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ITALIA

Esclusiva Chi l'ha visto?

Caso Ilaria Alpi, il supertestimone: "Non l'ha uccisa Hassan, io non ero lì"

Hashi Omar Hassan sarebbe innocente, secondo quanto rivelato dal super testimone Ahmed Ali Rage, che ritratta così la versione data in un interrogatorio. Non sarebbe stato dunque Hassan ad uccidere la giornalista Ilaria Alpie l'operatore del Tg3  Miran Hrovatin a Mogadiscio nel 1994

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Hashi Omar Hassan, accusato di concorso nel duplice omicidio (Ansa)
"L'uomo in carcere accusato di aver ucciso Ilaria Alpi -  Hashi Omar Hassan - è innocente". Questa la rivelazione di Ahmed Ali Rage, il supertestimone del processo di Roma per l'omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, avvenuto a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo 1994.

Una rivelazione, raccolta dalla trasmissione di Rai 3 "Chi l'ha visto?"

 "Io non ho visto chi ha sparato. Non ero là. Mi hanno chiesto di indicare un uomo", spiega Ahmed Ali Rage. 

Il caso
L'uomo, Ahmed Ali Rage, soprannominato Jelle, irreperibile per l'Italia, raggiunto dall'inviata di "Chi l'ha visto?" ha raccontato - secondo quanto si legge in una nota diffusa dalla redazione della trasmissione - che "gli italiani avevano fretta di chiudere il caso e gli hanno promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio. Jelle indicò il giovane Omar Hashi Hassan al pm Ionta, durante un interrogatorio, ma poi non si presentò a deporre al processo e fuggì all'estero. Per la sua testimonianza il giovane Hashi fu arrestato e condannato all'ergastolo".    


Ilaria Alpi e Miran Hrovatin furono uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Per quegli omicidi, dopo anni di indagini, l' unico colpevole riconosciuto è Hashi Omar Hassan, arrivato a Roma per testimoniare sulle presunte violenze di militari italiani ai danni della popolazione somala. Arrestato e rinviato a giudizio, Hassan è stato assolto in primo grado, condannato all'ergastolo in appello e quindi a 26 anni definitivamente in Cassazione. Hassan sta scontando la pena nel carcere di Padova.