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MONDO

L'avvelenamento

Caso Skripal, Lavrov: "Sostanza usata non è il Novichok, ma un gas sviluppato anche negli Usa"

Il ministro degli Esteri russo cita esperti svizzeri. E accusa l'Opac di aver manomesso i risultati delle indagini

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La sostanza utilizzata a Salisbury per colpire il 4 marzo scorso l'ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia non era il Novichok, ma il gas proveniente dal chinoclidinile benzilato, definito comunemente come Bz, sviluppato da diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghei lavrov, citando esperti svizzeri.

"L'Opac ha manomesso i risultati delle indagini"
Lvrov punta il dito anche contro l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, che fa parte dell'Onu, e la accusa di aver "manomesso i risultati delle indagini" sull'avvelenamento dell'ex spia russa. In particolare, il ministro ha accusato l'Opac di aver omesso "informazioni delle conclusioni degli esperti del laboratorio di Spiez". "Se l'Opac confuterà il fatto stesso dell'utilizzo di quel laboratorio, sarà interessante ascoltare queste spiegazioni", ha aggiunto. Secondo Lavrov, gli specialisti svizzeri avrebbero identificato due sostanze tossiche a Salisbury: il gas Bz e l'A234, che però avrebbe ucciso Serghei e Yulia Skripal.