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MONDO

Il bimbo rientra in Italia

Caso Eitan Biran: la Corte Suprema israeliana rigetta ricorso del nonno

La Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso di Shmuel Peleg, nonno di Eitan Biran. Lo rende noto la famiglia secondo cui il bambino torna ora in Italia come disposto dalle prime due sentenze israeliane

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La Suprema Corte di Israele ha respinto il ricorso presentato da Schmuel Peleg, nonno materno di Eitan, stabilendo così che il bambino debba tornare in Italia.

Il ritorno del minore, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, insieme alla zia patena Aya Biran, sua tutrice legale, è previsto entro il 12 dicembre. A darne notizia è Gadi Solomon, portavoce israeliano della famiglia Peleg. 

Il caso Eitan scoppia l'11 settembre quando, dopo la tragedia del Mottarone, il nonno materno rapisce il bimbo con un'auto a noleggio raggiungendo Lugano, per poi imbarcarsi su un volo privato diretto a Tel Aviv. La procura di Pavia avvia l'indagine per "sequestro di persona" nei confronti del nonno e della nonna materna. Inizia un contenzioso per l'affido del piccolo tra i due rami familiari dei suoi genitori.

Il 17 ottobre la zia italiana Aya va in Israele e chiede che Eitan possa fare "ritorno a casa", cinque giorni dopo inizia il processo in Israele per decidere se Eitan debba tornare in Italia o restare coi nonni materni. La prima decisione stabilisce intanto che in attesa delle sentenza definitiva, resti in gestione condivisa: 3 giorni a turno col nonno e con la zia. Inizia la seconda udienza che durerà tre giorni. I giudici ascolteranno testimoni ed esperti: il 12 ottobre apre un'inchiesta anche la Procura del Canton Ticino, luogo di passaggio per la fuga in Israele. Il 25 ottobre il giudice di Tel Aviv decide che il piccolo deve rientrare in Italia. Il nonno ha tentato dei ricorsi.