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MONDO

Molestie sessuali

Caso Weinstein: Meryl Streep risponde a Rose McGowan: "Non sapevo"

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"Io non sapevo". Meryl Streep si difende con una lettera aperta dalle accuse di Rose McGowan, che l'aveva attaccata su Twitter dopo la proposta del tre volte premio Oscar e di altre attrici di mettere in atto una protesta silenziosa sul red carpet dei prossimi Golden Globe, invitando le donne a vestirsi di nero contro lo scandalo molestie sessuali.

"Il vostro silenzio è il problema", aveva scritto la McGowan, tra le prime accusatrici (e vittime) del produttore americano, alludendo al fatto di come, secondo lei, la Streep (vincitrice di un Oscar nel 2012 col film prodotto da Weinstein,The Iron Lady) fosse rimasta zitta nonostante le voci sull'ex produttore. Ma Meryl Streep non ci sta e replica. "Io - si legge nella sua lettera aperta - non sono rimasta deliberatamente in silenzio, semplicemente non avevo idea del comportamento di Weinstein. Ferisce il fatto di essere attaccata da Rose, ma voglio che lei sappia che non sapevo dei crimini di Weinstein, del suo attacco a lei e ad altre donne. Non sono stata deliberatamente in silenzio. Non sapevo".

"Non ho tacitamente approvato lo stupro, non sapevo. Non mi piace - prosegue il testo - che giovani donne vengano aggredite, ma non ne ero a conoscenza. Non so dove Harvey  vive, non è mai stato a casa mia né mi ha invitato nella sua camera d'albergo. Sono stata nel suo ufficio una volta per un incontro con Wes Craven per La musica del cuore, nel 1998. Ha distribuito film che ho fatto con altre persone. Non era un regista ma un produttore. E Weinstein haf atto di tutto perché quello che ha fatto a Rose e alle altre non si sapesse. Aveva bisogno che noi non lo sapessimo, perché l'essere legato a noi gli dava credibilità, e la possibilità di attirare giovani aspiranti attrici in situazioni in cui sarebbero state ferite. Aveva più bisogno lui di me che io di lui".   

"Rose - conclude Streep - ha tutto il mio rispetto, insieme alle altre donne che hanno avuto il coraggio di rivelare quale mostro vivesse tra noi. Mi dispiace ora di essere vista come un avversario, perché noi combattiamo la stessa battaglia per le donne".