambina scomparsa misteriosamente il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo, quando aveva 4 anni. "Denise è figlia di questa città - aggiunge Maggio - e dobbiamo proteggerla. La mia piccola merita verità e giustizia".

L'ispezione dei carabinieri della Scientifica e dei vigili del fuoco nella casa di via Pirandello 55 a Mazara del Vallo che fu in uso ad Anna Corona, l'ex moglie di Pietro Pulizzi, papà biologico della piccola Denise Pipitone, non avrebbe portato a nulla. Corona è la mamma di Jessica Pulizzi (sorellastra della piccola scomparsa l'1 settembre 2004), finita sotto processo e assolta nei tre gradi di giudizio.

Alberto Di Pisa, ex Procuratore di Marsala: "17 anni dopo ispezione a uso mediatico"
"Per me è un'attività mediatica a uso esclusivamente mediatico. In realtà non penso che ispezioni come quella avvenuta possa portare a qualcosa, dopo quasi venti anni", commenta Alberto Di Pisa, l'ex Procuratore di Marsala che per un periodo coordinò l'inchiesta sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Il magistrato, commentando l'ispezione nella palazzina in cui abitò per molti anni Anna Corona, la madre della sorellastra di Denise, si dice convinto che "dopo tutti questi anni non sono elementi rilevanti". "Se qualcuno qualcosa di importante o da delle indicazioni allora ha un senso riaprire le indagini - spiega ancora Alberto Di Pisa - ma se la situazione è quella di allora, anche il volere accertare eventi dolosi non ha senso perché parliamo di reati nel frattempo prescritti. Sono indagini che non portano a nulla". Poi, però aggiunge: "Forse i magistrati sono a conoscenza di qualcosa di particolare, ma guardando le cose che ho visto in tv in questi giorni, obiettivamente non portano nulla".

Nessun nascondiglio nella casa della ex moglie del padre biologico
Non c'è alcun nascondiglio o stanza segreta nella casa di via Pirandello a Mazara del Vallo abitata nei primi anni duemila da Anna Corona, l'ex moglie di Pietro Pulizzi, padre biologico della piccola Denise. La donna è la madre di Jessica Pulizzi, processata e assolta in via definitiva per la scomparsa della sorellastra. I carabinieri dopo un'intera giornata di ispezione hanno concluso le ricerche disposte dalla procura di Marsala "per verificare lo stato dei luoghi e se sono stati effettuati lavori edili" dopo la riapertura delle indagini sulla scomparsa di Denise. In particolare gli inquirenti, sulla base di alcune segnalazioni giunte negli ultimi giorni, hanno cercato un'eventuale stanza segreta dove potrebbe essere stata nascosta Denise subito dopo il rapimento e hanno anche fatto ispezionare un garage con una botola e un pozzo sottostante.

Le rivelazioni della magistrata che indagava sulla scomparsa della bimba
"Quell'inchiesta era un terreno minato. Non si riusciva a fare niente. Ovunque mi girassi incontravo difficoltà. Come quando venni interrotta da un esponente delle forze dell'ordine, mentre stavo interrogando una persona che mi stava dando notizie molto interessanti, distruggendo quella pista. Quella volta mi spaventai davvero. Purtroppo, era la mia ultima attività inquirente, perché all'indomani lasciai la Procura di Marsala per andare al Tribunale di Cagliari". A rivelarlo, 16 anni dopo l'accaduto, in una intervista esclusiva all'Adnkronos, è Maria Angioni, la pm che per un periodo, dall'ottobre 2004 al luglio 2005, indagò sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Oggi Maria Angioni fa la giudice del lavoro a Sassari, ma ricorda ancora tutte "le stranezze" accadute durante quella inchiesta, che dopo 17 anni brancola ancora nel buio. Angioni, nell'intervista, racconta anche di un "cordone di protezione" che si sarebbe elevato attorno alla famiglia di Anna Corona. "Come quando scoprii - racconta - solo dopo mesi, che Claudio Corona, il fratello della donna, fu sentito ma quel verbale era striminzito. Non c'era nulla. Io rimasi basita". Angioni fu assegnata al fascicolo sulla scomparsa di Denise solo un mese dopo la sparizione con una delega limitata all'esoterismo e alla pedofilia.