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MONDO

Pretoria

Caso Pistorius, l'accusa chiede 10 anni. Sentenza rinviata al 21 ottobre

L'avvocato della difesa ha chiesto che l'atelta paralimpico venga affidato ai servizi sociali

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Il pm Gerrie Nel nella sua requisitoria finale ha chiesto che a Oscar Pistorius venga comminata una pena detentiva di almeno 10 anni per l'omicidio di Reeva Steenkamp. "La pena minima che sarebbe soddisfacente per la società sarebbe di dieci anni", ha detto il rappresentante dell'accusa, subito prima che la giudice Thokozile Masipa aggiornasse il processo al 21 ottobre per la lettura della sentenza. L'avvocato difensore, Barry Roux, ha invece chiesto l'affidamento di Pistorius ai servizi sociali, già giudicato colpevole di omicidio colposo per aver ucciso involontariamente  a colpi di pistola la fidanzata Reeva Steenkamp nel bagno di
casa propria, scambiandola per un ladro, il 14 febbraio 2013 a Pretoria.

Barry Roux ha chiesto "una pena utile alla società", affermando che il suo assistito è sinceramente pentito di quello che ha fatto e che desidera soltanto "fare del bene il più possibile". Il legale ha argomentato che Pistorius ha già sopportato pene durissime: il dolore e il rimorso per aver ucciso involontariamente la fidanzata, l'umiliazione per essere stato presentato come un assassino a sangue freddo davanti al mondo intero, la perdita delle sponsorizzazioni che lo hanno ridotto senza soldi.

"Nessuna punizione può essere peggiore di quello che ha passato in questi 18 mesi - ha detto l'avvocato -. Il dolore di Oscar non si cancellerà mai. Il trauma emotivo è la peggior punizione". Il difensore Roux ha ricordato alcuni precedenti della giurisprudenza sudafricana, dove persone che hanno ucciso famigliari nelle medesime circostanze di Pistorius non hanno ricevuto una pena o sono stati condannati a pene non carcerarie. In particolare l'avvocato ha ricordato il caso del rugbysta Rudi Visagie, che nel 2004 aveva ucciso sua figlia scambiandola per un ladro e che alla fine non aveva avuto pena.