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ITALIA

Presto uno staff legale

Caso Expo. Renzi chiede a Cantone di seguire i lavori

Il quadro che emerge dalle carte delle indagini mostra un presunto giro di mazzette e appalti pilotati

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Milano
"Milano ce la farà, noi non molliamo". L'Expo è "un'occasione troppo grossa per buttarla via". Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, avrebbe
commentato la vicenda Expo conversando con i suoi.
 parole non sono specifiche, ma il riferimento allo scandalo Expo è chiaro.

Il presidente del Consiglio martedì sarà a Milano per visitare i luoghi dell'Expo e fare il punto sull'avanzamento dei lavori. Priorità del momento è "una nuova task force. Stavolta non di tecnici. Penso invece a un sostegno legale e giuridico all'Esposizione che difenda la trasparenza di tutti i prossimi passaggi". E Renzi, avrebbe chiesto a Raffaele Cantone di seguire, con l'Autorità nazionale sulla corruzione da lui presieduta, i lavori dell'Expo. 

Le mazzette
Il quadro che emerge dalle carte delle indagini mostra un presunto giro di mazzette e appalti pilotati per Expo e sanità lombarda che due giorni fa hanno portato in carcere l'ex parlamentare della Dc Gianstefano Frigerio, l'ex funzionario del Pci Primo Greganti, l'ex senatore di Fi-Pdl Luigi Grillo, l'ex segretario ligure dell'Udc Sergio Cattozzo, l'imprenditore Enrico Maltauro e il manager di Expo Angelo Paris.

Un terremoto già trenta giorni prima aveva scosso il vertice di Infrastrutture Lombarde (Ilspa) con l'ex dg Antonio Rognoni finito in cella (ora ha invece ricevuto un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari). Ma senza timori il lavorio del terzetto Frigerio-Greganti-Grillo e della "squadra", come risulta dalle intercettazioni captate dalla Gdf in un ristorante milanese e in una riunione successiva, andava avanti come se nulla fosse.

Trino Vercellese
Nel mirino della "Cupola" anche i lavori di smantellamento e decontaminazione della centrale nucleare di Trino Vercellese "in ragione del valore economico dell'appalto pari a 240 milioni di euro". Il "gruppo" puntava all'assegnazione della gara da parte di Sogin, società a partecipazione pubblica.

Il Vaticano
E a smuovere ulteriormente le acque è anche il fatto che nelle intercettazione spunta il nome di una personalità vaticana: uno dei sette arrestati, Frigerio, vanta infatti come sua amicizia "importante" quella col cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede. Un invito a "mai abbassare la guardia sulla corruzione" è arrivato, invece, dal segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin. Interpellato a margine di un appuntamento al Salone del Libro di Torino, ha detto: "La corruzione fa parte del male del mondo, c'è sempre il pericolo che risorga. Noi non dobbiamo mai abbassare la guardia".