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ITALIA

L'inchiesta di Novellara

Caso Saman, estradato dalla Francia il cugino della ragazza pachistana scomparsa

Arrestato nei giorni scorsi in Francia, è uno dei due cugini indagati per omicidio della 18enne che si è opposta al matrimonio combinato in patria

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E' finita la fuga di Ikram Ijaz, uno dei cugini di Saman Abbas, considerato tra i responsabile dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della 18enne pakistana presumibilmente uccisa a fine aprile per essersi opposta a un matrimonio combinato in patria dai genitori.

L'uomo indagato per omicidio è stato arrestato nei giorni scorsi a Nimes grazie a un mandato europeo spiccato dal Tribunale di Reggio Emilia. Ora è stato consegnato nelle mani della giustizia italiana. Preso in custodia alla frontiera di Ventimiglia dai Carabinieri di Reggio Emilia, in serata è stato condotto nel carcere della città emiliana.   

Ikram in fuga in Europa, con lo scopo di raggiungere alcuni parenti in Spagna, è uno dei due cugini di Saman Abbas. L'operazione di estradizione è stata agevolata, spiegano i Carabinieri, grazie alla costante collaborazione del Servizio di cooperazione internazionale della polizia criminale del ministero dell'Interno.

Per quanto riguarda gli altri quattro indagati, i genitori, uno zio e un altro cugino della giovane, al momento non si hanno notizie. Per ora restano le immagini della sera del 29 aprile delle telecamere dell'azienda agricola dove lavorava il padre della giovane in cui i tre - escluso il padre considerato solo il mandante dell'omicidio - compaiono nei frame con due pale, un sacco ed un piede di porco. Per gli investigatori quegli strumenti sono serviti a preparare una fossa nel terreno per nascondere il corpo della ragazza la cui morte, ipotizzano gli inquirenti, sarebbe avvenuta la notte successiva. Giornata importante anche sul fronte delle ricerche del corpo della 18enne.

Per le ricerche, la prima volta gli investigatori hanno deciso di utilizzare l'elettromagnetometro, uno "scanner" molto potente in grado di scandagliare il terreno fino a sei metri di profondità. Con questa tecnologia metteranno al setaccio un'area di campagna dai 5 a 10 ettari, attorno all'azienda agricola di Novellara, nella Bassa Reggiana, dove lavoravano i parenti della ragazza.

Si cerca tra le serre, sotto i tendoni. Lo strumento misura rapidamente la conducibilità elettrica dei terreni, grazie al campo elettromagnetico indotto, consentendo di registrare valori anomali dovuti a strutture, stratificazioni, agglomerati fluidi o corpi sepolti. Per questo è considerato un alleato "prezioso", non solo nel campo dell'archeologia, ma anche in operazioni legati a fatti di cronaca.

In arrivo, questa mattina, anche le unità cinofile. I cani dei carabinieri calpestano un terreno argilloso e duro complicato da "attraversare" anche dal loro fiuto speciale. Per questo sono stati fatti diversi carotaggi in modo da portare in superficie eventuali tracce. Sul posto anche il sostituto procuratore, Laura Galli, titolare dell'inchiesta aperta per omicidio. 

L'audio di Saman al fidanzato: "Li ho sentiti, dicono uccidiamola"
Nel suo ultimo messaggio audio al fidanzato Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara, dice: "Li ho sentiti, dicono uccidiamola". Così nell'audio esclusivo della ragazza a "Chi l'ha visto", in onda su Rai3, diffuso anche sui canali social. La ragazza chiede spiegazioni alla madre: "Mia madre mi ha detto non parliamo di te, parliamo di una ragazza che è scappata in Pakistan", racconta Saman al fidanzato nell'audio. 

Il ragazzo - alla stessa trasmissione - ha raccontato che il padre di Saman "voleva farle sposare un uomo in Pakistan, ma lei ha detto no. Le ha detto a me piace l'Italia e c'è un ragazzo che mi piace". Per la procura di Reggio Emilia la ragazza è stata uccisa perché aveva rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan. Il suo corpo non è stato ancora ritrovato.