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ITALIA

La strategia

Caso Meredith, Sollecito: "Le impronte non sono le mie". E su Amanda: "Convinto che sia innocente"

Con il ricorso depositato in Cassazione, i legali di Raffaele Sollecito chiedono l'annullamento della condanna a 25 anni di carcere

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Raffaele Sollecito
A coloro che pensavano che Raffaele Sollecito avesse cambiato versione sul delitto di Meredith Kercher e "scaricasse" Amanda Knox, condannata assieme a lui in appello per l'uccisione della ragazza inglese a Perugia nel novembre 2007, il diretto interessato risponde con una categorica smentita. Sollecito mantiene la sua versione: è innocente, ribadisce, e lo è anche Amanda.

"Convinto che Amanda sia innocente"
Seduto a fianco della sua legale, Giulia Bongiorno, Sollecito scandisce in conferenza stampa: "Non sono qui per cambiare versione, solo un pazzo o un criminale lo farebbe. Io non sono né pazzo né criminale, sono una persona innocente". Sollecito continua: "Io e la mia famiglia abbiamo sempre creduto all'innocenza di Amanda, non c'è nessun ritrattamento da parte mia". Sollecito puntualizza inoltre che ci sono "novità" nel ricorso in Cassazione da lui presentato, ma non nella direzione finora riportata dalla stampa. 

Sollecito: "Il memoriale di Amanda mi scagiona"
"Quello che abbiamo notato è il fatto che i giudici di Firenze non basano la loro convinzione di colpevolezza sulle prove scientifiche, ma la base fondante della condanna è tutta appoggiata su un memoriale che ha scritto Amanda mentre era in prigione a Capanne. In questo memoriale lei mi scagiona completamente e mi dichiara assolutamente estraneo ai fatti", spiega Sollecito durante la conferenza stampa della presentazione dei punti salienti del ricorso per Cassazione. "In tutti questi anni io ho parlato di me. Delle prove scientifiche contro di me. Io chiedo oggi, nel 2014: se la base fondante di una colpevolezza è un memoriale in cui sono descritti dei fatti fondanti per la condanna e in cui io vengo scagionato, allora mi chiedo cosa c'entro". 

La vicenda processuale
Il 16 giugno scorso le difese dei due imputati avevano depositato i ricorsi in Corte di Cassazione. Per entrambi, i legali chiedono l'annullamento della sentenza e quindi l'assoluzione. In particolare i legali di Sollecito chiedono che a trattare il ricorso siano le Sezioni unite della Cassazione per il "contrasto giurisprudenziale" che a loro avviso esiste su aspetti come la valutazione delle dichiarazioni di Rudy Guede (condannato definitivamente a 16 anni) e della prova scientifica. I difensori del giovane ingegnere contestano nel complesso l’impianto della condanna di secondo grado.